Pompe di calore a gas e apparecchi ibridi, tecnologie da considerare nella decarbonizzazione

Per consentire la decarbonizzazione e l’efficienza del patrimonio edilizio, entrano in gioco pompe di calore a gas e apparecchi ibridi, soluzioni capaci di fornire un prezioso contributo anche nel futuro. Lo ha evidenziato Assotermica in un convegno dedicato
Nella complessa sfida per la decarbonizzazione degli edifici, pompe di calore a gas e apparecchi ibridi possono fornire un loro importante contributo

Nella complessa sfida per la decarbonizzazione degli edifici, pompe di calore a gas e apparecchi ibridi possono fornire un loro importante contributo. Come possano farlo, lo ha messo in luce un convegno organizzato da Assotermica in occasione di Heat Pump Technologies. È stata l’occasione per illustrare perché ci sia bisogno anche di queste soluzioni tecnologiche per rendere efficiente e ridurre l’impatto – sotto forma di consumi ed emissioni – del patrimonio edilizio esistente.

Entrambi sono elementi considerevoli di una pluralità tecnologica che vede l’Italia protagonista, fiore all’occhiello delle oltre 65 aziende associate ad Assotermica, che generano un fatturato di 3,7 miliardi di euro e rappresenta più di 12mila addetti.

Pompe di calore a gas e apparecchi ibridi per la decarbonizzazione

Giuseppe Lorubio, presidente Assotermica, ha aperto i lavori partendo dal ricordare quanto riportato nella Dichiarazione di Chaillot, il più importante accordo internazionale mai raggiunto in tema di edilizia sostenibile, presentato al termine del Forum globale sugli edifici e il clima, tenutosi a Parigi. “Nel documento è scritto che il settore edilizio è definito challenging to decarbonise. In Europa sappiamo che si è puntato sull’elettrificazione, in maniera convinta, quale pilastro per la decarbonizzazione degli edifici. Assotermica non l’ha mai messo in discussione, ma siamo tra quelli che pensano che la difficoltà di decarbonizzare il patrimonio edilizio sia un problema reale” e che richieda una pluralità tecnologica.  “Siamo per una transizione che raggiunga obiettivi non solo sul fronte della decarbonizzazione e della sostenibilità ambientale, ma anche dal punto di vista della sostenibilità sociale. I cittadini e le imprese devono poter beneficiare delle migliori tecnologie a disposizione, con uno sguardo ad ampio spettro”.

Tecnologia matura ed efficiente

La transizione energetica passa dagli edifici e gli impianti termici sono la componente principale, dato che oltre l’80% dei consumi passa da riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria (comprendendo anche il raffrescamento).

Nel convegno dedicato a pompe di calore a gas e apparecchi ibridi si è cominciato illustrando caratteristiche e vantaggi delle Gas Heat Pumps (GHP). Esse uniscono i vantaggi di due tecnologie per il riscaldamento, ovvero caldaie a condensazione e pompe di calore, ha ricordato Enrico Casali (Capogruppo delle pompe di calore a gas), aggiungendo che quando si parla di gas si deve considerare anche il contributo, previsto in progressiva crescita dei green gas, ovvero biometano e idrogeno verde.

Pompe di calore a gas...matura e affidabile

Le pompe di calore a gas basano il proprio funzionamento su una tecnologia consolidata e assicurano efficienza, oltre a utilizzare energia rinnovabile, permettendo di adempiere agli obblighi previsti dal D.Lgs 199/2021 e di raggiungere il 33% dei consumi finali lordi nel settore termico. 

A oggi in Europa si contano più di 30mila unità installate, che richiedono ampi intervalli di manutenzione (ogni 10mila ore).

Le caratteristiche delle pompe di calore a gas

Alessandro Ferrara (Panasonic) ha illustrato le caratteristiche delle pompe di calore a gas. “Funzionano esattamente come le pompe di calore elettrica, prendendo l’energia dall’ambiente esterno per trasferirlo agli ambienti da climatizzare. Invece di utilizzare energia elettrica, utilizza energia termica per attivare il ciclo”. A proposito dei vantaggi offerti dalle GHP li ha riassunti così: efficienti, rinnovabili, sostenibili e affidabili. Sulla sostenibilità, in particolare ha affermato che “la GHP è sostenibile perché, grazie all’esperienza e alla competenza progettuale per realizzarle, si è potuto diminuire sensibilmente l’impatto ambientale e le emissioni: tutte le macchine rispettano le emissioni secondo le norme”.

Per quanto riguarda l’efficienza, ha messo in risalto il vantaggio che, tramite diverse tecnologie, “è possibile sfruttare il calore di queste macchine per ridurre i cicli di sbrinamento tipici. Quindi, si può massimizzare il comfort della climatizzazione, in particolare del riscaldamento, anche in condizioni di freddo intenso. Inoltre, è possibile sfruttare il calore residuo del motore per produrre gratuitamente acqua calda sanitaria per applicazioni di vario tipo, da un hotel a una Rsa”.

Pregiudizi e criticità

Le pompe di calore a gas e gli apparecchi ibridi, pur essendo tecnologie mature e performanti, scontano difficoltà e criticità, specie le GHP, causati da disinformazione, pregiudizio, paura e scetticismo. Lo ha sottolineato Sergio Zallocco, portando l’esempio di un condominio milanese dove si doveva andare a sostituire la caldaia centralizzata. I progettisti hanno analizzato due possibili alternative: una pompa di calore a gas e una pompa di calore elettrica. In entrambi i casi si trattava di una macchina da 270 kW, unita a un impianto fotovoltaico da 150 kW.

Tuttavia, nel caso della PdC elettrica, si sarebbe optato per il noleggio di un gruppo frigo per l’estate e per l’adeguamento dell’impianto elettrico centralizzato. Malgrado il confronto, sia sui tempi di consegna sia sui costi (la soluzione elettrica ha un costo 1,5 superiore rispetto a quella a gas), si è scelto la soluzione elettrica.

Le soluzioni per guardare alle GHP con maggiore attenzione ci sono, a cominciare dalla necessità di aumentare la quota dei gas rinnovabili – biometano, idrogeno verde e metano sintetico – già contemplata dal PNIEC e da un’adeguata campagna di informazione che metta in luce i pregi della tecnologia.

Apparecchi ibridi, una storia pluriennale

Pompe di calore a gas e apparecchi ibridi avrebbero bisogno di essere più conosciute e apprezzate, anche perché sono tecnologie mature. Valentina d’Acunti, trattando degli ibridi, ha illustrato la storia pluriennale degli apparecchi ibridi, che parte dal 2011 e che negli anni ha assunto una sempre più precisa e riconosciuta connotazione fino ad arrivare a oggi, con una rappresentanza forte, specie in alcuni comparti. Gli apparecchi ibridi coprono oltre il 50% del mercato delle pompe di calore idroniche. Non sono, quindi, una moda del momento, ma una soluzione che “nell’ambito di un percorso evolutivo, si prefigge di soddisfare le esigenze dei clienti, di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, di salvaguardare l’ambiente e di contribuire all’equilibrio del bilancio energetico nazionale”, ha ricordato.

Sui vantaggi degli apparecchi ibridi factory made si è soffermato Stefano Casandrini. Uno dei più apprezzati è che risolvono il problema dello spazio, che invece scontano le pompe di calore elettriche. Queste ultime hanno necessità di uno spazio per collocare il serbatoio per l’acqua calda sanitaria, con un ragionevole assetto di compromesso.

Il futuro dei sistemi ibridi passa anche da una chiara definizione

Nel finale del convegno sulle pompe di calore a gas e gli apparecchi ibridi è intervenuto Roberto Cortese, focalizzando l’attenzione sul futuro dei sistemi ibridi attraverso tre concetti chiave: la definizione, gli incentivi e l’interoperabilità.

pompe di calore a gas e gli apparecchi ibridi: scenari per la transizione energetica

Nel primo caso, si richiede di arrivare a una definizione chiara e univoca di sistema ibrido, troppo spesso considerati come una “tecnologia ponte” e non, invece, come soluzioni con una propria dignità e con una storia consolidata, capace di proporsi in modo valido oggi e domani. 

Sul sistema incentivante è necessario, anche in questo caso, fare chiarezza, mentre sull’interoperabilità – che assumerà un valore fondamentale, soprattutto nella demand response, ovvero nella gestione della domanda e della risposta, che assumerà una progressiva importanza con la sempre maggiore generazione di energia da fonti rinnovabili e dalla necessità di flessibilità delle reti.

Vuoi rimanere aggiornato sui contenuti di ElettricoMagazine?
Iscriviti alla nostra newsletter!



Accetto il trattamento dei miei dati personali per la ricezione di newsletter in conformità con la privacy policy del sito

Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
menu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram