La sfida era illuminare una facciata storica nel cuore di Verona, dove già si fondono diversi stili e panorami architettonici. La risposta progettuale, inserita nel restauro conservativo di Palazzo Maffei, ha dato vita a una soluzione illuminotecnica che valorizza l’iconico edificio e ridefinisce il “mosaico” di piazza delle Erbe.
Ma non si trattava di una semplice riqualificazione esterna. Oggi, l’edificio simbolo del barocco veronese è una casa-museo che ospita la ricca e frequentata collezione d’arte privata dell’imprenditore Luigi Carlon. L’architettura e la scelta dell’illuminazione dovevano dunque incidere sulla fruizione dell’esperienza museale nel suo complesso. I professionisti dello studio Baldessari e Baldessari Architetti e Designers hanno raggiunto anche questo obiettivo con il supporto di Performance in Lighting.
La delicatezza del contesto ha richiesto ai progettisti una meticolosa pianificazione, guidata dalle indicazioni della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza. Servivano in primis corpi illuminanti non invasivi, con dimensioni compatte e tecnologia miniaturizzata, per ridurre al minimo gli ingombri. All’esterno, inoltre, l’illuminazione della facciata doveva essere calibrata e tenue, per evidenziare le decorazioni con discrezione.
La soluzione? Sistemi personalizzati per ogni sezione della struttura che “guarda” piazze delle Erbe. Il pianoterra è scandito da cinque fornici, al primo piano in ognuno dei cinque riquadri si aprono finestroni con balcone balaustrato, divisi da semicolonne di ordine ionico e decorati con mascheroni. Sopra si trovano timpani alterni, circolari e triangolari.
Le cinque aperture del primo piano vengono valorizzate dai proiettori lineari Notturno 1000 con ottica ellittica. I sistemi illuminano in radenza le superfici ed evidenziano la ricchezza delle decorazioni e i motivi d’intaglio del cornicione sovrastante.
Il secondo piano segue l’ordine del primo, ma i finestroni sono più bassi. In questo caso i progettisti hanno scelto Notturno 500 con ottica circolare intensiva, che creano una ricercata contrapposizione tra punti di luce e di ombra. Completa il tutto una balaustra con sei statue di divinità illuminate in modo scenografico grazie alla luce d’accento dei proiettori Focus + Zero. Tutte le soluzioni installate hanno tonalità di colore calda a 3000K: questo per connettere al meglio la cromia delle pareti in pietra, restituite al loro originale splendore dopo il restauro.
Il progetto di illuminazione outdoor ha coinvolto anche il cortile di Palazzo Maffei. L’arco che funge da ingresso ospita apparecchi a parete Mimik 20 Flat a bi-emissione, che creano una sorta di “quinta” luminosa verso l’interno.
Qui, l’area esterna del ristorante è illuminata con decine di soluzioni a parete Mimik 20 a 3000K. Tutti gli apparecchi sono provvisti di cornice accessoria per la mimetizzazione, che riduce ulteriormente l’invasività lasciando solo l’effetto luminoso dei prodotti accesi. Per le superfici verticali dell’edificio, invece, si torna a Mimik 20 Flat a bi-emissione, mentre nel cortile e nel portico coperto troviamo la versione mono-emissione con ottica asimmetrica, per un comfort visivo ideale. L’accesso al museo, infine, avviene attraverso una particolare scala elicoidale in pietra che ospita cinque statue, “esaltate” dai piccoli proiettori Spider+ 10 a 3000K.
Foto: Renato Begnoni