La casa connessa vale di più?

Sì, purché concepita con soluzioni human-centric, integrate, sicure e accessibili agli utenti. Ecco come casa connessa e loT possono rilanciare il mercato immobiliare italiano
casa connessa vale di più

La casa del futuro non è più un “semplice” insieme di pareti, impianti e arredo: progettare una casa connessa significa mettere al centro la persona, con tutto quell’ecosistema di bisogni e desideri che caratterizzano i moderni abitanti della trasformazione digitale. Se, oggi, le aspettative di benessere psico-fisico degli acquirenti di un immobile sono di gran lunga più complesse rispetto al passato, quanto può essere importante giocare d’anticipo, interpretando il boom della smart home come una grande opportunità di crescita per il mercato immobiliare italiano?

Ce lo spiega Regina del Albertis, presidente di Ance Giovani: “Mediamente, un impianto di domotica incrementa il valore dell’immobile del 5-8%, a fronte di un aumento del costo complessivo di realizzazione della struttura pari all’1% circa. Dalla semplice automazione di luci, tapparelle e comfort termico a ogni livello superiore di integrazione, quando le nuove costruzioni incontrano la tecnologia digitale in sistemi aperti e scalabili si realizza esattamente quello che intendiamo per progettazione focalizzata alle esigenze del cliente e alla sua quotidianità, a fronte di un forte aumento di redditività della struttura”. Senza dimenticare che la casa connessa garantisce ai proprietari anche una gestione più intelligente dei sistemi di sicurezza, unita all’efficienza energetica e al risparmio economico derivanti dal monitoraggio dei consumi domestici.

Ma il valore della smart home, secondo la rappresentante del mondo edile, non si ferma al nuovo: anche gli interventi di ristrutturazione possono beneficiare di soluzioni intelligenti utili ad aumentare il livello di integrazione impiantistica e, di conseguenza, il prestigio della casa.

Il fatto, poi, che il mercato della casa intelligente sia destinato a toccare quota 550 milioni di euro entro il 2020 (fonte: Osservatorio del Politecnico di Milano), contribuisce a gettare le basi di un pensare connesso ancor più vicino al mercato dell’edilizia, da un lato, e dell’integrazione di sistemi, dall’altro.

Questione di software, cosa conta nella vera casa connessa

evento Home and Me Ed eccoci al cuore dell’evento “Home and Me”, organizzato da Easydom al Museo della Scienza e delle Tecnologie di Milano per approfondire gli ultimi sviluppi strategici e tecnologici della casa intelligente, in occasione del lancio del nuovo sistema operativo Easydom HoMe.

Il potenziale economico delle soluzioni immobiliari intelligenti e sostenibili rischierebbe infatti di rimanere inespresso se non adeguatamente ricondotto – anche sul fronte tecnologico – alla centralità del cliente, che vive e “giudica” gli ambienti smart. Spetta a Fabio Santini, direttore divisione Partner & Pmi di Microsoft Italia, il compito di spostare la riflessione sul futuro, non troppo lontano, della casa connessa e, più in generale, degli ecosistemi digitali.

“Quando vogliamo innescare una tecnologia normalmente ci muoviamo verso essa, decidiamo in sostanza di utilizzarla – esordisce il manager – D’ora in avanti, invece, sarà l’innovazione digitale a venirci incontro, instaurando una relazione molto più spontanea. Gli oggetti connessi entreranno a far parte della quotidianità di ognuno di noi in maniera fluida e “invisibile”. Basti immaginare la complessità nascosta dietro il nostro semplice dialogo con un assistente vocale!”. Il valore commerciale e funzionale degli smart device risulta dunque strettamente legato allo scambio e alla gestione dei dati, dunque al software, fattore chiave per la loro interconnessione a dispositivi mobili, app e piattaforme.

Creare un ecosistema IoT significa integrare tutti gli scenari domestici in una casa connessa che ascolta le necessità dell’utente

I 4 trend del futuro digitale

casa connessa evento home and MeDalla connettività al software, anche Davide Bigoni, project manager Product and Solutions di Samsung Italia, ha voluto sottolineare i driver di ricerca del proprio team, impegnato nello sviluppo di elettrodomestici smart.

Il futuro digitale targato Samsung, altro storico partner di Easydom, segue 4 trend tecnologici:

Intelligenza artificiale: innovazione tecnologica e algoritmi volti a migliorare la user experience del cliente nell’utilizzo di smart device;
IoT: significa realizzare oggetti dotati di sensori, in grado di scambiare informazioni e di interconnettersi, anche “delocalizzando” l’intelligenza;
Living service: le applicazioni IoT superano le aspettative dell’utente con servizi digitali evoluti, in grado di apprendere e adattarsi in tempo reale alle sue necessità;
5G: il suo avvento aumenterà sensibilmente i dispositivi IoT connessi e le possibilità di integrazione soprattutto nei mercati mission critical (Industrial IoT).

“Il tutto – aggiunge Bigoni -, declinato nelle caratteristiche fondamentali nostra smart home, ovvero semplicità, flessibilità e sicurezza, applicate a ogni livello di integrazione. Dal comfort alla security, dall’intrattenimento all’efficienza energetica, Samsung offre alla casa connessa un insieme di prodotti e sistemi smart pienamente interfacciabili con il software Easydom”.

La casa connessa ti ascolta

A questo punto, se ogni singolo oggetto è dotato di intelligenza, come può l’utente gestire efficacemente la “babele” di app, dati e protocolli di comunicazione chiamati in causa?

Salvare l’experience della casa connessa – nonché la sicurezza fisica e logica dei suoi occupanti e dei sistemi integrati – è l’obiettivo della proposta Easydom.

“Il nuovo software HoMe unisce la robustezza di un sistema professionale alla flessibilità degli smart device, integrando anche i tanto amati assistenti vocali di Google e Alexa, pur offrendo un altro tipo di ascolto, che contempla l’interazione tra sistema, servizi e oggetti connessi” – spiega Sergio Tucci, fondatore e presidente di Easydom, che sottolinea anche la libertà di scegliere marchi, quantità e dimensioni – il volto e l’anima della nostra smart home – interconnettendone ogni aspetto in una sola interfaccia Microsoft semplice e aperta.

La casa connessa mostrata “live” a Milano ascolta l’utente in una reciproca interazione che non “regala” dati sensibili a innumerevoli app proprietarie, bensì centralizza le informazioni in un unico grande cervello.

“Questo ci permette di aumentare il valore delle case e il benessere degli individui – conclude Tucci, tornando all’argomento iniziale -, aiutando il mercato immobiliare a emergere dal periodo di crisi che tutti abbiamo vissuto. Continueremo a lavorare insieme a questi partner d’eccellenza per creare reti di imprese votate all’integrazione”.

Con il software HoMe, Easydom coniuga efficacemente la robustezza di un sistema professionale alla flessibilità degli smart device e dei comandi vocali

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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