
Con la sesta edizione de “I 10 key trend sul clima in Italia” Italy for Climate aggiorna al 2024 il bilancio del Paese in materia di clima ed energia, analizzando i principali indicatori legati alla transizione energetica.
Nel complesso, il quadro restituisce un’Italia a due velocità. Da un lato, emergono segnali incoraggianti: le fonti rinnovabili registrano una crescita significativa, la decarbonizzazione del settore elettrico prosegue con decisione, contribuendo alla riduzione della storica dipendenza energetica nazionale. Anche l’industria riceve una valutazione positiva, pur operando in un contesto economico complesso.
Dall’altro lato, però, le criticità non mancano. I consumi energetici tornano a salire, sia nei trasporti sia nel comparto edilizio. Ancor più preoccupante è l’andamento delle emissioni di gas serra, la cui riduzione nel 2024 risulta minima e insufficiente per rispettare gli obiettivi climatici al 2030.
Dopo il miglioramento registrato nel 2023, quando il taglio delle emissioni sembrava allinearsi alle traiettorie climatiche europee, i dati del 2024 delineano una brusca frenata. Il Paese appare ancora distante da un’efficace transizione energetica, mentre si intensificano gli effetti della crisi climatica: eventi estremi sempre più frequenti, siccità prolungate e riserve idriche in costante diminuzione.
1 – Crisi climatica – Ancora record per gli eventi climatici estremi con 3,631 eventi, un valore triplicato rispetto al 2018, con ben 1,600 episodi di piogge intense. Nuovo record per la temperatura, +1,5 °C rispetto alla media 1991-2020, contro il +0,65 °C alla scala globale
2 – Acqua – Sono di 7 miliardi di metri cubi di acqua equivalente le scorte idriche, con un deficit del 36% sulla media del periodo 2011-2022 e picchi di -86% nel bacino del Tevere e dell’Aterno
3 – Emissioni – Circa il 2,3% il taglio delle emissioni, poco più di 10 milioni di tonnellate di gas serra, che attesta le emissioni nazionali a circa 375 milioni di tonnellate nel 2024, con un forte rallentamento rispetto al -6,5% del 2023.
4 – Energia – I consumi finali di energia invece di ridursi tornano a crescere con un aumento di 1,6 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) pari a +1,5% sull’anno precedente
5 – Dipendenza energetica – grazie alla crescita delle rinnovabili la dipendenza dall’import fossile scende al minimo storico: 72% contro il 79% del 2022. L’Algeria è il primo fornitore di combustibili fossili mentre e rientra nella top ten anche la Russia, seppure con appena il 4%
6 – Produzione elettrica – Prosegue la decarbonizzazione del settore elettrico con un nuovo record storico, 1 kWh prodotto in Italia ha emesso appena 200 grammi di CO2, quasi il 65% in meno rispetto ai primi anni ’90. Questo, in particolare, grazie alle rinnovabili che hanno contribuito per il 49% alla produzione elettrica nazionale, record assoluto a un soffio dallo storico soprasso di carbone e gas
7 – Eolico e solare – +7,5 GW di nuovi impianti, un buon risultato, ma lontani da quanto necessario per conseguire i target del 2030 e da quanto installato in Germania (+21 GW). Un dato positivo la crescita delle Comunità energetiche rinnovabili, che in un anno sono triplicate e hanno superato nel 2024 le 300 iniziative
8 – Industria – Ridotte del 40% le emissioni dal 1990 e nuovo record per l’intensità carbonica del valore aggiunto (la quantità di emissioni prodotte per unità di ricchezza prodotta), sceso a circa 340 milioni di tonnellate di gas serra per milione di € prodotto, ma pesano due anni consecutivi di riduzione della produzione industriale
9 – Edifici – Crescono i consumi energetici (0,9 Mtep) e calano le vendite delle pompe di calore (scese a meno di 360 mila unità), bene il fotovoltaico residenziale con oltre 1,6 milioni di impianti installati sui tetti delle case degli italiani (oltre 9 GW di potenza installata, pari al 15% di tutti i consumi elettrici residenziali).
10 – Trasporti – Si conferma il vero settore hard to abate d’Italia con le emissioni cresciute di oltre il 2% sul 2023, superando le 110 milioni di tonnellate di gas serra. Italia fanalino di coda in Europa per l’auto elettrica: solo il 4,2% delle nuove autovetture immatricolate sono state elettriche (in diminuzione rispetto al 2023)
Italy for Climate invita quindi a una riflessione urgente: per non perdere il passo con l’Europa e proteggere il territorio, è necessario accelerare in modo deciso e strutturale la trasformazione del sistema energetico italiano.