La fragilità della casa connessa: il caso Alexa

In occasione dello scorso Natale, alcuni server di Amazon hanno smesso di funzionare. Risultato? Alexa – e i dispositivi connessi ai medesimi server di Amazon – ha smesso di funzionare per diverse ore.
Amazon Alexa

Il Natale è il periodo preferito per scambiarsi regali e, ormai da un po’ di anni a questa parte, l’elettronica è tra i doni preferiti.
Ultimamente c’è stato un proliferare di dispositivi smart per la casa: telecamere, sensori, speaker intelligenti hanno invaso i nostri appartamenti e hanno reso la nostra vita un po’ più semplice (almeno per qualcuno).

A Natale si concentrano però i regali: un po’ come avviene durante i click day, centinaia di migliaia – se non addirittura milioni – di dispositivi intelligenti sono stati attivati.
Alexa down dicembre 2018Alexa è l’assistente personale intelligente sviluppato da Amazon e reso popolare da Amazon Echo che, proprio in occasione dello scorso Natale, ha dovuto fare i conti con il mancato funzionamento dei server sui quali si basa per funzionare.
In buona parte d’Europa (Italia compresa) Alexa non era in funzione e alle richieste rispondeva con un led rosso e un laconico “Mi dispiace, ora non posso aiutarti”.

Il problema non ha colpito semplicemente i prodotti Amazon (come Echo e Dot), ma anche tutti i dispositivi compatibili con Alexa: giù i server, fermi tutti i componenti “intelligenti” di casa collegati.
Videocamere, campanelli, elettrodomestici, lampadine e termostati hanno semplicemente smesso di svolgere il proprio compito principale: eseguire i comandi da remoto.

Il problema è relativo: nessun ferito, niente danni, solo utenti un po’ scocciati nel non poter provare il nuovo giocattolo subito dopo averlo scartato. Questo però deve far comprendere come tutta questa tecnologia, sulla quale facciamo affidamento e che scandisce il ritmo della nostra vita, sia comunque fragile e possa non rispondere come ci aspettiamo.

Come già detto in passato, ciò non significa che la tecnologia vada bandita o che non si debbano fare ulteriori passi in avanti. Così come in passato, in occasione di eventi importanti come la partenza in aereo si puntavano due sveglie, anche oggi è utile avere un “piano B” per preservare almeno quei servizi realmente utili.
E non ci riferiamo alla possibilità di chiedere ad Alexa il meteo del giorno successivo: pensiamo all’attivazione da remoto del riscaldamento della casa in montagna per arrivare con un minimo di tepore, o alla verifica delle immagini di un allarme attivato da un possibile malintenzionato.

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Alessia Varalda

Ingegnere elettrotecnico con esperienza come Project Manager presso un'importante multinazionale attiva nel settore dell'energia e dell'automazione. La curiosità verso le tecnologie innovative e le soluzioni all'avanguardia nel mondo delle energie (tradizionali e rinnovabili) mi ha portata a lavorare per 14 anni presso un importante editore di riviste tecniche di settore scrivendo di home&building automation, illuminazione, comfort, efficienza energetica e sostenibilità.
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