Le possibilità della tecnologia Rfid

La tecnologia RFID può rendere più efficienti, efficaci e semplici diverse operazioni, grazie alla possibilità di identificare, rintracciare e localizzare qualsiasi tipo di oggetto, ma anche persone e animali.
La tecnologia RFID applicata all'industria

La tecnologia RFID, dall’inglese Radio-Frequency idenfitification, è nata per scopi militari ed è poi stata applicata in ambito civile già dagli anni Novanta del secolo scorso. Oggi ha raggiunto ottimi livelli di affidabilità e sicurezza e trova sempre più applicazioni. Come dice già il suo nome, la tecnologia RFID permette l’identificazione e la memorizzazione automatica di dati e informazioni a radiofrequenza. Il suo funzionamento si basa, quindi, sulla propagazione di onde elettromagnetiche nell’ambiente, che permettono il rilevamento a distanza di oggetti, sia fermi che in movimento.

Gli elementi che compongono la tecnologia RFID

Gli elementi principali che compongono il sistema sono tre:

  • una o più etichette RFID,
  • un lettore,
  • un sistema informativo di gestione ed elaborazione dei dati.

Le etichette, dette tag o transponder, sono l’elemento chiave del sistema, identificano in modo univoco un oggetto e memorizzano dati e informazioni ad esso relativi. I tag sono dotati di un microchip di memoria e da un’antenna, che permette la comunicazione con il tag, tenuti insieme da un supporto, generalmente in film plastico come PET o PVC. Queste etichette sono applicabili a qualsiasi tipo di oggetto e, potenzialmente, animale o persona. Rispetto ai barcode o ai QR Code, i tag possono essere letti contemporaneamente e non devono necessariamente essere a vista.

I lettori RFID, detti anche reader, sono in grado di leggere le informazioni contenute nei tag, funzionando come una sorte di ricetrasmettitore.  Infine, il sistema informativo permette di raccogliere, gestire e coordinare i dati e le informazioni ricevuti.

Utilizzo: frequenza e tipologia di Tag

Chip RFIDLa tecnologia RFID può lavorare a differenti frequenze e questo diventa motivo di distinzione tra tecnologia passiva o attiva. Nel primo caso, le frequenze possono essere sia basse sia alte, ma inferiori a 1 GHz. Invece, quando si parla di RFID attivo le frequenze salgono maggiormente e sono comprese tra i 3 e i 7 GHz. In questo secondo caso, il tag può essere composto anche di una batteria a lunga durata e hanno un raggio d’azione maggiore. I Tag passivi, invece, sono privi di qualsiasi tipo di alimentazione e il microchip è attivato dal segnale radio emesso dal lettore.

È chiaro, quindi, che a seconda dell’ambito di utilizzo sarà necessario valutare quale sia la tipologia di RFID più adatta. La tecnologia RFID a bassa frequenza ha una distanza di lettura di pochi centimetri, con una velocità di trasmissione dei dati ridotta. Le alte frequenze permettono una lettura ancora ravvicinata, ma a velocità media e negli ultimi anni è stata utilizzata per trasformare gli Smartphone in lettori di Tag. La distanza di lettura sale ad alcuni metri utilizzando dei tag passivi ad altissima frequenza, utilizzati in ambito logistico o di controllo degli accessi. Le frequenze più alte, invece, sono tipiche solo dei tag attivi e sono quelle utilizzate, ad esempio, per il Telepass.

Esempi di applicazioni

Le possibilità della tecnologia RFID di localizzazione, identificazione e tracciamento la rendono adatta ad un ampio ventaglio di utilizzo, in diversi settori.
Uno degli usi più diffusi è in ambito logistico e nella gestione dei magazzini. La tecnologia RFID permette di effettuare in modo efficace e veloce un controllo della merce in ingresso e in uscita e di conseguenza gestire in modo automatico lo stato del magazzino, conoscendo sempre in tempo reale (e senza registrazioni manuali) le giacenze.

Allo stesso modo i tag RFID possono aiutare a tracciare la merce in movimento o fornire informazioni sul contenuto dei mezzi di trasporto o dei pallet. Tutti questi dati possono essere inviati immediatamente a sistemi informativi centrali.

Un ulteriore esempio di applicazione dei tag RFID è il controllo degli accessi, effettuato in modo semplice e veloce inserendo dei tag nei badge, letti da varchi all’ingresso di un edificio o da un lettore all’ingresso di una stanza. Queste soluzioni, ad esempio, sono indicate quando si devono controllare e limitare gli accessi ad aree riservate.

la tecnologia RFID può essere utilizzata per il controllo accessi

Ci sono poi applicazioni nel mondo dei trasporti, come il Telepass o la sostituzione del codice a barre con dei tag RFID per il riconoscimento dei bagagli in modo più efficace e velocizzare il processo, già sperimentata in alcuni aeroporti.

Un altro uso interessante dei tag RFID è stato attuato nelle biblioteche, applicando le etichette sui libri e favorendo, proprio come in un magazzino logistico, la loro gestione. In questo modo si possono leggere velocemente tutte le informazioni che riguardano un volume, sapere in quale scaffale si trova e mantenere sotto controllo lo stato di prestito. Inoltre, combinando il ritiro e la restituzione ad una tessera utente, è possibile anche gestire uno storico dei prestiti.

Un’ultima applicazione interessante riguarda il tracciamento dei rifiuti, utile per migliorare la raccolta e lo stoccaggio degli stessi. I tag RFID possono essere applicati sui cassonetti, sui sacchi, sui bidoni, ma anche sui mezzi di trasporto, favorendo una migliore logistica e organizzazione in fase di raccolta. Questo sistema può anche fornire informazioni sull’appartenenza dei rifiuti e favorire una miglior raccolta differenziata e un nuovo modello di tariffazione, con calcoli puntuali per ogni utente.

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Gaia Mussi

Laureata in Progettazione Tecnologica e Ambientale, da sempre appassionata ai temi della sostenibilità e della tecnologia. Collabora come copywriter con portali, magazine e aziende per la creazione di contenuti inerenti il campo dell’edilizia, della sostenibilità e del risparmio energetico
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