Efficienza e smart building con gli occhi del Superbonus

Il Decreto Rilancio, con il Superbonus 110%, ha rivoluzionato gli incentivi legati a efficienza e smart building. Facciamo il punto con l’ultima analisi dell’Energy & Strategy Group
Efficienza e smart building: il quadro normativo italiano

Una misura che continua a fare rumore: il Superbonus 110% sta davvero spingendo gli investimenti in efficienza e smart building? Tra entusiasmo, attese e perplessità, la “macchina” della riqualificazione energetica si è messa in moto. E le opportunità di business per il settore dell’edilizia e degli impianti sono considerevoli.

Nel primo articolo dedicato allo Smart Building Report 2021, abbiamo tracciato i trend di mercato presenti e futuri degli edifici intelligenti. La nostra analisi prosegue ora intrecciandone lo sviluppo economico, fortemente condizionato dalla pandemia, all’attuale quadro normativo. Inevitabile protagonista, il nuovo bonus dedicato all’evoluzione sostenibile, ma anche digitale, degli immobili italiani.

Efficienza e smart building con gli incentivi green

Tutto ha inizio maggio 2020: per contrastare la frenata degli investimenti green, causata dal Covid-19, il Decreto Rilancio (D.L n. 34/2020) introduce provvedimenti espressamente rivolti agli interventi di riqualificazione energetica nel settore residenziale, legati a edifici unifamiliari e condomini.

Al “vecchio” Ecobonus si aggiunge così un super incentivo che spinge al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute tra il 1 luglio 2020 e il 30 giugno 2022. Gli estremi di questa misura non sono una novità, ma il documento dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano ne vuole ripercorrere i punti salienti, per definire in seguito le percezioni del mercato.

Superbonus 110%: interventi e requisiti

Anzitutto, possono godere dell’incentivo i progetti volti a:

  • aumentare l’efficienza energetica degli edifici;
  • installare impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica;
  • installare colonnine per la ricarica di veicoli elettrici;
  • ridurre il rischio sismico (sismabonus).

Parliamo, in concreto, di due tipologie di lavori: gli interventi trainanti e quelli trainati. I primi riguardano l’isolamento termico e la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. I secondi, invece, l’installazione di impianti fotovoltaici (anche integrati con sistemi di accumulo) e l’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. A patto che quest’ultima sia contestuale a interventi di riqualificazione energetica o di miglioramento sismico.

Il requisito fondamentale per l’accesso alla detrazione, tuttavia, è che i lavori effettuati garantiscano il miglioramento di almeno due classi energetiche. Oppure il conseguimento della classe A+, da dimostrare tramite attestato di prestazione energetica (APE).

Come riscuotere l’agevolazione?

L’altra grande novità del bonus 110% riguarda le modalità di “accesso” alle agevolazioni fiscali. I beneficiari possono infatti scegliere la detrazione diretta, lo sconto in fattura (sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che effettua gli interventi) oppure la cessione del credito d’imposta a chi esegue i lavori, a soggetti terzi o alle banche.

Ecobonus vs Superbonus

Cosa accade, nel frattempo, all’Ecobonus (ex L. 296/2006)? I due incentivi coesistono, con le nette differenze evidenziate nel confronto sottostante. Nel primo caso, infatti, l’aliquota di detrazione è inferiore o al massimo uguale al 90% e va ripartita in 10 anni. Nel secondo, invece, la detrazione del 100% si spalma su 5 anni.

Efficienza e smart building: gli incentivi a confronto

Cosa pensano gli operatori?

Fatte le premesse sullo status normativo, lo Smart Building Report 2021 passa la parola ai player del mercato. “Dalle analisi e dalle interviste – si legge nell’Executive Summary dello studio -, emerge come il Superbonus abbia riscontrato un grande interesse da parte del mercato. Tuttavia, gli operatori fanno fatica a convertire questo interesse in domanda reale, a causa di diverse problematiche. Tra queste, spiccano l’incertezza sull’estensione del periodo di scadenza del bonus, l’obbligo di congruità urbanistica dell’edificio e l’attuale assenza di indicazioni sui processi di controllo”. A ciò si aggiungono i timori di “overbooking”: un eccesso di domanda rispetto alla reale capacità del mercato.

Sensibilizzare i clienti finali

Ma dietro gli ostacoli ci sono anche segnali incoraggianti. In primis, la mutata percezione del valore dell’edificio: il fatto di trascorrere in casa molto più tempo di prima ha innescato il desiderio di rinnovare ed efficientare le strutture. Ed ecco crescere la domanda di privati e amministratori di condominio che ha messo in fermento i professionisti del settore.

Per far sì che questo sia solo l’inizio di un significativo percorso di riqualificazione del parco immobiliare italiano, bisogna tuttavia sensibilizzare i cittadini sui benefici tangibili di questi interventi tecnologici e impiantistici. In tal senso, servirebbe una campagna di promozione mirata al segmento degli edifici residenziali.

Bene l’efficienza, meno la smartness

Un secondo aspetto riguarda la tipologia di interventi effettuati nell’ambito del Superbonus 110%. Si riscontra infatti una forte polarizzazione verso le opere “fisiche” (isolamento termico o riscaldamento) che consentono il salto di due classi energetiche. Ma nella quasi totalità dei casi, gli operatori offrono ai clienti una soluzione completa, integrando fotovoltaico e accumulo, colonnine di ricarica, building automation, ecc.

Emerge comunque la necessità di incentivare ulteriormente l’elemento smart della riqualificazione energetica. La mancanza di provvedimenti diretti e la scarsa consapevolezza dei benefici associati alla digitalizzazione degli edifici non consentono attualmente la svolta di questo tipo di investimenti.

Simulazioni di efficienza e smart building

Il quadro normativo degli smart building si conclude con un’articolata simulazione delle ricadute economiche associate agli incentivi green. Pensando soprattutto alla combinazione delle opportunità previste dal Decreto Rilancio (non solo Superbonus) in alcuni business case di abitazioni unifamiliari.

Il tutto attraverso tre scenari:

  • assenza di incentivi;
  • applicazione di Ecobonus, bonus Ristrutturazione, bonus Sicurezza;
  • interventi con Superbonus 110%.
Efficienza e smart building: i business case sugli incentivi green
Valutazione economica degli interventi ammessi: visione sinottica delle configurazioni

Ne risulta un’interessante valutazione sulle possibili configurazioni, che passano dal solo efficientamento energetico alla realizzazione di veri e propri smart building. Dall’analisi emerge che lo strumento del Superbonus rende convenienti tutti i bundle di investimenti, garantendo il payback in massimo 5 anni. Traguardo non ottenibile lavorando senza incentivi o solo con l’ecobonus.

Da sottolineare, infine, l’impatto positivo per ciascuna casistica analizzata in termini di comfort abitativo (temperatura, umidità dell’aria, performance acustica e luminosità) e variazione di valore e attrattività dell’immobile. Insomma, quando all’efficienza si aggiunge intelligenza, il risultato è conveniente e garantito.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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