La richiesta di edifici salubri e confortevoli è aumentata negli ultimi mesi per ovvi motivi, ma il trend era già avviato da prima della pandemia.
Il atto che ora si trascorra molto più tempo tra le mura domestiche (ma anche in ufficio o a scuola) ha solo accelerato il processo.
Ma come ottenere il migliore risultato in termini di qualità dell’aria, risparmio energetico e comfort? Per questo è fondamentale una collaborazione tra le aziende che portano ricerca e innovazione e il mondo dei tecnici e dei costruttori, ai quali poter garantire soluzioni efficaci. Con questo obiettivo è stato organizzato lo scorso maggio l’evento on-line “BetheGAP: verso l’edilizia 7D“, in collaborazione con Klimahouse Lombardia, con il patrocinio di Agenzia CasaClima e ANCE Lombardia e con il contributo di Home, Health & Hi-Tech.
La prima sessione della mattinata è stata dedicata al tema “Ventilazione, IAQ e comfort indoor”. L’utilizzo di materiali isolanti performanti e di serramenti a tenuta contribuisce ad aumentare le caratteristiche prestazionali dell’involucro, ma occorre integrare nella progettazione soluzioni impiantistiche complementari che siano in grado di garantire contemporaneamente un buon microclima interno e la qualità dell’aria.
La ventilazione meccanica controllata (VMC) rappresenta la soluzione ottimale per provvedere al ricambio dell’aria e al mantenimento dei corretti livelli di umidità all’interno di ambienti dove altrimenti l’aria risulterebbe stagnante.
Tra i partecipanti alla Tavola Rotonda, Paolo Iachelini di Hoval ha illustrato le soluzioni più innovative per la ventilazione meccanica controllata sviluppate dall’azienda. Grazie ai sensori e al rotore entalpico che si regola in modo predittivo, questi sistemi ristabiliscono l’equilibrio dell’umidità, a vantaggio della salute e del benessere di chi vive all’interno degli ambienti.
“Riuscire a mantenere un corretto tasso di umidità in ambiente rende il fisico meno soggetto agli attacchi dei virus. – ha spiegato Iachelini – Il tema della salubrità dell’ambiente è strettamente connesso all’igiene degli impianti: lo scambiatore entalpico non contribuisce alla trasmissione del virus grazie alle sue caratteristiche costruttive e alla corretta configurazione del sistema. Stiamo inoltre studiando un sistema che permetta di sanificare l’aria e i canali durante la vita operativa del sistema”.