La tecnologia alla base delle telecamere di videosorveglianza (CCTV) si è evoluta nel tempo. Oggi le telecamere generano un flusso di dati IP registrato direttamente su hard drive (in locale o su server) che rende il monitoraggio remoto semplice e disponibile per le aziende di qualsiasi dimensione. Ma i requisiti di alimentazione elettrica delle telecamere a circuito chiuso rappresentano un ostacolo che talvolta rende l’installazione costosa e complessa, limitando le opzioni a disposizione di un installatore.
Laddove si voglia installare una telecamera è necessario pensare anche alla sua alimentazione. La fornitura di energia elettrica non sempre è disponibile in ogni punto, per esempio sul soffitto (dove sarebbe più logico ed efficace collocare la camera).
Perché non sfruttare, dunque, un solo cavo per il passaggio dei dati e dell’alimentazione elettrica, proprio come avviene già con i dispositivi USB?
Questa tecnologia esiste, e si chiama PoE (acronimo di Power over Ethernet).
La tecnologia PoE assicura alle aziende una soluzione versatile, che risponde a diverse esigenze.
Netgear ha sviluppato una serie di switch PoE suddivisi in un’ampia gamma di configurazioni per soddisfare aziende di varie dimensioni.
Ad esempio, uno switch a 8 porte è in grado di alimentare piccoli ambienti dove sono presenti un numero limitato di videocamere e access point, mentre modelli di fascia superiore possono supportare infrastrutture più complesse.
Il nuovo standard 802.3bt permetterà di incrementare la potenza per i dispositivi connessi fino a 100 W (contro i 30 W attuali), consentendo di collegare e alimentare dispositivi sempre più avanzati.
La tecnologia PoE offre dunque il potenziale per diventare importante per numerosi settori, non solo per la sicurezza; infatti, questa flessibilità di installazione e manutenzione apre nuovi mercati per quei prodotti che dapprima erano considerati poco pratici o non convenienti come display, altoparlanti, dispositivi IoT e interi edifici smart.