Fotovoltaico sì, ma con lo storage. Perché dalle tecnologie e dagli sviluppi dei sistemi di accumulo dipende anche il percorso della sostenibilità energetica italiana.
La transizione verso fonti rinnovabili è ormai un dato di fatto: si trova al centro del Green Deal europeo così come del dibattito interno sul Recovery Plan. E il mercato nazionale non smentisce: secondo l’Osservatorio FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) di Anie Rinnovabili, nei primi 10 mesi del 2020 le nuove installazioni di fotovoltaico risultano in crescita (+25% sul 2019), nonostante la grave crisi sanitaria, sociale ed economica in atto.
Ma la non programmabilità e la decentralizzazione tipiche degli impianti FER sono sfide ancora tutte da definire. Per accelerare la transizione energetica e lo sviluppo di reti elettriche sostenibili, diventa fondamentale “credere” nel potenziale dell’accumulo.
Un auspicio rivolto ai cittadini, alle aziende e alle istituzioni, chiamate a incentivarne l’adozione. Questo perché la batteria, abbinata a un impianto fotovoltaico offre due principali vantaggi. Da un lato ottimizza l’autoconsumo, riducendo costi e consumi energetici. Dall’altro, consente ai prosumer (produttori/consumatori) locali di costituire una piccola infrastruttura di rete affidabile, flessibile e pronta a gestire nuovi carichi. Il che significa garantire stabilità alla rete e ulteriori benefici al servizio elettrico.
Al culmine di questo circolo virtuoso, troviamo la mobilità elettrica. Integrare fotovoltaico, accumulo e infrastruttura di ricarica compie infatti quell’ulteriore passo avanti nella decarbonizzazione che coinvolge anche il settore dei trasporti. E, perché no, aggiunge frontiere professionali ancora poco esplorate nella filiera delle costruzioni e degli impianti.
Il tema dell’autoconsumo, dunque, non è esclusivamente tecnologico: per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Pniec bisogna incoraggiare gli investimenti, sensibilizzare i clienti finali e sburocratizzare il fronte normativo.
A cominciare dal Superbonus 110%, la grande opportunità a luci e ombre della riqualificazione edilizia. Dal 1° luglio 2020, infatti, è possibile usufruire della detrazione del 110% dei costi per l’installazione di un impianto fotovoltaico e dei sistemi di accumulo. Sebbene si tratti di un intervento “trainato” da altre condizioni principali e gli operatori del settore lamentino la complessità procedurale, questa misura ha contribuito a vivacizzare il già dinamico mercato italiano.
Tecnologia, strategia o futuro delle rinnovabili italiane sono dunque il cuore di questo focus. Una reale fotografia del mercato costruita raccogliendo le opinioni di chi lo vive quotidianamente.
Abbiamo infatti chiesto ad alcune delle aziende protagoniste del settore – Fronius Italia, Fimer, Panasonic Solar, Solarwatt e SMA Italia – come sta andando il mercato fotovoltaico e dei sistemi di accumulo. E soprattutto se il Superbonus 110% sta portando a nuove installazioni.