Decarbonizzazione delle imprese: i vantaggi dell’AI per energia e reti

Per favorire la decarbonizzazione delle imprese, specie quelle energetiche, entra in gioco l’intelligenza artificiale, tassello fondamentale della trasformazione digitale. Quale ruolo possa avere l’AI e come sia utile, lo spiega il report Digitalization & Decarbonization di Energy & Strategy
Nel percorso verso la decarbonizzazione delle imprese vengono in aiuto AI e digitale

Nel percorso verso la decarbonizzazione delle imprese vengono in aiuto AI e digitale, specie per il mondo dell’energia. In generale, l’apporto delle tecnologie digitali può ridurre le emissioni complessive del 53%, nello scenario di carbon neutrality al 2050, presentato nel Green Deal Europeo, attraverso impatti diretti e indiretti.

L’apporto dell’intelligenza artificiale può giocare un ruolo determinante per raggiungere la transizione energetica e per la decarbonizzazione, estendendo i suoi benefici lungo tutta la filiera del settore energy. A mettere in rilievo questi aspetti è il report Digitalization & Decarbonization di Energy & Strategy – School of Management del Politecnico di Milano.

Decarbonizzazione delle imprese possibile con la digitalizzazione

L’UE da tempo lavora per sviluppare la digitalizzazione dell’UE, anche per favorire il processo di decarbonizzazione delle imprese. Uno strumento chiave per il coordinamento e l’attuazione di questo obiettivo è il programma strategico Digital Decade. Presentato nel 2021, Definisce obiettivi e traguardi concreti e i mezzi per attuare la digital transformation in Europa entro il 2030. Grazie alla sua attuazione, si conta di arrivare a una quota pari al 75% delle imprese dell’UE in grado di impiegare cloud, intelligenza artificiale e Big Data.

Energy Strategy Group - Infografica Digitalizzazione delle imprese e AI

Anche per questo, l’UE ha creato un quadro normativo per favorire la transizione digitale, che contempla misure quali l’Artificial Intelligence Act, il Data Act e il Chip Act, utili a uniformare il panorama tra gli Stati membri e a favorire il raggiungimento del Decennio Digitale.

  • AI Act, primo quadro giuridico globale in assoluto sull’intelligenza artificiale a livello mondiale, intende porre le condizioni per promuovere un’AI affidabile, creando un mercato interno più efficiente e con regole uniformi per l’uso e lo sviluppo di AI.
  • Obiettivo del Data Act è mettere a disposizione i dati a beneficio delle aziende, oltre che dei cittadini e delle PA, creando un presupposto normativo che specifichi i diritti di utilizzo di tali dati associati a prodotti e servizi.
  • Chips Act intende favorire lo sviluppo di un’industria europea dei semiconduttori, elementi fondamentali per la digital transformation.

Il digitale migliora il livello prestazionale delle imprese, in Europa e in Italia

Oltre a contribuire alla decarbonizzazione delle imprese, l’adozione del digitale contribuisce a migliorare le loro stesse prestazioni. Lo stesso report E&S mette in rilievo come, in Europa, le aziende che hanno adottato soluzioni digitali hanno evidenziato un livello di produttività quasi doppio rispetto alle aziende non digitalizzate. Anche in Italia si riscontra questo effetto, con un livello di produttività maggiore di circa il 60% per le imprese digitalizzate rispetto a quelle “analogiche”.

L’Italia, tra l’altro, conta su un buon livello di infrastrutture digitali e di trasformazione digitale delle imprese: a livello di copertura 5G, l’Italia è ben sopra la media con il 93,3% (rispetto a una media UE del 73,4%), idem si riscontra nel caso dell’adozione dei servizi cloud (55,1% contro il 38,9%), superando tra l’altro Francia, Germania e Spagna.

Stando ai parametri dell’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI), Il Belpaese si classifica 18esimo in UE-27, ma è quello che ha registrato una crescita, dal 2017, del 75%, risultando il Paese con il più rapido avanzamento nell’UE.

Il fattore AI per l’energia rinnovabile e le reti

L’intelligenza artificiale è un elemento centrale nel quadro di trasformazione digitale della società, rileva il Parlamento Europeo, ed è un presupposto cardine per la decarbonizzazione delle imprese, specie quelle del mondo energetico.

Dei tre pilastri della digitalizzazione del settore energetico, insieme a Internet of Things e blockchain, c’è appunto l’AI che entra in gioco in almeno quattro fasi: produzione, trasporto, distribuzione e consumo. Tali fasi devono essere perfettamente coordinate tra loro, per contare su una fornitura affidabile.

I 3 pilastri della decarbonizzazione del settore energetico

Nel report sono state analizzate tre applicazioni in cui l’AI può fornire un contributo al settore energetico:

  • migliorare la previsione della produzione (generation forecast);
  • rendere stabile la rete elettrica, potenziandone la capacità e gestendo gli sbilanciamenti (grid stability);
  • ottimizzare la domanda energetica dei carichi industriali e residenziali, adattando il profilo di consumo a quello di produzione (demand response).

Nel caso di generation forecast, in particolare, i casi di studio analizzati mostrano che l’intelligenza artificiale “può migliorare l’accuratezza delle previsioni di generazione degli impianti rinnovabili di oltre il 30%, con benefici significativi per l’intero sistema”, evidenzia il report.

Come si specifica nel documento di analisi, alcune applicazioni di intelligenza artificiale nel settore energetico sono strettamente legate alla transizione energetica, altre invece possono essere applicate in contesti diversi, come la manutenzione predittiva.

In ogni caso le tre prospettive elencate, integrate tra loro, permettono di affrontare i problemi derivanti dall’intermittenza e accelerare l’adozione delle fonti rinnovabili “in modo sostenibile ed efficace”.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.

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