L’automazione industriale italiana riparte dal digitale

2020 da dimenticare, 2021 di transizione, 2022 di rilancio e crescita: una panoramica sul mercato italiano dell’automazione industriale, che ora punta a digitalizzazione e sostenibilità
Automazione industriale in Italia: i dati 2020 e la ripresa

L’automazione industriale tira una riga e riparte, dall’innovazione digitale e dal Pnrr. Gli effetti della pandemia sono evidenti: l’ultimo Osservatorio Anie sull’industria italiana dell’automazione evidenzia nel 2020 una flessione del 10,3% sul 2019, con un fatturato di 4,5 miliardi di euro.

Come andrà il 2021? Per ora a luci e ombre, tra guerra delle materie prime e tensioni internazionali. Il settore però guarda avanti, al potenziale della trasformazione digitale e agli stimoli di un rinnovato piano Transizione 4.0.

2020 di crisi, ma i software reggono

Partiamo dall’analisi dell’annus horribilis. Come prevedibile, nel 2020 gli effetti dell’emergenza e delle fasi di lockdown più “duro” hanno colpito pesantemente il mercato italiano dell’automazione industriale sia nelle vendite interne sia nell’export. In realtà, già nel secondo semestre del 2019 si registravano avvisaglie di criticità, dovute alla progressiva frenata degli investimenti del Piano Transizione 4.0.

Poi è arrivato il Covid-19 e la spesa legata a macchinari e attrezzature ha chiuso il 2020 con segno meno a doppia cifra. Ad avere la peggio:

  • riduttori fissi: -18%;
  • motori brushless: -17%;
  • azionamenti: -14%;
  • quadri bordo macchina: -13%.

Unica ma significativa eccezione il software industriale, che chiude il 2020 al +5%. Una crescita destinata ad aumentare ulteriormente se valutata nel dettaglio delle specifiche tecnologie correlate.

PNRR e futuro dell’automazione industriale 

Come sarà la tanto attesa ripartenza? Anie Automazione sottolinea i rischi legati alle tensioni sui mercati delle commodity e sui trasporti, unite a fenomeni di shortage per la componentistica elettronica. Il bicchiere mezzo pieno arriva tuttavia dalla digitalizzazione e dai nuovi fondi europei per accelerare il percorso smart dell’industria italiana.

“Siamo in attesa di vedere gli interventi di politica industriale che agiscano su settori strategici come connettività e infrastrutture immateriali (banda larga e 5G), competenze digitali, riqualificazione professionale, scuole e ITS – spiega Fabrizio Scovenna, presidente Anie Automazione. Eccoci quindi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che dovrà dare attuazione al programma Next Generation EU basandosi su tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione (nuovo Piano Transizione 4.0), transizione ecologica e inclusione sociale”.

Questo rilancio competitivo che potrebbe portare benefici già nel 2021, con una variazione di fatturato del +6%. Per poi portare l’automazione industriale italiana ai livelli pre-covid nel 2022.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.

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