Rapporto Attività GSE 2019: perchè ripartire dalla sostenibilità energetica

La transizione energetica cambia il volto dello sviluppo sostenibile italiano: lo conferma il Rapporto Attività GSE 2019, con il 18% di consumi da rinnovabili e oltre 1 milione di progetti green
Rapporto Attività GSE 2019: le rinnovabili crescono

Oltre la crisi, puntando su green economy e decarbonizzazione: impossibile non collegare la presentazione del Rapporto Attività GSE 2019 al futuro post emergenza dell’Italia sostenibile. Favorire la transizione energetica, in questo particolare periodo storico, significa infatti coinvolgere cittadini, aziende e pubbliche amministrazioni in un sinergico impegno verso la ripresa socio-economica del Paese e gli obiettivi 2030.

I numeri raccontano un settore, quello delle rinnovabili e dell’efficienza, che non vuole cedere il passo a scenari recessivi, confermando il grande potenziale dei nuovi paradigmi energetici. Evoluzione da sostenere, rafforzare e incentivare con strumenti adeguati.

Rapporto Attività GSE 2019, decarbonizzazione in progress

“Il settore energia è cambiato in modo irreversibile – commenta Francesco Vetrò, presidente del GSE (Gestore Servizi Energetici), in apertura della diretta streaming -, la priorità è quella di considerare la sostenibilità come tassello chiave di un approccio integrato a temi ambientali, normativi ed economici che non rappresentano un limite ma una opportunità di sviluppo”.

Traghettare l’Italia verso una nuova cultura dell’energia: efficiente, condivisa e vicina

Basti pensare che nel 2019 si contano 2,6 miliardi di investimenti nel settore green, 14,8 miliardi per la promozione della sostenibilità e oltre 1 milione di progetti di cittadini, imprese e PA. Risultati che si traducono nel 18% di consumi soddisfatti da fonti rinnovabili: l’Italia guarda oltre l’obiettivo 2020 del 17% per concentrare gli sforzi sull’ambizioso 30% al 2030 previsto dal PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima).

Rapporto attività GSE 2019Quanto valgono gli incentivi green

La chiave di interpretazione delle attività 2019 resta dunque il valore economico degli incentivi erogati tramite i meccanismi del GSE. La “torta” dei 14,8 miliardi risulta così ripartita:

  • energia elettrica da FER: 11,4 miliardi di euro;
  • efficienza energetica e rinnovabili termiche: 1,3 miliardi di euro;
  • biocarburanti: 800 milioni di euro;
  • aste di CO2 per il sistema europeo ETS (Emission Trading Scheme):
    1,3 miliardi di euro.

Alle risorse economiche corrispondono importanti traguardi in termini di impianti installati e benefici ottenuti. Qualche esempio? Oltre 43 milioni di tonnellate di CO2 evitate, 111 milioni di barili di petrolio risparmiati e almeno 50mila occupati (equivalenti a tempo pieno) in attività legate alla sostenibilità energetica.

Le rinnovabili elettriche? Una certezza

La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è ormai una realtà consolidata sul territorio nazionale: i costi sostenuti dal GSE si attestano a 12,9 miliardi di euro, in calo rispetto ai 13,4 miliardi di euro del 2018 per la minor produzione idroelettrica e la scadenza degli incentivi di alcuni impianti. Perdite comunque compensate dalla vendita dell’energia elettrica ritirata dagli impianti incentivati. Il Rapporto Attività GSE 2019 parla infatti di 28,6 TWh venduti e ricavi per 1,5 miliardi di euro.

La crescente green economy ha inoltre fruttato oltre 3 kWh su 10 provenienti da fonti rinnovabili (circa 115 TWh) e 10,7 Mtep (tonnellate equivalenti petrolio) di energia termica.

I numeri dell’energia pulita

Sono circa 900.000 gli impianti green installati, per una potenza complessiva di quasi 55.500 MW. Tra questi, il GSE ha incentivato 880.000 sistemi fotovoltaici, 5.600 impianti eolici, e i rimanenti legati ad altre fonti (idraulica, geotermica, bioenergie).

Guardando agli impianti entrati in esercizio nel 2019, sul totale di 1,2 GW il fotovoltaico è la fonte più performante, cresciuta di 750 MW e praticamente raddoppiata rispetto al Rapporto 2018. Seguono l’eolico, con 400 MW di potenza installata, le rinnovabili termiche (stabili) e i biocarburanti, che segnano invece un buon incremento.

Rapporto Attività 2019: il revamping delle rinnovabili

Spazio al revamping fotovoltaico

Il GSE supporta anche gli interventi di modifica per ottimizzare la produzione degli impianti già incentivati. Un’ulteriore opportunità per lo sviluppo delle FER che, a fine 2019, registra complessivamente 64.700 comunicazioni riguardanti gli impianti fotovoltaici in Conto Energia. Di questi, 17.782 richieste nel corso del 2019 sono legate alla sostituzione di inverter e moduli.

Le attività proseguono anche per le altre fonti rinnovabili, con 3.354 istanze, di cui 621 nel 2019, con prevalenza di biogas ed eolico. Parliamo di un incremento degli incentivi erogabili nel periodo residuo stimato intorno ai 75 milioni di euro.

Il Rapporto Attività GSE 2019 nei progetti

Considerando tutti gli ambiti di attività, il Gestore ha sostenuto la realizzazione di quasi 1.200.000 progetti, così suddivisi:

  • 1 milione di progetti avviati dai cittadini;
  • 150mila progetti aziendali;
  • 30mila interventi della Pubblica amministrazione.

Questo entrando in contatto con 2.400 enti locali, formando 2.500 funzionari pubblici e 7.250 studenti tenendo più di 100 giornate formative.

Ascoltare gli utenti: digital customer care e autoconsumo

Oltre i numeri, la strategia del GSE per migliorare il rapporto con gli utenti prevede semplificazione, autonomia nella user-experience e multicanalità. La trasformazione digitale, infatti, cambia anche l’interazione con cittadini, professionisti e aziende (590mila richieste di supporto nel solo anno 2019). Il complesso eterogeneo di 1,3 milioni di operatori ha a disposizione un portale completamente rinnovato e integrato al lato customer care.

GSE presenta il portale autoconsumo

Sempre nell’ottica di ottimizzare i servizi digitali e per favorire l’indipendenza energetica di privati e aziende, il GSE ha lanciato anche un portale interamente dedicato all’autoconsumo fotovoltaico. Un progetto nato per valorizzare il ruolo dei prosumer nella transizione energetica. Un meccanismo di supporto allo sviluppo delle rinnovabili e all’economia circolare che offre informazioni, modelli e best practice sui vantaggi dell’energia green. Passi avanti verso un futuro fatto di autoconsumo collettivo e comunità energetiche, supportati appunto dall’iniziativa digitale.

E il rapporto con le utility?

Concludiamo la panoramica sul Rapporto Attività GSE 2019 con la voce delle utility, portata da Giordano Colarullo, direttore generale dell’associazione Utilitalia. “Guardando al Green Deal europeo, agli scenari di decarbonizzazione e al PNIEC italiano – commenta Colarullo -, servono investimenti importanti, nell’ordine degli 80 miliardi annui nel prossimo decennio. Impegni che non possono essere appannaggio di un solo comparto, ma dell’intera economia”.

I risultati del Rapporto 2019 sono la base della corsa collettiva agli obiettivi del PNIEC 2030

Possiamo ancora credere negli obiettivi di sostenibilità? Sì, se sapremo superare l’emergenza epidemiologica ed economica accelerando lo sviluppo green dei sistemi energetici. Per fare questo, servono sforzi corali, normative “coraggiose” e semplificazione burocratica.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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