Fotovoltaico bifacciale: tecnologia ed efficienza

Il solare fotovoltaico cresce e soddisfa una percentuale sempre maggiore della richiesta di energia elettrica. Per questo si studiano tecnologie sempre più efficienti come il fotovoltaico bifacciale
campo realizzato con fotovoltaico bifacciale

La quota di energia rinnovabile in Italia cresce, grazie alle nuove installazioni e alle tecnologie sempre più efficienti. Nel 2019 è stato il fotovoltaico il primo nella classifica delle fonti rinnovabili per potenza di installazione, con un totale di 737 MW. Secondo gli ultimi dati elaborati da Terna, nel 2019 il fotovoltaico ha registrato una flessione positiva, con un incremento di circa il 9% del valore di produzione.

Secondo i dati, in un anno il fotovoltaico ha generato più di 24 mila GWh, contro i 22 mila dell’anno precedente. Questa energia ha permesso di soddisfare circa il 7,6% della domanda elettrica nazionale e, sommandosi alle altre fonti rinnovabili, la copertura sale al 35%.

Gli obiettivi per il 2030, però, sono ancora da raggiungere ed è fondamentale investire in nuove tecnologie, migliorare quelle esistenti e incentivare l’installazione di sistemi per la produzione di energia pulita.

Che cos’è il fotovoltaico bifacciale

La comparsa del fotovoltaico bifacciale risale ad alcuni anni fa, ma la sua diffusione in Italia è più recente. Un pannello bifacciale è un particolare tipo di pannello fotovoltaico, composto da celle con doppia faccia in silicio cristallino che grazie all’esposizione di entrambi i lati, produce più energia. Con questa tecnologia, l’efficienza del sistema aumenta, senza che il costo diventi eccessivamente elevato, grazie al fatto che la produzione di queste celle non si allontana molto da quello per le soluzioni tradizionali. Il pannello può essere rivestito in vetro su entrambi i lati, anche se si sono poi fatte sperimentazioni con altri materiali, come alcuni tipi di plastica trasparente.

Questi pannelli possono essere posizionati a terra, sulle coperture o anche sulle facciate, con inclinazioni variabili e con una maggior efficienza rispetto ai pannelli tradizionali.

Come funziona un pannello fotovoltaico bifacciale

I pannelli fotovoltaici bifacciali basano il loro funzionamento sulla capacità delle celle a doppia esposizione di assorbire anche la radiazione luminosa riflessa dalle superfici, producendo più energia. Questo significa che il sole, oltre a colpire la faccia direttamente esposta alla luce, raggiungerà anche quella posteriore. Per questo motivo, per calcolare l’efficienza e la resa del pannello, è necessario fare una considerazione sul luogo in cui è installato e sulla tipologia di superfici che lo circondano.

È chiaro i benefici per la produzione fotovoltaica offerti dalle celle bifacciali dipendono da fattori come l’albedo della superficie, ovvero quanto effettivamente riflette, e dalla distanza del pannello da essa, che non deve essere eccessiva. Inoltre, l’efficienza del pannello varia anche in base alla tecnologia e al modello installato. Sulla base di quanto disponibile sul mercato, comunque, si può stimare un incremento di efficienza che varia dal 10 al 30% in più rispetto ai pannelli tradizionali.

Questi impianti risolvono alcuni dei limiti dei sistemi tradizionali, prestandosi ad esempio anche per applicazioni con inclinazioni differenti o su pareti esposte ad est o ad ovest invece che a sud. Proprio per questi vantaggi, molte delle aziende del settore stimano che nei prossimi dieci anni il numero venduto di questi pannelli crescerà molto, raggiungendo anche il 30-40% del mercato.

La combinazione con altre tecnologie

La tecnologia bifacciale, che di per sé permette di produrre la stessa quantità di energia con l’impiego di meno moduli rispetto ad un impianto tradizionale, può essere combinata ad altre soluzioni efficaci. Una prima combinazione è quella delle celle bifacciali con gli inseguitori solari, che ruotano a seconda delle ore della giornata e dell’orientamento della radiazione solare. In questo modo, si ricerca sempre la miglior esposizione dei pannelli, per assorbire la luce del sole.

È dell’anno scorso, invece, la presentazione della cella fotovoltaica tandem bifacciale, frutto del lavoro dei ricercatori di Solliance e dell’Energy Resaerch Centre of the Netherlands. Si tratta della combinazione della tecnologia delle celle tandem di silicio e perovskite, con quella delle celle bifacciali, per aumentare ancor di più l’efficienza dei pannelli. Infine, come per qualsiasi impianto fotovoltaico, è importante l’abbinamento ad un sistema di accumulo, così da immagazzinare l’energia prodotta durante il giorno e renderla disponibile anche nelle ore in cui non c’è luce.

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Gaia Mussi

Laureata in Progettazione Tecnologica e Ambientale, da sempre appassionata ai temi della sostenibilità e della tecnologia. Collabora come copywriter con portali, magazine e aziende per la creazione di contenuti inerenti il campo dell’edilizia, della sostenibilità e del risparmio energetico
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