Automotive 4.0: le tecnologie digitali fanno l’auto del futuro

Connettività, guida autonoma ed elettrificazione sono i driver del momento, ma la mobilità intelligente e sostenibile inizia in fabbrica, con le tecnologie digitali dell’Automotive 4.0
Automotive 4.0: le sfide delle auto del futuro

La trasformazione digitale dell’industria automobilistica non è solo una questione produttiva. Nell’evoluzione dell’Automotive 4.0, tutto diventa smart: i componenti, le macchine e i processi, ma anche l’autovettura stessa, chiamata a essere intelligente, green e connessa.

La vera sfida si chiama dunque integrazione. E riguarda sostenibilità, driver tecnologici, standard di comunicazione, mobilità elettrica, nuovi servizi al consumatore e ultime frontiere della guida autonoma. Il tutto, con gli obiettivi di ridurre nettamente l’impatto ambientale (verso la cosiddetta carbon neutrality) delle fabbriche e dei trasporti, garantire sicurezza e offrire maggiore connettività.

La rivoluzione è partita e le tecnologie di Industria 4.0 possono fare la differenza per flessibilità produttiva e competitività delle aziende italiane.

Come è fatta l’industria automobilistica italiana

Il tema della digitalizzazione, nel settore automotive italiano, richiede una premessa. Parliamo infatti di un comparto industriale particolarmente complesso e fortemente integrato con le filiere dell’indotto. Basti pensare che il 75% dei componenti di un’autovettura viene realizzato da terzisti e successivamente assemblato dalle case automobilistiche.

I numeri del settore

Al contempo, il nostro mercato è vivace e ben rappresentato. Il territorio nazionale conta 5.500 imprese, 270.000 addetti (diretti e indiretti) e un fatturato di 105 miliardi di euro (fonte: Anfia, 2017). Siamo già al 6,2% del Pil, ma se allarghiamo i confini dalla filiera industriale, considerando anche tutti i servizi connessi alla mobilità (commercio e manutenzione, infrastrutture, autonoleggio, ecc.) il giro d’affari sfiora i 335 miliardi di euro.

Ecco perché diventa essenziale sviluppare in primis una collaborazione verso nuovi standard comuni di produzione dei semilavorati, dei componenti e dei prodotti finiti. Le ricadute saranno importanti anche per tutte le altre realtà imprenditoriali coinvolte e, naturalmente, per i cittadini.

Quali sfide per l’Automotive 4.0

L’esigenza è dunque quella di innovare a ogni livello, investendo in soluzioni intelligenti e flessibili a vantaggio di tutti i protagonisti di questo percorso. Gli elementi della digitalizzazione sono molti: dalla transizione energetica allo smart manufacturing, dalla mass mass customization alla riduzione del time to market, dai software di controllo e manutenzione alle tecnologie di assistenza alla guida. Non meno importanti, gli obiettivi 2030 di sostenibilità e la carbon neutrality.

Automotive 4.0: le proposte EcoStruxure

Automotive 4.0: i vantaggi dell’approccio digitale

Lo abbiamo accennato in apertura: il cambiamento tecnologico, spinto dalla smart mobility, stimola il mercato a implementare nuovi software, sensoristica e ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) per le automobili. Allo stesso tempo, cresce la volontà di rendere più sostenibili e flessibili le attività produttive.

La trasformazione digitale rappresenta il “quid” di tutte queste tendenze. Le tecnologie intelligenti consentono di migliorare le prestazioni a breve e a lungo termine, monitorare gli impianti, tracciare ogni componente della filiera. Analizziamo in seguito i quattro principali vantaggi della fabbrica connessa nel mondo automotive.

Competitività delle aziende

La nuova competitività di una linea di produzione sta nella sua capacità di disporre di un processo flessibile, per fornire un unico modello con tutte le possibili personalizzazioni che i clienti chiedono in fase d’ordine. La digitalizzazione supporta processi produttivi snelli e agili, al fine di ridurre in modo importante il time to market. Con processi smart e nuovi strumenti di design, il feedback sulla realizzabilità è immediato: progettisti e ingegneri possono ridurre i rischi legati alla fattibilità e ai costi elevati, sviluppando al contempo una supply chain più rispondente.

Sicurezza e guida autonoma

Le automobili connesse e digitali sono ormai lo standard. Parliamo di veicoli che, oltre ad avere accesso a internet, dispongono di sensori e inviano/ricevono segnali. In sostanza, l’auto connessa percepisce la realtà circostante e interagisce con altre entità. La digitalizzazione che incrementa la sicurezza del passeggero è anche una leva determinante in fase di acquisto di un veicolo.

La guida autonoma, poi, apre nuove frontiere e riflessioni sul tema: dai sensori ai Big Data, dai Data Center Edge per l’elaborazione dei dati al cambio radicale nella gestione delle città. Le aziende del settore non possono dunque stare a guardare, devono farsi trovare pronte a “servire” un nuovo modo globale di vivere e viaggiare.

Continuità e resilienza

Lo smart manufacturing e l’Industrial IoT possono fare la differenza nel tutelare le imprese da più punti di vista, incluso quello economico e finanziario. A maggior ragione nei tempi delicati che stiamo vivendo, i manager aziendali sono chiamati a valutare con attenzione i propri asset e a decidere di conseguenza come intervenire per mantenere la continuità operativa e ottenere i risultati voluti. Le tecnologie connesse consentono di ricreare in digitale ogni singolo dettaglio, dall’intero impianto al singolo macchinario. La convergenza tra OT e IT può aumentare del 30% l’Overall Equipment Efficiency (OEE) di una realtà industriale.

Sostenibilità e carbon neutrality

Ultimo aspetto, la mobilità sostenibile vista nei suoi componenti chiave: veicoli a carburanti alternativi, innovazione per tutte le tipologie di powertrain, potenziamento del Trasporto Pubblico Locale, nuovi modelli di sharing mobility, ottimizzazione della logistica e del trasporto merci, investimenti in R&D per sviluppare veicoli autonomi e connessi.

In tutto questo, alle case automobilistiche si chiede un notevole sforzo in progettazione, sviluppo e vendita di veicoli 100% elettrici o ibridi. Mezzi di trasporto green, prodotti secondo business model green, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030.

EcoStruxure: le tecnologie dell’Automotive 4.0

Come ottenere questi risultati e avviare modelli produttivi “future-proof”? Le tecnologie di Industria 4.0 stanno cambiando il volto dei grandi costruttori di auto, ma anche degli OEM che si occupano della produzione di componentistica e sottosistemi.

Schneider Electric, grazie ai tre livelli della piattaforma EcoStruxure, sostiene tutti i passaggi della trasformazione smart ed efficiente dell’industria automobilistica italiana. Lo fa attraverso ecosistemi di prodotti connessi, controllo locale, app, analytics e servizi digitali che garantiscono:

  • flessibilità di produzione per la riduzione del time to market;
  • efficientamento energetico dei processi industriali;
  • migliore gestione della filiera grazie alla tracciabilità dei componenti;
  • riduzione dei tempi di fermo grazie all’utilizzo di dati per la diagnostica real-time;
  • minor impatto ambientale della catena produttiva;
  • realtà aumentata nei processi e flussi di lavoro più fluidi.

Il percorso verso l’Automotive 4.0 non è obbligato e nemmeno univoco: le soluzioni EcoStruxure sono scalabili e “misurabili” in base alle reali esigenze delle aziende.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.

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