Neutralità climatica entro il 2050? Gli strumenti Ue per farcela

La Commissione alza l’asticella degli obiettivi di neutralità climatica al 2050 con una proposta legislativa e una consultazione sul patto europeo per il clima
Neutralità climatica al 2050: le proposte Ue

“Agiamo oggi per fare dell’Ue il primo continente del mondo a conseguire la neutralità climatica entro il 2050. La legge sul clima concretizza il nostro impegno politico e ci pone in modo irreversibile sulla strada verso un futuro più sostenibile”. Con queste parole la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen commenta la proposta normativa che detterà i termini delle prossime politiche green comunitarie.

La legge europea sul clima stabilisce infatti precisi obiettivi da conseguire entro il 2050, garantendo prevedibilità alle autorità pubbliche, alle imprese e ai cittadini. Ad accompagnare il percorso, una consultazione sul futuro patto europeo per il clima, pensata per coinvolgere il pubblico nella concezione di questo strumento chiave per il futuro del pianeta e dei suoi abitanti.

L’Ue passa dalle parole ai fatti mostrando la seria intenzione di azzerare le emissioni nette di gas a effetto serra

Perché rincorrere obiettivi di neutralità climatica

Facciamo un passo indietro: come nasce la legge europea sul clima? L’ambizione dell’Ue di guadagnare il primato globale nella neutralità climatica è l’elemento centrale del Green Deal europeo illustrato a dicembre 2019 dalla Commissione. Ma già a novembre 2018 l’Ue aveva evidenziato la propria missione legata all’accordo di Parigi: mantenere l’aumento della temperatura globale sotto di 2°C e di adoperarsi per “fermare” il valore a 1,5° C. Impegno che trova appunto riscontro negli obiettivi modulati al 2050. Questo nuovo atto offre affidabilità e trasparenza all’industria e gli investitori europei, oltre a tracciare la strategia Ue per una crescita verde, graduale ed equa.

Europa green in 10 settori

Con la legge europea sul clima, la Commissione propone dunque un obiettivo giuridicamente vincolante di azzeramento delle emissioni nette di gas serra entro il 2050. Come raggiungerlo? La lotta ai cambiamenti climatici richiede investimenti significativi, ricerca e innovazione, nuovi modelli di produzione e di consumo. Altrettanto importanti, i cambiamenti culturali nel modo in cui lavoriamo, ci muoviamo e conviviamo.

Ecco perché la linea Ue punta anzitutto ad allineare azioni e direttive in 10 settori chiave:

  • energia;
  • ambiente;
  • mobilità e trasporti;
  • politica regionale;
  • economia “decarbonizzata”;
  • finanza sostenibile;
  • politica industriale;
  • commercio e sviluppo sostenibile;
  • cooperazione internazionale;
  • ricerca e innovazione sui cambiamenti climatici.

La norma prevede misure per verificare i progressi e adeguare di conseguenza gli interventi Ue. Azioni previste sulla base dei sistemi esistenti: i piani nazionali per l’energia e il clima degli Stati membri, le relazioni periodiche dell’Agenzia europea dell’ambiente e i più recenti dati scientifici sui cambiamenti climatici.

Unione europea e Stati membri sono tenuti ad adottare, insieme, le misure necessarie per raggiungere l’obiettivo 2050

Neutralità climatica: roadmap al 2050

Ma veniamo alle tempistiche: la proposta legislativa della Commissione delinea anche la via da seguire per raggiungere questo ambizioso obiettivo del 2050.

Una roadmap delineata sostanzialmente in quattro tappe:

  • entro il 2030: nuovo obiettivo unionale di riduzione delle emissioni di gas serra, con modifiche alla legge sul clima una volta completata la valutazione d’impatto;
  • entro giugno 2021: la Commissione esaminerà ed eventualmente proporrà di rivedere gli strumenti politici necessari per raggiungere i nuovi obiettivi 2030;
  • periodo 2030-2050: traiettoria di riduzione delle emissioni di gas serra per misurare i progressi compiuti e garantire prevedibilità a istituzioni, imprese e cittadini;
  • entro settembre 2023, poi ogni cinque anni: la Commissione valuterà la coerenza delle misure nazionali e comunitarie rispetto alla neutralità climatica e alla traiettoria 2030-2050.

A questo punto, la Commissione sarà autorizzata a formulare raccomandazioni e chiedere eventuali “spiegazioni” agli Stati membri che non hanno fatto abbastanza, per poi ricalibrare misure e obiettivi.

Il futuro? Lo dirà la consultazione sul patto europeo

Insieme alle politiche e alla regolamentazione varate dall’Unione europea, è fondamentale considerare il ruolo attivo dei diversi settori socio-economici nella transizione alla neutralità climatica entro il 2050.

Per questo la Commissione ha affiancato alla proposta di legge una consultazione pubblica di 12 settimane legata al nuovo patto europeo per il clima. Scopo dell’iniziativa, dare voce ai cittadini e ai portatori di interessi nella progettazione di nuove azioni green condividendo informazioni, attività e soluzioni che possano essere adottate anche da altri. Tutto in ottica della formulazione del nuovo patto, da varare prima della conferenza ONU sui cambiamenti climatici (COP26) del prossimo novembre.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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