SHBox: Internet of Things per la sicurezza delle infrastrutture

SHBox di Sysdev per monitoraggio strutturale

SHBox di Sysdev per monitoraggio strutturaleSoluzioni innovative basate sull’Internet of Things (IoT) per la sicurezza delle infrastrutture, prevenendo crolli e controllando lo stato delle costruzioni, sono alla base di SHBox, il dispositivo realizzato dall’azienda italiana Sysdev per il monitoraggio strutturale (Structural Health Monitoring – SHM).

Uno strumento che, attraverso sensori strutturali wireless, reti per la raccolta dei dati (gateway) e una piattaforma Cloud per la loro archiviazione ed elaborazione, consente di tenere in tempo reale sotto controllo, anche a distanza, oscillazioni, cedimenti e variazioni strutturali di edifici, ponti e viadotti, e d’intervenire in caso di necessità.
Evenienze che negli ultimi tempi si sono registrate con maggiore frequenza nel nostro Paese, mettendo in evidenza il pessimo stato di conservazione di viadotti, ponti e gallerie.

LR-SS su pilastro curvo SHBoxI sensori progettati da Sysdev possono essere installati in numero elevato, essendo caratterizzati da basso costo, dimensioni ridotte, facilità di posizionamento e minimo consumo energetico. Una volta applicati sulle strutture, sono in grado di registrarne ogni movimento e vibrazione e, grazie a trasmettitori a lunga portata, di segnalare in tempo reale eventuali anomalie o criticità, assicurando un controllo puntuale e costante. I dati forniti possono essere aggregati ed elaborati direttamente tramite una piattaforma Cloud, così da ricostruire l’immagine digitale dell’ambiente reale monitorato. Inoltre, l’utente può scegliere quali parametri privilegiare per una determinata analisi (deformazione, temperatura, inclinazione, evento sismico).

Uno strumento che può rivelarsi veramente utile, come spiega Marco Bonvino, CEO di Sysdev: «Con la tecnologia SHBox è possibile valutare l’integrità di una struttura anche a distanza, in tempo reale e con grande risoluzione, grazie al numero di sensori utilizzati, senza bisogno di modelli matematici della struttura, costosi o impossibili da elaborare. Inoltre, con la visualizzazione grafica dei sensori su modello 3D navigabile della struttura si può avere una visione complessiva e immediata dello stato di salute strutturale. Questo permette anche di lavorare per migliorare la resilienza del territorio artificiale, cioè la capacità di un’area di tornare funzionale dopo un evento catastrofico».

 

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Maurizio Gambini

Ingegnere elettronico, giornalista pubblicista che da molti anni lavora nel settore della comunicazione tecnica.
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