Industria 4.0 viaggia su IoT, analytics e cloud

L'Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano evidenzia in Italia crescite a doppia cifra nel 2016 e più sensibilità verso Industrial IoT e altre tecnologie digitali
Industria 4.0 Politecbico

L’innovazione digitale, nel panorama italiano di Industria 4.0, non è più un miraggio. Aumentano consapevolezza, competenze e scelte strategiche che, insieme ai riflessi positivi generati dal Piano Nazionale Industria 4.0, portano le aziende in prima linea sul mercato dell’automazione intelligente, con progetti di Industrial IoT, analytics, cloud e robotica avanzata. Un mercato che, nel 2016, cresce del 25% e tocca quota 1,7 miliardi di euro, cui si aggiungono 300 milioni di euro in progetti più “tradizionali” di innovazione digitale.

Nonostante i trend davvero incoraggianti, l’Osservatorio Industria 4.0 della School of Management del Politecnico di Milano, presentato a Milano nella sede di Assolombarda, in occasione del convegno “Industria 4.0: la grande occasione per l’Italia”, svela un potenziale ancora nascosto e legato alle imprese che hanno atteso, prima di definire investimenti, la pubblicazione del Piano Nazionale Industria 4.0 e i relativi chiarimenti fiscali.

Guardando infatti al primo trimestre 2017, le aziende stimano un tasso di crescita del 30% rispetto al 2016: se questi numeri saranno confermati, in due anni l’Italia avrà quasi raddoppiato gli investimenti per la trasformazione digitale, recuperando il ritardo rispetto ai mercati internazionali già maturi.

Passi avanti nella sfida “culturale” a favore di Industria 4.0

Un primo dato interessante riguarda il livello di conoscenza del tema Industria 4.0: su un campione di 241 imprese manifatturiere, l’8% si dichiara ignaro (contro il 38% del 2015), il 41% ha letto articoli online, il 32% ha partecipato a eventi sull’argomento, il 28% valuta investimenti, mentre un altro 28% ha già avviato l’adozione di soluzioni digitali. Il fervore dello scenario italiano è testimoniato da una media di 3,4 applicazioni già adottate da ciascuna azienda, soprattutto su tecnologie di Industrial IoT e Industrial analytics.

Buona anche la conoscenza del Piano Nazionale Industria 4.0: solo il 16% delle imprese non ne conosce le misure, il 52% ha deciso di usufruire del superammortamento al 140%, il 36% dell’iperammortamento al 250%, il 29% utilizzerà il credito di imposta per attività di R&D e il 7% compirà investimenti in start-up. Nel complesso, il 73% delle imprese investirà in beni strumentali, il 61% in beni immateriali, il 43% in dispositivi di Advanced HMI (Human Machine Interface) o soluzioni di ergonomia/sicurezza e il 30% in sistemi per l’assicurazione di qualità/sostenibilità.

“Sembra ormai vinta la prima sfida culturale, quella della consapevolezza su Industria 4.0: l’Italia dispone di un Piano Nazionale, il tema è al centro dell’attenzione del mondo economico e il livello di conoscenza tra le imprese è salito notevolmente – spiegano Alessandro Perego, Andrea Sianesi e Marco Taisch, responsabili scientifici dell’Osservatorio Industria 4.0 -. Ma ora nuove sfide attendono le imprese: bisogna disegnare i progetti sulle specificità di ciascuna realtà, liberarne realmente il potenziale innovativo e misurare i dati raccolti, dotandosi delle necessarie competenze. Il pieno impatto di Industria 4.0 si vedrà tra 10-15 anni, servono strategie e roadmap lungimiranti”.

Industrial IoT, analytics e cloud manufacturing i protagonisti tecnologici

Sul piano tecnologico, il 63% del mercato Industria 4.0, pari a circa un miliardo di euro, è legato a progetti di connettività e acquisizione dell’Industrial IoT, seguito da industrial analytics (20%, 330 milioni di euro), cloud manufacturing (9%, 150 milioni di euro) e advanced automation (8%, 120 milioni di euro). “Va sottolineato anche il crescente interesse verso l’Advanced Human Machine Interface, traducibile in tecnologie indossabili e interfacce uomo/macchina come display touch, scanner 3D e visori per la realtà aumentata, che oggi rappresenta solo l’1% del mercato ma promette ottimi trend – evidenzia Giovanni Miragliotta, Direttore dell’Osservatorio Industria 4.0.

Nel complesso, sono oltre 800 le applicazioni di Industria 4.0 dichiarate dalle 241 imprese considerate, distribuite in tre aree di processi aziendali:

  • Smart Lifecycle: sviluppo prodotto, gestione del ciclo di vita e gestione dei fornitori;
  • Smart Supply Chain: pianificazione dei flussi fisici e finanziari;
  • Smart Factory: produzione, logistica, manutenzione, qualità, sicurezza e rispetto norme.
Industria 4.0 politecnico

Fonte -Ricerca 2016, Dipartimento di Ingegneria Gestionale – Politecnico di Milano

Industria 4.0 richiede competenze

L’osservatorio sull’evoluzione intelligente dell’industria italiana ha inoltre identificato oltre cento competenze tecniche necessarie per definire strategie, gestire e abilitare processi di Industria 4.0.

Le imprese italiane giudicano importante la ”definizione di un piano di adozione delle tecnologie per il miglioramento dei processi produttivi”, su cui meno della metà delle aziende rispondenti dichiara di sentirsi sufficientemente preparata.

Industria 4.0 Competenze

Fonte – Ricerca 2016, Dipartimento di Ingegneria Gestionale – Politecnico di Milano

Altrettanto importante è la “capacità di integrare digitalmente i processi di business con clienti e fornitori lungo la supply chain”, su cui il 54% delle imprese si sente preparata ma nel 75% dei casi è comunque previsto un potenziamento tramite programmi di formazione, nuove assunzioni o collaborazioni.

Con Industria 4.0, il sistema informatizzato per i processi di automazione Manufacturing Execution System (MES) si sta evolvendo in una visione più estesa, il Manufacturing Operations Management (MOM), nel quale all’integrazione verticale tra livello operativo ed enterprise si aggiunge l’integrazione orizzontale tra produzione, manutenzione, qualità e logistica.

“Per costruire un’architettura di MOM efficace sono necessarie scelte tecnologiche e organizzative – spiega Marco Macchi, Direttore dell’Osservatorio Industria 4.0 -. L’evoluzione dei sistemi informativi aziendali richiede l’adeguamento di macchinari, sistemi di monitoraggio e di controllo del processo nello Shop Floor. Inoltre sono necessarie nuove logiche basate sull’apertura del dato e sull’interoperabilità, superando i problemi che questo comporta su macchinari e sensoristica”.

Linfa tecnologica dalle start-up

Se la realtà e i potenziali sviluppi di Industria 4.0 si giocano su innovazione tecnologica e competenze, l’analisi del Politecnico di Milano non poteva tralasciare il ruolo delle start-up come fornitrici di prodotti, soluzioni e progetti all’avanguardia.

L’Osservatorio rileva infatti 245 start-up finanziate a livello internazionale, nate dal 2011 al 2015, attive in ambito Industria 4.0, capaci di raccogliere finanziamenti complessivi per oltre 2 miliardi di dollari.

Il 2016 ha registrato un aumento del 15% di nuove imprese, delle quali circa la metà propone soluzioni legate a cloud e analytics, mentre la restante parte è composta da Industrial IoT, Advanced HMI, Advanced Automation e Additive Manufacturing.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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