Gestione dei dati ESG: perché conviene pensionare il vecchio excel

Quasi la metà delle aziende ancora utilizza i fogli di calcolo nella gestione dei dati ESG, ma la rapida evoluzione delle policy e del mercato chiedono più trasparenza e precisione in tema di reporting, aprendo il campo alla diffusione di piattaforme digitali avanzate
Quasi la metà delle aziende usa excel nella gestione dei dati ESG: serve il passaggio a software innovativi

Fare sostenibilità, per le aziende, è anche una questione di metodo e di strumenti: oltre la strategia, ci sono infatti le inderogabili esigenze pratiche di rendicontazione e gestione dei dati ESG (Environmental, Social, Governance). Tuttavia, sembra che queste attività di reporting necessitino di una radicale “svecchiata”, a favore di tecnologie più innovative. In occasione dell’International ESG Day, che si celebra il 30 novembre, Mia-FinTech analizza l’attuale situazione e promuove l’adozione di piattaforme smart capaci di raccogliere, verificare e garantire l’accuratezza di dati relativi ai progetti di sostenibilità aziendale.

Cosa non va nella gestione dei dati ESG

Costruire un programma ESG credibile richiede infatti dati verificabili e alto livello, in grado di soddisfare le esigenze di stakeholder ed enti regolatori. Obiettivo difficile da raggiungere quando la maggior parte dei dati è conservata in sistemi di reportistica disconnessi e separati. Lo evidenzia uno studio di KPMG, a sua volta ripreso dalla rivista Forbes: il 47% delle aziende globali utilizza ancora fogli di calcolo per la gestione dei dati ESG.

Questa pratica genera errori, difficoltà nell’aggregazione delle informazioni e inefficienze operative, compromettendo la conformità normativa e l’efficacia del processo. Eppure, le organizzazioni sembrano non rendersene conto. L’83% dichiara essere più performante rispetto ai propri concorrenti in termini di reporting ESG. Il 90% degli intervistati si dice anche pronto ad aumentare gli investimenti in sostenibilità nei prossimi 3 anni.

Norma e mercato chiedono innovazione

La tendenza va invertita, a favore di software ESG connessi e scalabili, tanto per l’efficienza dei team di lavoro quanto per il successo dei progetti di responsabilità ambientale, sociale e di governance. Questo perché la pressione cresce: da un lato, aziende, investitori e utenti finali sono sempre più attenti alla sostenibilità, dall’altro la conformità normativa alza costantemente l’asticella della sfida.

A maggior ragione in Europa, dove il mercato è influenzato da legislazioni come Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) e Direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (CSRD). Norme che di fatto obbligano le aziende a implementare pratiche di rendicontazione dettagliate e trasparenti, incentivando la domanda di soluzioni tecnologiche dedicate. Non stupiscono dunque i valori del mercato globale del software ESG. Nel 2023 eravamo a 838,6 milioni di dollari, ma entro il 2032 potrebbe raggiungere 2,7 miliardi di dollari. Global Market Insights stima anche un tasso di crescita annuale composto del 14,3% tra 2024 e 2032 e una crescita del 222% in 9 anni.

Fare report ESG con software e Data Hub: i vantaggi

Per facilitare una comunicazione efficace e trasversale con gli stakeholder, le aziende necessitano di soluzioni scalabili, che permettano di aggregare i dati in modo centralizzato. Capaci di raccogliere e rendere accessibili i dati a banche, istituzioni, aziende e cittadini. Da qui, la necessità di creare dei Data Hub per le informazioni provenienti da diverse fonti, allo scopo di renderle chiare e facilmente consultabili. In particolare, la scelta di integrare un software ESG al proprio Data Hub offre numerosi vantaggi.

Ecco quelli individuati dagli esperti di Mia-FinTech:

  • rating ESG semplificato: si riesce a definire uno score finalizzato alla creazione di un rating che l’azienda può spendere dal punto di vista sociale, bancario o comunicativo;
  • condivisione dei dati e collaborazione interna facilitate: si garantisce l’allineamento con i principali standard di rendicontazione, come le normative europee e internazionali;
  • riduzione del carico di lavoro manuale e dei margini di errore: centralizzando la gestione dei dati ESG provenienti da più fonti si eliminano attività ripetitive e dispendiose;
  • sostenibilità operativa: agevolando la pianificazione e l’attuazione di strategie ESG si ottengono migliori risultati in termini di consumi ed efficienza dell’azienda;
  • governance di processi e software ESG: l’uso di applicazioni modulari e l’interoperabilità con gli asset esistenti contribuiscono a migliorare la governance del software.

Implementare tutto questo significa prendere decisioni rapide e consapevoli. Nonché facilitare l’avvio di processi automatizzati, migliorando l’efficienza complessiva dell’azienda.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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