Un nuovo scenario nel quale impianti rinnovabili ed efficienza energetica avranno un ruolo da protagonisti, anche nella riqualificazione del costruito è stato l’oggetto del workshop tecnico “Smart Retrofit Rinnovabile” svoltosi nel pomeriggio di venerdì 15 marzo a MCE 2018. L’evento, dedicato a progettisti, installatori e fornitori, ha focalizzato sull’integrazione smart dei sistemi per la realizzazione di Edifici NZEB (nearly zero energy building).
L’elettrificazione degli edifici, la digitalizzazione dei sistemi e l’impatto dei sistemi di storage sul sistema delle reti cambierà il modo di progettare e realizzare gli impianti, coinvolgendo tutti gli attori della filiera edilizia.
“Diverse disposizioni legislative impongono nuovi standard impiantistici in caso di realizzazione di nuovi edifici o in caso di ristrutturazioni importanti. – ha sottolineato l’Ing Massimo Monopoli dello Studio Simax – Si possono individuare tre principali campi di azione: efficienza energetica, misura e registrazione dei consumi e connettività”.
In materia di efficienza energetica, il DL 63/2013 convertito in legge 90/2013 è il riferimento legislativo, attraverso i decreti attuativi sono stati definiti i requisiti minimi per involucri ed impianti per nuovi edifici o in funzione della tipologia di intervento sugli edifici esistenti.
Per le riqualificazioni importanti è necessario fare una distinzione tra quelle di primo livello dove l’intervento incide più del 50% della superficie disperdente e ristrutturazione di un impianto di climatizzazione invernale o estivo e ampliamenti di più del 15% del volume lordo riscaldato o maggiori di 500 m3 con installazione di nuovi impianti di climatizzazione; e le ristrutturazioni di secondo livello con interventi su più del 25% della superficie disperdente con o senza ristrutturazione di un impianto di climatizzazione invernale o estivo.
In caso di nuove installazioni o di riqualificazioni importanti, per ottimizzare l’uso dell’energia negli edifici è obbligatorio un livello minimo di automazione per il controllo, la regolazione e la gestione delle tecnologie dell’edificio e degli impianti termici (BACS), corrispondente alla Classe B (automazione avanzata), come definita nella Tabella 1 della norma UNI EN 15232 e successive modifiche o norma equivalente.
Alcune regioni – come l’Emilia Romagna (rif. DGR 967/015) – hanno esteso tale obbligo anche agli edifici residenziali richiedendo la regolazione e la gestione delle tecnologie dell’edificio e degli impianti termici (BACS), corrispondente alla Classe C (automazione standard), come definita nella Tabella 1 della norma UNI EN 15232.
La stessa norma UNI EN 15232 evidenzia come la regolazione e la gestione automatica degli impianti tecnologici siano in grado di generare risparmi energetici che vengono quantificati in termini percentuali tramite tabelle: emerge che passando da una regolazione di tipo D (singolo cronotermostato on – off in tutto l’appartamento), ad una regolazione di tipo B (regolazione per singolo ambiente automatica centralizzata), si ottengono risparmi pari al 20%.
“Mi preme sottolineare che da esperienze di diversi costruttori di componenti di domotici, tale valore risulta perfino cautelativo. Inoltre l’implementazione di sistemi di controllo efficienti favoriscono risparmi notevoli soprattutto in riferimento al controllo degli impianti di climatizzazione”.
Il decreto legislativo 102-2014 richiede che nei condomini e negli edifici polifunzionali riforniti da una fonte di riscaldamento o raffreddamento centralizzata o da una rete di teleriscaldamento o da un sistema di fornitura centralizzato che alimenta una pluralità di edifici, venga effettuata l’installazione di sottocontatori per misurare l’effettivo consumo di calore o di raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unità immobiliare.
I sistemi di contabilizzazione sono basati su sistemi:
“Per la trasparenza e per prevenire eventuali contestazioni, è fondamentale realizzare un’infrastruttura multimediale in grado di garantire la lettura dei contabilizzatori o dei ripartitori da remoto e di rendere disponibili tali dati in forma leggibile più volte nel corso della stagione” ha aggiunto Massimo Monopoli.
Veniamo ora al terzo campo d’azione: la legge 164-2014 (conversione del D.L. 133/2014) stabilisce che, dopo il 1 luglio 2015, tutti gli edifici di nuova costruzione o in caso di opere che richiedano il permesso di costruire, debbano essere equipaggiati di:
La figura qui sotto – tratta dalla guida CEI 306-2 – rappresenta un esempio concreto delle applicazioni all’interno dell’appartamento da cui conseguono le infrastrutture impiantistiche da garantire nel condominio.
Le infrastrutture impiantistiche necessarie a garantire la connettività delle singole unità immobiliari, sono definite dalla la guida CEI 306-22 (qui l’articolo relativo alle norme di progettazione e installazione degli impianti multimediali).
Da tutto questo emerge che “l’implementazione di nuovi sistemi al controllo atti a garantire la connettività degli edifici ha i suoi risvolti negativi imputabili a una prevalente insensibilità dei costruttori edili in relazione alla qualità dei prodotti utilizzati ed a favorire la semplice manutenzione degli impianti; a un’obsolescenza a breve termine dei sistemi informatici (protocolli, software, hardware in continua evoluzione); all’installazione di sistemi che non comunicano tra loro. Si assiste, infatti molto spesso a una mancanza di visione complessiva, vengono scelte soluzioni in base all’economicità e non in base all’integrazione. Questo è dovuto al fatto che raramente in un progetto è previsto il system integrator. E infine non dimentichiamoci la sicurezza che è ormai un elemento imprescindibile, i malviventi hanno una nuova porta di accesso agli appartamenti: la presa di rete” ha concluso Massimo Monopoli.