Come guadagnare 10 classi energetiche con la riqualificazione di un edificio

Il profondo intervento di riqualificazione di un edificio su tre piani in provincia di Varese mostra che è possibile passare dalla classe G alla classe A4 intervenendo su involucro e impianti termici
Riqualificazione di un edificio di tre piani con tecnologia Panasonic

Un progetto di riqualificazione energetica residenziale tanto complesso quanto efficace, finalizzato alla riduzione dei consumi e all’ottimizzazione degli impianti, in linea con gli ecobonus vigenti. Lo troviamo in provincia di Varese, presso un edificio di tre piani, con tre unità residenziali, che ha ottenuto un salto di 10 classi energetiche.

Come passare dalla classe G alla classe A4? Insieme al cappotto termico e alla sostituzione dei serramenti, le tecnologie impiantistiche hanno fatto la differenza. In questo caso, parliamo dei sistemi a pompa di calore Panasonic, integrati nel progetto dallo studio di ingegneria NRG Zero e installati da Emmeti Impianti.

Riqualificazione di un edificio: le esigenze

Prima della riqualificazione, le due unità immobiliari principali erano servite da un sistema Rotex per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria. L’impianto includeva una caldaia a condensazione, un accumulo da 500 litri e un impianto solare termico. La terza abitazione aveva invece una caldaia tradizionale a gas.

La progettazione doveva tenere conto di due vincoli fondamentali:

  • non rifare completamente le linee di distribuzione;
  • mantenere i radiatori in alluminio esistenti.

Inoltre, i nuovi impianti dovevano produrre il vettore termico a una temperatura di 50 °C compatibile con i radiatori, e al contempo scaldare rapidamente l’ACS del serbatoio in caso di picchi di consumo. Il tutto, senza compromettere le prestazioni energetiche e il comfort dell’edificio. Vista la potenza di picco di circa 14 kW, era anche importante garantire ampi margini di manovra in caso di temperature esterne rigide e di richiesta di potenza di spunto per un’occupazione discontinua delle unità immobiliari.

Quali sfide e soluzioni impiantistiche

La risposta, in termini tecnologici, è nella sostituzione delle due caldaie a gas con un sistema centralizzato composto da due pompe di calore Panasonic Aquarea Serie L con refrigerante R290 da 9 kW, in grado di gestire anche l’acqua calda sanitaria. Le pompe di calore sono integrate a un impianto fotovoltaico da 6,80 kW con accumulo da 9,6 kWh. Nel dettaglio, i progettisti hanno scelto un impianto a cascata perché la copertura dei carichi termici e, soprattutto, della produzione di ACS per un immobile plurifamiliare andava oltre la potenza di una sola unità. Migliorando così la capacità di parzializzazione dei carichi.

Riqualificazione di un edificio con pompe di calore Aquarea L di Panasonic

La riqualificazione di un edificio con tali esigenze ha richiesto particolare impegno anche in relazione alla continuità dei servizi energetici per gli occupanti, con il minor disturbo possibile durante i lavori. “Abbiamo provveduto in primis all’eliminazione di tutte le componenti della centrale esistente nei due appartamenti principali, utilizzando temporaneamente una caldaia di backup – racconta Alessandro Giuliani, direttore tecnico dello Studio di Ingegneria NRG Zero -. Terminato il tutto e realizzata la linea verso il terzo appartamento, abbiamo predisposto la messa in opera delle unità esterne e, progressivamente, il collaudo dell’impianto”.

Interessante anche la scelta del refrigerante R290. Ritenuto capace di abbattere le barriere che ancora ostacolano la sostituzione di generatori esistenti con pompe di calore, grazie alle elevate temperature raggiungibili e agli alti COP (coefficienti di prestazione).

Unità interne pompa di calore Aquarea L Panasonic e bollitore per ACS

I vantaggi di saltare 10 classi energetiche

Grazie a scelte progettuali, incentrate su efficienza energetica e impianti ad alte prestazioni, l’edificio ha ottenuto un salto di 10 classi energetiche. Passando dall’iniziale classe energetica G, con emissioni di CO2 pari a 58,8 kg/m² anno, alla classe A4. Le emissioni sono sostanzialmente calate a 10 kg/m² anno: un valore che, considerando l’integrazione con il fotovoltaico, può essere virtualmente azzerato. Tra gli ulteriori vantaggi: riduzione dei consumi energetici, minore impatto ambientale, migliore comfort abitativo e aumento del valore dell’immobile e delle unità abitative.

Quanto agli indici di prestazione energetica, la prestazione non rinnovabile EPgl,nren è passata da 310,39 kWh/m2 anno a 36,80. Quella energetica rinnovabile kWh/m2 anno EPgl,ren è invece aumentata da 6,02 kWh/m2 anno a 77,47 kWh/m2 anno. Infine, i due impianti fotovoltaici da 6,8 kWp generano annualmente 7.294 kWh di energia elettrica, superando il fabbisogno standard di 5.928 kWh.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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