Il riconoscimento facciale: che cos’è e che applicazioni ha

Con la crescita delle Smart Home e degli Smart Building, gli edifici sono sempre più connessi e tecnologici e queste tecnologie di biometrica sono in aumento, soprattutto nel settore della sicurezza
Le applicazioni di riconoscimento facciale nel settore della sicurezza

Parlare di riconoscimento facciale significa affrontare il tema della biometrica, una tecnica che permette di riconoscere le persone sulla base di tratti fisiognomici. Anche se l’ampia diffusione del riconoscimento facciale è un evento recente, ci sono dispositivi biometrici il cui uso è ormai consolidato. Un esempio? I lettori per impronte digitali o il riconoscimento vocale.

Chiaramente, negli anni, lo sviluppo di queste tecnologie si è posto l’obiettivo di raggiungere risultati sempre più precisi, individuando e riconoscendo dettagli unici della fisionomia delle persone e offrire un riconoscimento certo e affidabile, grazie ad appositi algoritmi intelligenti per la mappatura del volto. L’esigenza di accuratezza e affidabilità è più che comprensibile se si pensa che tra i principali utilizzi del riconoscimento facciale, la maggior parte riguarda applicazioni per la sicurezza.

Rilevamento e riconoscimento del viso umano

Se pensiamo ai diversi utilizzi che oggi si fanno della tecnologia del riconoscimento facciale, è possibile individuare una prima grossa differenza tra il rilevamento facciale e il riconoscimento facciale. Nel primo caso, si parla di un riconoscimento facciale di base che, individuando alcuni elementi principali come bocca, naso e occhi, individua il volto umano. Questa tecnologia è alla base di applicazioni come i filtri disponibili su alcuni social network.

Le tecnologie più avanzate, invece, riconoscono il volto individuato, ovvero riconoscono la sua identità. Ciò avviene attraverso l’analisi di una grossa quantità di fattori del viso, che appunto lo rendono unico. Il rilievo si basa sull’analisi di vari punti nodali e di misure del viso, che vengono trasformati in vere e proprie coordinate che permettono così un riconoscimento univoco. Inoltre, anche se molte tecnologie si basano ancora su una mappatura in 2D, la tecnologia sta facendo enormi passi in avanti con il riconoscimento del volto in 3D, che permetterebbe di superare alcuni limiti delle immagini in 2D.

Il riconoscimento facciale in 3D

Il riconoscimento facciale nei dispositivi mobile

Un tempo era protagonista dei film di fantascienza, oggi è una tecnologia implementata in diversi modi. Tra le applicazioni più semplici e “a portata di mano”, ci sono sicuramente quelle utilizzate dai dispositivi mobile. Talvolta, lo scopo è banalmente ludico, come avviene per esempio con i già citati filtri dei social network.

Attraverso la telecamera ci si deve inquadrare il viso e, tramite gli algoritmi di riconoscimento facciale, il dispositivo individua il volto ed applica di conseguenza effetti di vario tipo. I dispositivi mobile utilizzano il riconoscimento facciale anche per funzionalità come lo sblocco dei dispositivi o le agevolazioni per le transazioni, permettendo pagamenti online solo agli utenti riconosciuti.

In sostanza, gradualmente sta sostituendo la lettura dell’impronta digitale e l’inserimento di password e codici, ovvero i sistemi utilizzati finora per identificare gli utenti.

Molti operatori del mercato stanno investendo su questa tecnologia, rilevando molte possibilità di sviluppo del riconoscimento facciale nel mondo del mobile.

Le applicazioni nel settore della sicurezza

Il settore della sicurezza, sia pubblica che privata, è tra i più interessati dallo sviluppo del riconoscimento facciale. In alcuni paesi del mondo si sono già utilizzate tecnologie di questo tipo per sistemi di videosorveglianza nei luoghi pubblici, con lo scopo di prevenire rischi e pericoli, oltre che intervenire in modo tempestivo nel caso di situazioni di emergenza. È possibile valutare la densità di persone in un luogo, effettuarne un conteggio, limitare gli accessi o ancora interpretare eventuali comportamenti pericolosi.

Proprio in questo ambito, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e delle reti neurali, possono aumentare le possibilità di utilizzo, rendendo sempre più veloce il riconoscimento, correggendo le informazioni e riducendo sempre più il possibile margine di errore. Questo tipo di utilizzo, però, apre il dibattito sulla privacy e sulla sicurezza dei dati, in quanto vengono processati milioni di dati e volti di cittadini, di cui non sempre si ha l’autorizzazione.

Con la crescita delle Smart Home e degli Smart Building, gli edifici sono sempre più connessi e tecnologici e, anche nel campo della sicurezza privata, il riconoscimento facciale è una delle tendenze del settore. Permette di andare oltre la semplice registrazione di immagini dei sistemi di videosorveglianza. Le registrazioni possono essere avviate o bloccate sulla base dei volti riconosciuti, le notifiche e gli allarmi possono dipendere dalle persone rilevate nei pressi dell’edificio. Il riconoscimento facciale, infine, può essere utilizzato anche per la gestione e il controllo degli accessi all’edificio o ad alcune parti di essi, sia in ambito domestico, che lavorativo.

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Gaia Mussi

Laureata in Progettazione Tecnologica e Ambientale, da sempre appassionata ai temi della sostenibilità e della tecnologia. Collabora come copywriter con portali, magazine e aziende per la creazione di contenuti inerenti il campo dell’edilizia, della sostenibilità e del risparmio energetico
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