L’autoconsumo secondo Aspechome? Monitorare l’impianto fotovoltaico, intercettare l’energia in eccesso e attivare i carichi grazie all’interconnessione con i diversi impianti di casa. Il tutto via cloud, con interfacce dedicate per installatori e utenti finali. L’idea della startup piemontese avviata nel 2019 nasce proprio per rispondere alle esigenze di ottimizzazione dell’energia solare autoprodotta. Ma le opportunità vanno oltre la digital energy.
Nel padiglione That’s Smart di MCE 2022 abbiamo incontrato Luca Taliano, project manager di Aspechome, che ci ha raccontato le peculiarità del sistema. “L’autoconsumo medio in ambito residenziale è del 30-35% – spiega -. Ciò significa che la maggior parte della produzione dell’impianto fotovoltaico finisce in rete. Ecco perché progettare una soluzione in grado di attivare determinate utenze (es. climatizzazione, prese e contatti smart) proprio nel momento in cui si rileva dell’energia in eccesso. Si tratta di una proposta all-in-one, coperta da due brevetti internazionali, che integra comando intelligente dei carichi, monitoraggio economico, domotica wi-fi, building automation, telelettura dei contatori e assistenza remota online”.
Lo scopo primario di Aspechome è permettere agli utenti di risparmiare. Utilizzando in tempo reale tutta l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, con o senza batteria di accumulo, proprietario o virtuale, come nelle nuove comunità energetiche. Il secondo fine è altrettanto importante: creare comfort e benessere centralizzando in una sola applicazione il controllo di tutti gli impianti. Terzo aspetto, la tecnologia è integrabile nelle opere di ristrutturazione insieme al fotovoltaico, secondo i requisiti del Superbonus 110% e della detrazione del 50%.
La proposta multimarca e multifunzione opera totalmente in cloud. Per questo è scalabile, utilizzabile da più utenti e per più case o aziende. Una soluzione completa e già programmata, composta da:
“Aspechome dialoga tramite protocollo Modbus a livello cablato e Wi-Fi per le varie utenze connesse – aggiunge Taliano -. Presto implementeremo la comunicazione con oggetti Zigbee, sia sensoristica sia attuatori, e con il protocollo Chain 2 dei distributori in bassa tensione, ma anche la comunicazione cloud-to-cloud con alcuni importanti marchi di elettrodomestici”.
La soluzione, lo abbiamo detto, comanda tutti gli oggetti connessi in base all’energia solare disponibile, in modo automatico e intelligente. Questo avviene in relazione a priorità e dinamiche preimpostate, con l’obiettivo di utilizzare al massimo la propria energia ma nello stesso tempo raggiungere gli obiettivi prefissati. Per esempio, il funzionamento di un apparecchio entro un certo orario oppure in base a una soglia di temperatura.
Quali tecnologie entrano nell’ecosistema di questa smart home? Gli utenti possono controllare da remoto, via da smartphone, tablet e pc:
Tramite la connessione degli apparecchi si monitorano anche consumo, temperatura degli ambienti, set-point delle pompe di calore, termosifoni e valvole. In sostanza, Aspechome ha tutte le caratteristiche di sistema abilitato alla building automation ai sensi della Legge 208/2015.
Dai dettagli operativi ai vantaggi: perché un installatore dovrebbe proporre questo sistema? Gli aspetti chiave per gli utenti finali sono:
Luca Taliano tiene molto a sottolineare il target B2B del progetto. “Aspechome è un prodotto professionale e richiede l’intervento di installatori professionisti, formati e specializzati. Ci rivolgiamo a loro con un programma di partnership completo. Vogliamo sviluppare una struttura capillare di rappresentanza sul territorio, offrendo a tutti i professionisti supporto e formazione”.
Gli “Installatori Partner” godranno anche del vantaggio di poter offrire ai propri clienti un pacchetto completo di fotovoltaico, energy management e domotica. Sempre con la possibilità di gestire l’impianto e garantire assistenza tramite una pratica interfaccia web.