Impianto elettrico Livello 1: le dotazioni impiantistiche

Impianti a Livelli è la classificazione ai sensi della norma CEI 64-8 art. 37 che prevede tre differenti livelli per gli impianti elettrici residenziali. In questo articolo viene trattato il livello base, l'impianto elettrico livello 1

La norma CEI 64-8 all’art. 37 fornisce le prescrizioni addizionali ai fini delle prestazioni da applicarsi agli impianti elettrici di unità immobiliari ad uso residenziale. Dette

  • prescrizioni sono integrative di quelle riportate nel resto della norma aventi lo scopo di garantire la sicurezza delle persone e dei beni e si applicano a:
    nuovi impianti
  • rifacimenti completi di impianti esistenti in occasione di ristrutturazioni edili dell’unità immobiliare.

Sebbene gli impianti a livelli siano previsti fin dalla variante 3 (2011) alla sesta edizione della norma della norma CEI 64-8 ed appunto integrata nell’art. 37 nella settima edizione del 2012, l’indicazione del livello nelle dichiarazioni di conformità o la relativa pubblicità per la valorizzazione dell’intera unità immobiliare non ha avuto il riscontro applicativo atteso. Vi è infatti da segnalare un difficile recepimento da parte degli imprenditori edili per il quale il livello impiantistico superiore rispetto a quello minimo richiesto, sia percepito come un aggravio di spesa difficilmente motivabile con una migliore opportunità di valorizzazione dell’immobile.

Il dimensionamento dell’impianto elettrico è oggetto di accordo tra il progettista, l’installatore ed il committente, in funzione delle esigenze di quest’ultimo e del livello qualitativo dell’unità immobiliare.

Il suggerimento è quindi quello di progettare il livello 1, che analizzeremo nel seguito del presente articolo e che rappresenta il livello minimo richiesto dalla norma CEI 64-8, ma di predisporre gli spazi ed i passaggi necessari per permettere all’acquirente dell’immobile, utilizzatore finale dell’unità abitativa e dell’impianto, di realizzare, semplicemente ed a costi adeguati quelle varianti necessarie a far raggiungere all’impianto i livelli successivi.

Impianto elettrico: le regole comuni

La norma richiede una potenza di dimensionamento dell’impianto elettrico pari a 6 kW. Nella precedente edizione della norma (la settima edizione del 2012 valida fino al 20 novembre 21) questa potenza era richiesta solo per appartamenti di superficie maggiore di 75 m2 . L’evoluzione delle consuetudini e la maggiore attenzione all’efficienza energetica del settore civile stanno spostando sempre più sulla presa elettrica utenze che erano storicamente alimentate a gas quali piano cottura e soprattutto la produzione di acqua calda sanitaria e riscaldamento dove la produzione è prevista autonomamente.

Al fine di garantire una sufficiente continuità di servizio, la protezione differenziale deve essere suddivisa su almeno 2 interruttori. La nuova edizione della norma raccomanda differenziali in classe F a protezione dei circuiti di alimentazione di condizionatore fissi e delle lavatrici. Questa richiesta implica di dover installare almeno 3 interruttori differenziali in quanto per la protezione contro i contatti indiretti la protezione differenziale, se non prevista alla base del montante, deve essere prevista nel dispositivo generale del quadro dell’abitazione.

Per quanto sopra, il suggerimento è quello di installare come dispositivo generale di utenza entro 3 metri dal punto di installazione del contatore di energia, un interruttore magnetotermico differenziale conforme alla norma CEI EN 61898 – bipolare con corrente nominale 32 A curva C – Icn 6000 A (corrente di cortocircuito massima nel punto di connessione ai sensi della norma CEI 0-21) con soglia di intervento differenziale Idn pari a 1A. (è riportato in allegato un esempio di schema elettrico di appartamento di 75 m2 con impianto di livello 1)

Il suggerimento di installare un differenziale con corrente di intervento 1A è dovuto all’eventuale esigenza di installazione di utenze aventi correnti di dispersione non trascurabili come, ad esempio l’impianto fotovoltaico per cui è raccomandabile prevedere una protezione differenziale da almeno 300 mA.

Le dotazioni dell’impianto elettrico di livello 1

Le dotazioni minime dei 3 livelli sono riportate nella tabella A dell’art. 37 della norma. La tabella di immediata leggibilità consente di definire immediatamente quanto è necessario prevedere in funzione oltre che del livello desiderato, delle dimensioni dell’appartamento e dei singoli locali.

Tabella - dotazioni minime Norma CEI 68-8 art. 37

Le dotazioni minime previste per i tre livelli – Norma CEI 68-8 art. 37

Ma analizziamo l’impianto di Livello 1. La Tabella 1 mostra i circuiti il numero di prese telefoniche e dati e dei dispositivi di illuminazione di sicurezza in relazione alla superficie dell’unità immobiliare.

Per quanto riguarda la rete dati / informativa è bene sottolineare che con la legge 164-2014 (conversione del D.L. 133/2014) è stata introdotta una modifica al Testo Unico per l’Edilizia (D.P.R. 380/2001) ed in particolare è stato introdotto l’art. 135 – bis che prevede che: tutti gli edifici di nuova costruzione o in caso di opere che richiedano il permesso di costruire con richiesta di autorizzazione successiva al 1 luglio 2015, devono essere equipaggiati di un’infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all’edificio, costituita da adeguati spazi installativi e da impianti di comunicazione ad alta velocità in fibra ottica fino ai punti terminali di rete.

Per le dotazioni di rete, il riferimento normativo è la Guida CEI 306-22.

Impianto elettrico livello 1 - dotazioni minime

Tabella 1- Impianti a Livelli: dotazioni minime per il livello 1 in funzione della superficie dell’appartamento

Il circuito è definito come insieme di componenti di un impianto alimentato da uno stesso punto e protetto contro le sovracorrenti da uno stesso dispositivo di protezione. Alla luce di questa definizione il numero di circuiti richiesti indica il numero di interruttori magnetotermici da prevedere nel quadro elettrico dell’unità immobiliare.
La Tabella 2 mostra:

  1. il numero dei punti presa, intesi come il punto di alimentazione di una o più prese all’interno della stessa scatola. I punti presa devono essere distribuiti in modo adeguato nel locale, ai fini della loro utilizzazione
  2. i punti luce intesi come gruppi di accensione. In alternativa a punti luce a soffitto e/o a parete devono essere predisposte prese alimentate tramite un dispositivo di comando dedicato (prese comandate) in funzione del posizionamento futuro di apparecchi di illuminazione mobili da pavimento e da tavolo.
  3. i punti presa TV (antenna).
Impianto elettrico Livello 1: le dotazioni per ambiente

Tabella 2 – Dotazioni minime per ambiente per il Livello 1 o livello base dell’impianto elettrico

Per quanto riguarda la protezione contro la sovratensione non viene richiesta l’installazione di SPD se non in riferimento la valutazione del rischio in conformità alla stessa norma CEI 64/8 parte 4 dedicata alla protezione.

Concludono la dotazione di un impianto di livello 1:

  • il campanello
  • il citofono / videocitofono

A questo link è possibile vedere e scaricare lo schema dell’impianto elettrico di livello 1.


Articolo aggiornato secondo l’ottava edizione della Norma CEI 64-8

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Massimo Monopoli

Ingegnere Elettrotecnico - Progettazione impianti tecnologici - Efficienza energetica - Produzione energia da fonti rinnovabili presso Studio Simax (www.studiosimax.it), studio di ingegneria specializzato nella progettazione di impianti tecnologici
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