
L’Europa è di fronte a sfide decisive (e non è detto che riesca a vincerle) per raggiungere i propri obiettivi green, soprattutto nell’ottica degli edifici climaticamente neutri. In generale, entro il 2030 si dovranno ridurre le emissioni di CO₂ del 65% rispetto ai livelli del 1990, mirando alla vera e propria neutralità entro il 2045. Puntando entro il 2030 al taglio del 44% delle emissioni degli edifici rispetto al 2020. Stiamo parlando di circa 53 milioni di tonnellate di CO₂.
Quanto posso aiutare gli impianti in questa corsa contro il tempo? Riscaldamento e neutralità climatica hanno molto in comune. Gli impianti termici, principalmente coinvolti nei consumi energetici di abitazioni ed edifici, si trovano al centro della rivoluzione smart & green. Un cambiamento epocale, abilitato da sistemi innovativi e incentivi statali, che offrono a proprietari e gestori di immobili diverse opportunità per contribuire attivamente alla decarbonizzazione. Ottenendo indubbi vantaggi in termini di comfort e risparmi in bolletta.
L’industria del comfort è pronta alla sfida, offrendo molteplici soluzioni tecniche per generare edifici climaticamente neutri. A maggior ragione dopo l’approvazione della direttiva Case Green, da valutare poi nei recepimenti degli stati membri. I visitatori di ISH 2025 (Francoforte, 17-21 marzo) troveranno in fiera tutte le migliori opzioni per il riscaldamento green di edifici nuovi ed esistenti.
Tra queste:
Le soluzioni per riscaldamento e neutralità climatica del futuro saranno presentate nel settore “Heat Generation” di ISH 2025. Qui, troveranno spazio tecnologie di generazione del calore, distribuzione, trasferimento e stoccaggio. Oltre a proposte digitali per la gestione energetica smart. Inoltre, il convegno “Building Future” porterà a ISH esperti di politica, energia, edilizia e architettura per una visione strategica della rivoluzione del riscaldamento.
L’ampio ventaglio di opzioni per centrare gli obiettivi di riscaldamento e neutralità climatica già oggi permette di scegliere il sistema più adatto alle proprie esigenze. In equilibrio tra sostenibilità, efficienza e costi. Anche perché, per accelerare la modernizzazione degli impianti, la nuova EPBD IV punta i riflettori proprio sulla riqualificazione degli impianti termici obsoleti, richiedendo il supporto di specifiche policy nazionali.
L’Italia, dal canto suo, con la Legge di Bilancio 2025 sembra fare un passo indietro, o comunque ridimensionare gli incentivi sulle riqualificazioni edilizie anche sugli anni a venire. È presto per valutarne l’impatto, ma sarà certamente importante per i decisori politici monitorare l’andamento dei target fissati dall’Europa e, non meno importante, la salute del comparto impiantistico.
