La casa efficiente si vende meglio? Affermativo, a giudicare dal +6% di immobili classe A+, A e B oggetto di compravendita e dal +12% sugli interventi di riqualificazione registrati sul territorio italiano nel 2018.
Lo studio presentato da Enea, FIAIP (Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti) e Istituto per la Competitività (I-Com), evidenzia il netto miglioramento delle dinamiche del mercato immobiliare in funzione delle caratteristiche energetiche degli edifici.
Le risposte degli oltre 600 agenti immobiliari italiani coinvolti si concentrano sulla classe energetica delle abitazioni e sulla sensibilità dei player della filiera in termini di efficienza. Partiamo dalla classe G: la percentuale di immobili “energivori” venduti varia dal 37% delle villette al 46% delle ville unifamiliari, rispetto a 54% e 67% del 2017. Una buona notizia accompagnata dalla complessiva flessione delle ultime quattro classi energetiche (D-G) rispetto all’anno precedente, dall’90% all’80%. Speculare, in questa direzione, il passaggio dal 22% al 28% della compravendita di immobili in classe A+, A e B.
Guardando alla distribuzione per classe energetica rispetto all’ubicazione dell’immobile, i risultati migliorano in tutti i segmenti analizzati dalla survey, salvo nelle zone centrali. Un dato più che comprensibile, se consideriamo le difficoltà di intervento sul sistema edificio-impianto nei centri storici italiani.
Interessante, nella relazione tra compravendita immobiliare ed efficienza energetica, la distribuzione percentuale delle classi rispetto allo stato di conservazione dell’immobile. La prima variazione riguarda gli immobili nuovi: il 77% delle nuove costruzioni vendute nel 2018 è in classe energetica A+, A e B. Un traguardo generato soprattutto dagli elevati standard normativi sui nuovi edifici e dal notevole stock di invenduto in via di “smaltimento”.
Relativamente stabile, invece, la situazione 2018 per gli immobili in buone condizioni e da ristrutturare, dove gli edifici appartenenti alle prime tre classi energetiche rappresentano rispettivamente l’11% e il 5% del totale. La casa efficiente piace soprattutto in termini di ristrutturazione: la compravendita di edifici ristrutturati in classe A+, A e B nel 2018 ha coperto il 22% del mercato, contro il 10% del 2017.
I dati sulle compravendite del 2018 confermano il ruolo primario della casa efficiente nella ripresa del mercato immobiliare italiano
“Dopo anni di “timidezza” e di scarsa attenzione – commenta il presidente di Enea Federico Testa -, il settore immobiliare inizia a riconoscere la valenza strategica dell’efficienza energetica. Il cambiamento nella percezione dei vantaggi economici e del comfort derivanti dalla compravendita di un immobile di classe energetica elevata è una grande vittoria anche per Enea, impegnata nel supportare amministrazioni, imprese e cittadini in questo cruciale passaggio”.
Ma lo studio non porta solo buone notizie: la cultura del risparmio energetico nel patrimonio immobiliare italiano non si può ancora definire una vera pratica sociale. La “battaglia” contro gli edifici energivori si vince coniugando valutazioni tecnologiche ed economiche a questioni di carattere sociale.
Tradotto, gli agenti immobiliari possono contribuire in modo significativo all’acquisto di case più efficienti e sostenibili, accelerando di fatto la ripresa dell’intera economia italiana.