Riqualificare, digitalizzare ed efficientare uno stabilimento produttivo di vecchia data è una missione possibile: lo dimostrano i traguardi di sostenibilità ottenuti dalla fabbrica ABB di Dalmine, in provincia di Bergamo. Lo spazio di 45.000 mq dove si realizzano interruttori e quadri elettrici di media tensione ha infatti raggiunto status di Mission to Zero.
Cosa significa? Il programma globale di ABB mira a creare esempi di siti produttivi a basse emissioni replicabili da partner e clienti in tutto il mondo, sia in strutture nuove sia in quelle esistenti. L’azienda lo sta portando avanti tramite una serie di attività strategiche: dagli obiettivi di taglio delle emissioni di CO2 al 2030 alla conservazione delle risorse, fino al supporto ai clienti che vogliono raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità.
Le tecnologie innovative e la digitalizzazione hanno ridotto del 25% le emissioni della struttura bergamasca. Un risultato notevole, se pensiamo che il sito risale al 1979. In realtà, ABB Dalmine era già alimentata al 100% con energia da fonti rinnovabili certificata Enel Green Power. Per raggiungere lo status di Mission to Zero, tuttavia, i tre edifici del sito sono stati dotati di 4.000 mq di pannelli fotovoltaici. La potenza di picco di 900 kWp generata dall’impianto copre oggi circa il 20% del fabbisogno energetico della fabbrica. Aiutando anche a bilanciare i picchi di domanda del sistema di aria condizionata nei mesi estivi.
Quanto alla gestione dell’energia, la piattaforma ABB Ability Energy and Asset Manager monitora i consumi sfruttando gli oltre 70 sensori installati sul campo. In questo modo è possibile identificare le inefficienze e le opportunità di risparmio energetico. Un esempio? Grazie ai risultati di questo sistema, il management ha deciso di sostituire l’illuminazione esterna con lampade a LED ad alta efficienza. Operazione che ha comportato una riduzione dei consumi energetici annui di 76.000 kWh. Ovvero l’energia necessaria per ricaricare flotta di veicoli elettrici della fabbrica ABB di Dalmine.
Tra gli obiettivi del programma Mission To Zero c’è anche il la conservazione delle risorse. Ecco perché un team dedicato alla sostenibilità analizza e certifica i prodotti ABB, fornendo il loro Life Cycle Assessment (LCA) e le dichiarazioni ambientali di prodotto (EPD). Altre iniziative come il riutilizzo di casse di plastica per il trasporto dei componenti tra le fabbriche ABB in Europa e l’uso di plastica riciclata per gli imballaggi riducono ulteriormente l’impatto ambientale della produzione.
Lo stabilimento di Dalmine è da tempo impegnato anche nella promozione attiva del progresso sociale. L’ampia rete di collaborazioni con il sistema educativo del territorio punta ad avvicinare i giovani al mondo del lavoro con progetti di formazione tecnica e sviluppo di competenze specialistiche. Inoltre, ABB Dalmine è parte del progetto Workplace Health Promotion (WHP) per la promozione di buone pratiche per la salute dei dipendenti.
Lo status di Mission To Zero arriva dopo altri riconoscimenti. Nel 2020, infatti, la fabbrica ABB di Dalmine è stata riconosciuta Lighthouse Plant dal Ministero dell’Economia (MISE), insieme ai siti di Frosinone e Santa Palomba. Diventando così un esempio reale di promozione dello sviluppo digitale dell’industria italiana. Oggi, ABB Dalmine si unisce alle altre fabbriche Mission To Zero in Cina, Finlandia, Germania e Paesi Bassi.
“Fondamentale per il raggiungimento di questo risultato, oltre alle innovative tecnologie ABB installate, il coinvolgimento attivo dei dipendenti che supportano le pratiche sostenibili nelle attività di tutti i giorni – commenta Massimiliano Callioni, direttore dell’unità produttiva di Dalmine -. Vogliamo che i nostri dipendenti si sentano parte del futuro di ABB, supportando la strategia di sostenibilità e non solo. Per questo ci impegniamo per offrire un ambiente di lavoro attento alle loro esigenze e piani di formazione trasversali”.