Acqua di rete: 10 motivi per utilizzarla di più e meglio

Le ricadute economiche, sociali e ambientali dell'installazione di erogatori di acqua di rete nelle case italiane sono al centro di un position paper firmato TEH Ambrosetti e Celli Group
Acqua di rete: come valorizzare le risorse idriche

Consumare in modo intelligente ed efficiente l’acqua di rete farà la differenza negli obiettivi sostenibili italiani. Perché le risorse idriche, interconnesse a tutti gli aspetti dello sviluppo sociale ed economico post pandemia, generino una nuova consapevolezza pratica e inclusiva della gestione domestica.

Ecco il modello di Smart Home 5.0 ipotizzato dall’ultimo position paper di The European House – Ambrosetti e Celli Group. Una casa attiva e connessa, che sfrutta luce e ventilazione raccolti durante il giorno per accumulare energia, integra tutti i suoi dispositivi e promuove un utilizzo ottimizzato dell’acqua.

Perché valorizzare l’acqua di rete domestica

Dove sta la convenienza? Lo vediamo nei 10 punti esplicitati all’interno dello studio “Smart Home 5.0. Quali ricadute economiche, sociali e ambientali dell’installazione di erogatori di acqua di rete negli edifici residenziali italiani”.

L’idea è ripensare in chiave smart tutti gli elementi che costituiscono la società, verso una concezione di spazio urbano e sub-urbano reattivo e funzionale. In questo contesto, l’efficientamento idrico dei condomini e gli erogatori di acqua di rete rappresentano un pilastro della casa intelligente.

Risorse idriche scarse e strategiche

Nel XX secolo la popolazione mondiale ha registrato un tasso di crescita 8 volte superiore al millennio precedente. Ovvero, 80 milioni di persone in più ogni anno. Secondo le stime Onu, nel 2050 saremo 9,7 miliardi e a fine secolo circa 11 miliardi.

A livello idrico, nel 2050 i prelievi raggiungeranno i 6 trilioni di m3. Dato preoccupante, se consideriamo che oggi il 28% della popolazione globale non ha accesso all’acqua potabile, il 53,8% non ha sistemi di purificazione sicuri e il 40% delle abitazioni è privo di impianti per il lavaggio delle mani. C’è di più: il cambiamento climatico, le evoluzioni sociodemografiche, l’urbanizzazione e l’emergenza Covid-19 rischiano di potenziare il conflitto tra tutela ambientale e garanzia di approvvigionamento idrico.

Consumo di acqua minerale in bottiglia in Europa

Gli italiani preferiscono le bottiglie

L’Italia è seconda in Europa per prelievi di acqua a uso potabile, con 153 m3 annui pro-capite (il doppio della media Ue). Non solo, siamo il primo Paese al mondo per consumi di acqua minerale in bottiglia, con 8 miliardi di bottiglie di plastica consumate ogni anno, di cui solo un terzo riciclabile.

Il dato è ancor più sorprendente se comparato all’alta qualità dell’acqua di rete italiana. Infatti, circa l’85% della risorsa idrica prelevata proviene da falde sotterranee (+20% rispetto alla media europea), ed è quindi naturalmente protetta e meno trattata. Qual è il problema? Nonostante l’87% della popolazione italiana si ritenga soddisfatto della qualità del servizio idrico, solo il 29% si fida a bere l’acqua del rubinetto. Le principali motivazioni stanno nel livello di pressione, nel sapore e nella limpidezza dell’acqua. Oggi più che mai, quindi, serve un cambio di paradigma che sfrutti digitalizzazione, IoT e intelligenza artificiale per invertire il trend.

Come cambia la Società 5.0

Cosa cambia rispetto ai modelli 4.0 che già conosciamo? La “Società 5.0” teorizzata dalla professoressa Yuko Harayama e testata dal Governo giapponese nell’ambito del “5th Science and Technology Basic Plan” è fortemente orientata al benessere dei cittadini.

Ecco i suoi obiettivi:

  • mettere al centro le persone, punto di riferimento del tessuto civile e dell’economia;
  • permettere ai cittadini di realizzare il proprio stile di vita e di vivere in modo sicuro e sano;
  • utilizzare la tecnologia per risolvere le sfide della società moderna;
  • immaginare l’innovazione come chiave di un nuovo modello di sviluppo delle aziende.

In estrema sintesi, la società 5.0 è “umanocentrica” ma iper tecnologica. I big data raccolti vengono analizzati da sistemi di intelligenza artificiale, che a loro volta restituiscono agli individui opportunità concrete. L’approccio collaborativo dei diversi attori in gioco, dalle istituzioni ai player industriali, permetterà di gestire ancora meglio le risorse idriche.

Sostenibilità delle risorse idriche, energetiche e ambientali

Efficienza idrica nella Smart Home 5.0

La realizzazione della smart city non può prescindere dalla smart home e, soprattutto, dai condomini intelligenti. L’evoluzione indicata dal TEH-Ambrosetti sfocia in un sistema integrato a livello orizzontale, caratterizzato dall’interoperabilità di tutti i dispositivi a esso connessi e capace di soddisfare i crescenti bisogni di vivibilità e sostenibilità.

Qui, l’efficientamento delle risorse idriche gioca un ruolo fondamentale e prevede 4 livelli di azione:

  • riduzione dei consumi e valorizzazione dell’acqua di rete anche come bevanda;
  • aumento del riciclo/riutilizzo dell’acqua, attraverso bacini di raccolta di acqua piovana per uso non potabile (es. lavaggio strade, irrigazione, ecc.) o tetti verdi;
  • riduzione degli scarichi attraverso tecnologie per la separazione tra le acque nere e quelle bianche e grigie, da riciclare per usi domestici e civili non potabili;
  • efficientamento dei sistemi di monitoraggio dei consumi di acqua con contatori smart e corretta ripartizione dei consumi idrici tra diversi appartamenti.

Le tre dimensioni della sostenibilità

L’analisi del valore dell’installazione di erogatori di acqua di rete nei condomini italiani si basa sulla tripartizione formulata da John Elkington nella “Triple Bottom Line” della sostenibilità. Parliamo di economia, persone e ambiente e dei loro specifici e misurabili Key Performance Indicator (KPI).

La dimensione economica riguarda i risparmi derivanti dalla minor spesa in acqua minerale in bottiglia e, di conseguenza, i possibili consumi abilitati dal risparmio ottenuto. Il fronte sociale stima invece il contributo dell’efficientamento idrico all’occupazione e allo sviluppo tecnologico italiano. La dimensione ambientale, infine, si focalizza sulla riduzione dei rifiuti in plastica, del costo di smaltimento e di riciclo della stessa e dell’impatto ambientale legato al ciclo di vita delle bottiglie di acqua minerale. A completamento, le esternalità positive per la collettività in termini di emissioni di gas serra.

Erogatori di acqua di rete: i vantaggi economici

Veniamo dunque ai benefici dell’installazione degli erogatori di acqua di rete. Se tutti gli edifici residenziali d’Italia ne avessero uno, le famiglie risparmierebbero complessivamente 966 milioni di euro all’anno. Tale cifra non si ripartisce ugualmente, bensì è maggiore per i condomini di grandi dimensioni: 123 euro contro i 14 euro dei residenti in strutture piccole. I benefici ottenuti consentono di orientarsi verso altre voci di spesa ugualmente importanti per il benessere sociale.

Erogatori di acqua di rete nei condomini italiani: vantaggi economici

Le ricadute sulla filiera

La produzione di erogatori di acqua di rete attiva filiere di fornitura e subfornitura. Questo genera anche un impatto indiretto e un rilevante indotto sull’occupazione e sugli investimenti. Creando al contempo competenze ed elevata specializzazione a supporto della digitalizzazione. Un esempio? Grazie all’elevato livello di innovazione tecnologica degli impianti, per ogni occupato generato da Celli Group ne emergono 2,25 addizionali nell’intera economia, mentre per ogni euro investito se ne generano altri 1,70.

I benefici ambientali dell’acqua smart

L’installazione di un erogatore di acqua di rete nei condomini italiani porterebbe anche alla riduzione di 5 kg di rifiuti in plastica per abitante, 11 kg per famiglia e 138.000 tonnellate per tutte le strutture italiane. Ovvero, il 7% del totale dei rifiuti in plastica e lo 0,5% del totale dei rifiuti urbani complessivamente generati in Italia nel 2019. Direttamente collegata, la riduzione del costo di gestione dei rifiuti stessi. In questo caso i vantaggi sono pari a 1,7 euro per abitante, 4 euro per famiglia e 48 milioni di euro per tutti i condomini. Dato equivalente a circa l’1,5% della spesa annua delle famiglie per la raccolta di rifiuti.

Ed eccoci agli impatti ambientali:

  • carbon footprint: riduzione di 1 milione di tonnellate di CO2 equivalente per tutti i condomini italiani (0,3% del totale delle emissioni annue e 2% di quelle della Lombardia);
  • water footprint: risparmio di 36,5 miliardi di litri per tutti i condomini (1% del totale dei prelievi per uso potabile pro-capite all’anno);
  • ecological footprint: riduzione di aree ecologicamente produttive utilizzate pari a 2,6 miliardi di m2 per tutti i condomini italiani (0,2% del totale).

Come funzionano gli erogatori smart delle risorse idriche condominiali

Impatto dell’acqua di rete sugli obiettivi 2030

Considerando ogni dimensione della sostenibilità (economica, sociale e ambientale), gli erogatori di acqua di rete impattano su 11 dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 e su 45 dei 169 target ad essi associati. Eppure, secondo gli analisti del TEH – Ambrosetti i fondi Next Generation EU non sono sufficientemente orientati all’efficienza idrica.

Come si muove il PNRR italiano

L’approvazione del budget settennale dell’Unione Europea ha comunque segnato l’incremento delle quote relative agli investimenti green. Il Governo italiano ha declinato la strategia Ue nel Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), il cui 10% è direttamente riconducibile alla gestione efficiente dell’acqua. Un’allocazione di 15 miliardi di euro per la tutela e la valorizzazione del territorio e della risorsa idrica e 6,3 miliardi di euro per favorire agricoltura sostenibile ed Economia Circolare.

Ricordiamo poi che in Italia è attualmente attivo anche il Bonus Idrico, che incentiva la sostituzione di impianti obsoleti e l’adozione di sistemi di trattamento dell’acqua del rubinetto.

Progetti per valorizzare l’acqua di rete

Alla luce di quanto descritto, è importante avviare il cambio di paradigma. Per ottenere un modello e una cultura di consumo più responsabili, si può lavorare su due fronti. Da un lato l’innovazione, per offrire erogatori di acqua di rete avanzati, digitali e connessi. Dall’altro serve puntare sulle evidenze, promuovendo studi sulla sostenibilità e su come sia possibile cambiare l’attuale sistema.

Economicamente parlando, ci sono altri fondi Ue potenzialmente utilizzabili nel settore idrico. All’interno del Programma Horizon, il “Digital Water City” è già attivo a Milano e in altre quattro città europee. Altri progetti potrebbero riguardare il Programma LIFE (Call Water) e, infine, il Programma Invest EU destinato alla ristrutturazione edilizia.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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