Autoproduzione, economia circolare e sostenibilità sono ormai termini di uso comune quando si parla di generazione di energia.
Una recente indagine svolta da Centrica Business Solutions su oltre 1.500 aziende in tutto il mondo ha messo in luce come più della metà (59%) delle aziende provenienti da più mercati sia pronta ad aprirsi a un modello di economia circolare, in cui il riutilizzo dell’energia dispersa nei processi è considerato come una nuova fonte di energia, nonché un potenziale vantaggio competitivo.
L’energia viene sempre più vista non come un costo inevitabile, ma come una risorsa da cui trarre vantaggio. Cresce anche il numero di aziende che desidera aumentare l’uso di tecnologie energetiche intelligenti per sbloccarne valore.
Tutto ciò ha un positivo impatto sull’impiego di soluzioni per l’efficienza energetica: nel complesso, in Italia si registrano significativi aumenti in tutte le categorie del mix di tecnologie/soluzioni energetiche (42%, +15 punti percentuali rispetto al 2017). Nello specifico le misure di efficientamento energetico (34%, +13% rispetto al 2017), con particolari progressi nell’adozione di soluzioni di illuminazione e isolamento, i sistemi di gestione intelligente dell’energia (21%, con un buon +7% rispetto al 2017) e le soluzioni di generazione di energia (19%, in crescita del +5%), come ad esempio il solare o la cogenerazione.
Ma c’è ancora molto da fare: secondo lo studio di Centrica, solo un’impresa su 8 (il 12% in Italia, leggermente meglio con il 13% nel resto del mondo) ottiene buoni risultati sui criteri di sostenibilità aziendale grazie all’efficienza energetica.
In termini settoriali, è il manifatturiero a mostrare i dati migliori (18%) a livello mondiale, seguito dal comparto Viaggi, Turismo e Ospitalità (16%) e dal Retail e Commercio all’ingrosso (13%).
Interessante anche la disponibilità nella condivisione delle infrastrutture energetiche: in futuro, infatti, le aziende più evolute dal punto di vista della sostenibilità tenderanno sempre più a collaborare per condividere le infrastrutture energetiche. L’87% di queste, infatti, ammette la possibilità di consentire alle aziende vicine di usare i propri asset energetici e il 70% afferma che ha senso collaborare con i siti vicini per sviluppare sistemi o micro-reti di energia locali. Il 32%, inoltre, prevede di poter collaborare con altre aziende che generano energia per fornire supporto aggregato e capacità extra alla rete nei prossimi cinque anni.
La crescente digitalizzazione e automazione dei processi ha aumentato la dipendenza delle aziende dall’energia. Non è un caso che il settore IT in Italia dimostri una piena consapevolezza della necessità di una strategia e di un impegno proattivo.
Il 55% delle aziende a livello mondiale valuta quale sarà l’impatto energetico dell’incremento dell’automazione nei propri processi e come costruire un sistema energetico flessibile. Le imprese, inoltre, tengono conto anche dei piani energetici dei fornitori e partner di terze parti, come ad esempio i fornitori delle infrastrutture cloud, e si assicurano che anche loro siano resilienti e non soggetti alle interruzioni di energia.