
Come ridurre i consumi energetici, principali responsabili delle emissioni nelle abitazioni, in un’epoca di costante aumento di dispositivi ed elettrodomestici installati? L’aumento dei costi in bolletta e il cambiamento climatico hanno già portato consapevolezza tra gli utenti. Eppure, sembra che molti di loro non sappiano come mettere a terra questa coscienza del proprio impatto.
A confermarlo i risultati della terza edizione dello studio sui consumatori promosso da Schneider Electric e intitolato “Evoluzione del consumo energetico domestico: intenzioni, azioni e ostacoli per una maggiore efficienza energetica”.
La ricerca ha coinvolto 13.000 persone in 11 Paesi, analizzando gli atteggiamenti circa efficienza energetica domestica, sostenibilità e tecnologie per la smart home. I risultati evidenziano un significativo divario tra consapevolezza e azione:
Tuttavia, quando si tratta di comportamenti virtuosi:
Sul fronte tecnologico, la ricerca rivela un’eccessiva attenzione all’illuminazione, a scapito di altre soluzioni smart per ridurre i consumi energetici. Infatti, il 52% dei consumatori ritiene che l’illuminazione intelligente migliori l’efficienza energetica e il 24% ha installato sistemi di smart lighting. Ma solo il 21% possiede un termostato intelligente. Inoltre, appena il 46% riconosce i vantaggi dei termostati smart in termini di risparmio energetico, sebbene sia dimostrato che possano ridurre le bollette fino al 30% annuo.
Un dato preoccupante riguarda poi la scarsa conoscenza delle tecnologie domestiche di base:
Queste lacune rappresentano anche un potenziale rischio per la sicurezza domestica, a maggior ragione oggi, dato che le abitazioni sono sempre più elettrificate.
Per la prima volta, lo studio di Schneider analizza anche l’atteggiamento dei consumatori verso l’intelligenza artificiale. Questo perché alcuni studi ritengono che AI e automazione possano contribuire a ridurre fino al 10% delle emissioni globali di gas serra. Tuttavia, il 44% degli intervistati non si affiderà mai all’AI per le attività domestiche, il 35% non è in grado di comprenderla e il 41% preferisce evitarla completamente. Infine, il 52% ritiene che la smart home sia troppo costosa. Pur sapendo che la casa connessa genera risparmi energetici fino al 22%.
“I consumatori vogliono ridurre il costo delle bollette e aumentare l’affidabilità e l’efficienza, ma esiste un ampio divario tra intenzione e azione – conclude Michael Lotfy Gierges, Executive Vice President Home & Distribution di Schneider Electric -. La tecnologia per migliorare l’efficienza energetica domestica esiste già, manca però la conoscenza dei metodi più efficaci per utilizzarla. Grazie alla crescente digitalizzazione, l’utilizzo dell’energia domestica può essere misurato, controllato e convertito verso fonti più rinnovabili”.
