
L’impianto solare termico permette di sfruttare l’energia del sole per produrre acqua calda sanitaria o acqua calda per il riscaldamento domestico. Rientrano, pertanto, nel ventaglio di possibili soluzioni da installare anche in ambito residenziale per lo sfruttamento dell’energia rinnovabile. L’abbandono delle fonti fossili, del resto, è fondamentale per la transizione energetica tanto auspicata, a sua volta necessaria per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità definiti per il 2050 dall’Europa.
Al di là dei target fissati, installare soluzioni come un impianto solare termico favorisce l’indipendenza energetica e permette anche di ridurre i costi di gestione dell’edificio. Una scelta vantaggiosa, che richiede prima di tutto di valutare qual è la miglior tecnologia che fa al caso proprio. Parlando di solare termico, ad esempio, va considerato che esistono diverse tipologie di impianto, che si distinguono per caratteristiche e funzionamento. Ne è un esempio la differenza tra i sistemi a circolazione naturale e quelli a circolazione forzata.
Ciò che distingue un pannello solare a circolazione naturale da uno a circolazione forzata è sostanzialmente il modo attraverso cui il fluido circola all’interno dello stesso. In questa tipologia di impianto non si ricorre a una pompa per la circolazione, in quanto il fluido termovettore si muove grazie alla differenza di densità tra il liquido freddo e caldo. In sostanza, è il calore che permette al fluido di muoversi verso l’alto e cedere calore al boiler di accumulo abbinato al pannello.

Per questo motivo, il sistema di accumulo per l’acqua riscaldata viene generalmente predisposto in corrispondenza del pannello stesso, proprio in cima. Si tratta, quindi, della soluzione più semplice disponibile, poiché sfrutta semplicemente il contributo del sole. Alla base c’è solo un principio fisico e da qui il nome di circolazione “naturale”.
A differenza di quanto avviene in un sistema con pannelli solari termici appena descritti, nel caso della circolazione forzata viene installata una pompa di circolazione che è responsabile del movimento del fluido all’interno dei pannelli. L’attivazione è comunque connessa al fattore temperatura, con una centralina di regolazione che gestisce il funzionamento del sistema. In questo caso, quindi, è possibile forzare lo spostamento dell’acqua calda, anche in accumuli e boiler distanziati rispetto a dove è stato installato il pannello.
Sia i pannelli solari a circolazione naturale, sia quelli a circolazione forzata offrono differenti vantaggi e la scelta tra i due è principalmente connessa alle specifiche esigenze che si devono soddisfare con l’impianto. Non esiste, infatti, una risposta corretta a priori, per ogni installazione vanno valutati i vantaggi di entrambe le soluzioni, soppesandoli in base alle proprie necessità.
Ad esempio, i pannelli solari termici a circolazione naturale possono essere un’ottima soluzione in tutti quei contesti dove non è disponibile energia elettrica, visto che il loro funzionamento è dipendente solo dal sole e non vi sono altri componenti da installare.
L’autonomia assicurata da questa tipologia di impianto, poi, è massimizzata in quei luoghi con temperature miti e soleggiati, dove è ridotta l’esposizione a possibili sbalzi termici.
Si aggiungono alcuni altri punti di forza, tra cui spiccano:
Non essendoci una centralina di controllo, però, va considerato il possibile problema del surriscaldamento dei pannelli e, quindi, dell’acqua. Si tratta di un fenomeno probabile soprattutto durante l’estate, che porta alla produzione di acqua eccessivamente calda. Vengono predisposte, per questo motivo, apposite valvole di sicurezza.
I pannelli a circolazione forzata sono senza dubbio più versatili. Al loro interno scorre acqua e glicole, per cui sono protetti anche dal gelo. Collocare il serbatoio in luogo comodo e protetto, inoltre, assicura anche un miglior mantenimento del calore ed è più semplice integrare il sistema con l’impianto di riscaldamento domestico.
Questa soluzione, pertanto, assicura maggior efficienza energetica, versatilità e integrabilità, ma ha anche costi di acquisto e installazione maggiori. Inoltre, è necessario predisporre un vano tecnico per l’accumulo interno e i componenti dell’impianto, tra cui la pompa di circolazione. Serve, chiaramente, anche l’alimentazione elettrica per il suo funzionamento, per quanto i consumi siano davvero molto bassi.
