Il monitoraggio termico continuo riduce il rischio di incendio

Il tempestivo rilevamento delle temperature anomale, che possono portare a gravi incidenti, può evitare di metterci di fronte a danni economici incalcolabili. Monitoraggio termico continuo vs termografia

Negli edifici civili e industriali gli incendi sono uno dei rischi maggiori e molto spesso la loro origine è di tipo elettrico. Quanto più è complesso l’impianto, tanto maggiore è il rischio. Basti pensare a data center o ad ambienti come aeroporti, ospedali, istituti di ricerca, siti produttivi. Per questo un monitoraggio costante e proattivo di tutti gli impianti è una strategia fondamentale nella prevenzione degli incendi.

Le cause possono infatti essere molteplici e non sempre sono da ricondurre a un errore progettuale o di installazione. Più spesso sono le attività di manutenzione a generare problemi, oltre a usura, corrosione, vibrazioni, attriti, eccesso di pressione: tutti elementi che possono portare a un aumento della temperatura.

Questa condizione può poi ulteriormente peggiorare a causa di frequenti variazioni cicliche di temperatura (per esempio quando si registrano grandi escursioni termiche fra giorno e notte) o di commutazioni (on/off) ripetute nel tempo, che generano shock elettromagnetici sulla sbarra di distribuzione e sui punti di collegamento.

La termografia IR

Monitorare le condizioni di salute degli impianti riduce sensibilmente la possibilità di incidenti, che possono rivelarsi davvero molto costosi. Il sistema più largamente utilizzato è quello della termografia IR: con una telecamera a raggi infrarossi si ispezionano tutti i punti critici e se viene rilevata una temperatura anomala si interviene tempestivamente. Spesso, infatti, il guasto non è improvviso, ma nasce da una situazione che si deteriora nel tempo, con le temperature che salgono piano piano fino a giungere a un punto critico. Per questo i rilievi termografici vengono eseguiti periodicamente a distanza di qualche mese l’uno dall’altro.

Ma praticità ed economicità dell’intervento nascondono comunque delle insidie. Non sempre, per esempio, i quadri elettrici e gli impianti sono perfettamente accessibili e quindi talvolta il personale incaricato corre dei rischi per riuscire a raggiungere con la telecamera il punto da ispezionare. Altre volte il guasto si sviluppa rapidamente, nell’intervallo tra un controllo e l’altro, rendendo inefficace questa tecnica di prevenzione.

Il monitoraggio termico continuo

Per questo si sta diffondendo un metodo più moderno capace di eliminare gli aspetti negativi della termografia: il monitoraggio termico continuo. A fronte di un investimento iniziale che può anche essere importante, si ottiene però un sistema che nel tempo può rivelarsi più conveniente dal punto di vista economico, ma soprattutto capace di avvicinare allo zero i rischi di incendio, i cui danni potrebbero essere incalcolabili.

La tecnologia informatica permette di realizzare reti di rilevamento senza fili basate su sensori che possono non solo avvertire tempestivamente in caso di problemi, ma persino predire la possibilità di un guasto prima che questo si verifichi. In questo modo la manutenzione può essere eseguita con un tempismo pressoché perfetto.

Schneider Electric sensori Easergy TH110

I sensori sono generalmente di ridotte dimensioni (pochi centimetri di lato) e a volte anche autoalimentati, in modo da semplificarne il loro posizionamento. Vengono installati in modo permanente sui collegamenti delle sbarre di distribuzione, sulle connessioni cavo e sui contatti degli interruttori per segnalare eventuali guasti in quadri elettrici, trasformatori, apparecchiature in bassa e media tensione.

La rete di sensori dialoga di norma con un dispositivo che raccoglie i dati da tutti i terminali e, interfacciandosi con il sistema IT, invia in tempo reale lo stato degli elementi monitorati. A questo punto, in caso di anomalie, entra in gioco il software che fa scattare gli alert, avvisando tempestivamente sia il personale dell’azienda sia eventualmente i soggetti esterni incaricati della manutenzione.

Oltre al rilevamento della temperatura, a volte i sensori dei sistemi di monitoraggio termico continuo possono misurare anche l’umidità, aumentando la versatilità.

I punti da monitorare

Un sistema di monitoraggio termico continuo si può non solo prevedere in fase di progettazione, ma anche installare in un secondo momento su impianti esistenti.

I sensori vanno montati su tutti i principali punti di collegamento, e in generale nelle zone a rischio termico, presenti nell’impianto elettrico: il quadro di distribuzione MT (con i sensori che dovrebbero essere collocati sui cavi in ingresso, sulle sbarre di distribuzione e sui collegamenti degli interruttori automatici estraibili), il trasformatore MT/BT (sensori sull’ingresso MT, sugli avvolgimenti, sulle barrette cambio di rapporto e sull’uscita BT) e i condotti BT, per i quali ne vengono realizzati modelli specifici.

Qualche difficoltà in più c’è invece sui collegamenti BT ad alta densità, perché i limiti di spazio al momento non sempre consentono l’installazione dei sensori. Ovviamente lo sviluppo tecnologico procede e la sempre maggior miniaturizzazione dei componenti potrebbe presto consentire di ovviare a questo inconveniente. Nel frattempo, per non ridurre l’efficacia dell’intero impianto di monitoraggio continuo, è possibile ricorrere a una telecamera IR installata in modo permanente o a un analizzatore di gas capace di rilevare la presenza di fumi.

Easergy TH110 per il monitoraggio termico continuo

Sensore Easergy TH110 monitoraggio termico continuo

Schneider Electric propone i sensori Easergy TH110 wireless auto-alimentati per il monitoraggio termico continuo. Questi sensori forniscono informazioni sullo stato delle apparecchiature ogni minuto e, in caso di allarme, inviano un segnalazione via e-mail o sms. Easergy TH110 consente un controllo continuo delle connessioni per rilevare il lento deterioramento e prevenire i possibili problemi prima che causino malfunzionamenti, fermo delle apparecchiature o peggio ancora incendi.

Per venire incontro alle necessità di affidabilità e continuità di servizio, Schneider Electric fornisce quadri di Media Tensione e trasformatori nativamente equipaggiati con i sensori Easergy TH110.

Grazie ai sensori intelligenti Easergy TH110 è possibile:

  • prevenire interruzioni non previste;
  • aumentare la sicurezza degli operatori e delle apparecchiature;
  • ottimizzare e programmare la manutenzione.

Vuoi rimanere aggiornato sui contenuti di ElettricoMagazine?
Iscriviti alla nostra newsletter!

Mailchimp subscribe

Redazione

La redazione di ElettricoMagazine è composta da esperti di settore e technical writers che approfondiscono i temi legati all'integrazione impiantistica e connessa, l'energia, il comfort e la sostenibilità.

tematiche ondigital

menu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram