Innovazione nella tradizione, nel gusto e nella qualità made in Italy. Se il vino italiano è tra i più conosciuti e apprezzati al mondo è certamente grazie all’imprenditorialità della sua filiera, che ha saputo attraversare epoche di profonda trasformazione senza smettere di creare e promuovere valore. E lo sta facendo anche oggi, nella rivoluzione chiamata trasformazione digitale.
Coltivazione in vigna, raccolta dell’uva, fermentazione, imbottigliamento, logistica: le tecnologie connesse attraversano e sfidano tutti i processi del settore wine.
Dal punto di vista strategico, innovare significa rispondere efficacemente alla crescente domanda di prodotti genuini, sicuri ed eco-friendly. Oltre alla trasparenza e alla qualità, i consumatori apprezzano la possibilità di acquistare online: a maggior ragione in questo periodo storico, le aziende non possono trascurare il marketing digitale in ogni sua forma.
In termini operativi, parliamo invece di aggiornamento di impianti e macchinari obsoleti, risparmio energetico, gestione di processi e risorse, trattamento dei rifiuti, normativa, tracciabilità (dal vigneto al negozio) e lotta alla contraffazione. Normative sempre più rigide impongono inoltre di combinare l’approccio tradizionale all’innovazione tecnologica, per raggiungere livelli di conformità più elevati. Insomma, tra i principali driver del mercato troviamo qualità e origine: basti pensare che, secondo i dati ConfCommercio, nel 2019 quasi un consumatore su tre (30,5%) ha acquistato un prodotto contraffatto.
Ecco perché ottimizzare gli asset è la chiave per garantire operazioni affidabili e mantenere competitività in un contesto così dinamico. L’intero modello di business, poi, deve riflettere il concetto circolare di sostenibilità. Le nuove generazioni chiedono infatti di lavorare – e di acquistare – secondo i principi di una nuova etica ambientale.
Le aziende del settore hanno la necessità di ottenere una risposta concreta alle sfide del settore in termini di:
Come affrontare il cambiamento, senza rinunciare alla redditività? La risposta si chiama EcoStruxure e permette alle aziende del settore alimentare di digitalizzare la gestione energetica e l’automazione di tutti gli asset aziendali.
Questo ecosistema IoT-enabled, aperto e implementabile nel tempo, opera su tre livelli:
L’architettura scalabile e personalizzabile di EcoStruxure garantisce dunque il monitoraggio in tempo reale dell’intera azienda.
Questo grazie all’integrazione di sensori intelligenti, robot, motion control, realtà aumentata, software e altre tecnologie abilitanti che rispondono alle attuali esigenze di sicurezza e tracciabilità lungo tutta la filiera con un nuovo modello di realtà produttiva iper-connessa.
I vantaggi tangibili del “vino 4.0” spaziano dalla gestione energetica alla continuità operativa, dal controllo remoto di macchine, impianti e applicativi alla proficua gestione dei dati. Il valore di EcoStruxure supporta l’azienda in tutte le sfide del mercato, facendo leva su cinque aspetti fondamentali.
Monitoraggio e ottimizzazione dei consumi per ridurre costi di gestione, emissioni di CO2 e sprechi idrici, aumentando nel contempo l’efficienza complessiva della supply chain. I risultati ottenuti dalle realtà che hanno scelto EcoStruxure evidenziano che il monitoraggio smart può contribuire a ridurre i costi energetici fino al 30%.
Interconnettere linee e macchine permette di ottimizzare i cicli e ridurre i costi di produzione. Diminuisce così anche il tempo necessario per le operazioni di raccolta ed elaborazione dei dati e si eliminano i rischi legati agli errori di calcolo. Nelle aziende, oggi, si raccolgono moltissimi dati, ma mediamente se ne sfrutta meno del 10%: utilizzare tutte le informazioni a disposizione significa invece accelerare il processo di sviluppo dei prodotti, ridurre sprechi e costi, migliorare la flessibilità della filiera e, dunque, aumentare i profitti. In concreto, la convergenza digitale di operazioni e tecnologie informatiche genera un’efficienza superiore al 25%.
Di fronte a supply chain sempre più complesse, a normative più rigide e a consumatori più attenti, i produttori devono puntare sulla tracciabilità dei prodotti. La posta in gioco è elevata e implica reputazione del marchio, vantaggio competitivo e costi. Le tecnologie smart, in quest’ottica, garantiscono la conformità a standard e direttive, aiutando le aziende a proteggere il brand da contraffazione ed eventuali richiami di prodotti. Questo grazie a soluzioni di tracciabilità che certificano l’origine delle materie prime e la serializzazione dei prodotti finiti.
Le aziende che hanno intrapreso un percorso di trasformazione digitale possono contare su strumenti in grado di gestire gli asset da una singola interfaccia. Le soluzioni di realtà aumentata e i “Digital Twin” (copia digitale, funzionale e funzionante di una macchina o dell’intero impianto) consentono agli operatori di monitorare a distanza dispositivi e macchine, per intervenire rapidamente, identificare in tempo reale le cause dei fermi e predisporre interventi per prevenirli. Il tutto con evidenti vantaggi in termini di sicurezza sul lavoro e tempistiche. Nelle aziende che hanno implementato soluzioni EcoStruxure, l’ottimizzazione media dei costi di manutenzione corrisponde al 25%, con picchi del 40%.
Le soluzioni digitali consentono di guidare l’azienda nella tracciatura di tutte le attività, per una gestione integrata che aiuti a ridurre anche i costi della logistica.
Così Schneider Electric fornisce una risposta concreta alle sfide del settore vitivinicolo, accompagnando gli imprenditori italiani nel percorso digitale verso una gestione aziendale efficiente, competitiva e sostenibile (come nel caso dei Fratelli Gancia).
Per maggiori informazioni sulle opportunità di EcoStruxure dedicati al settore del vino, scarica la Brochure dedicata al settore alimentare.