
Promuovere l’auto elettrica come fornitore di energia ottimizzando la ricarica bidirezionale? Si può, anzi conviene farlo, perché potrebbe generare risparmi di oltre 100 miliardi di euro in 10 anni. Parola di Transport & Environment (T&E), che nel suo ultimo studio calcola i benefici dei sistemi Vehicle-to-Grid (V2G) per utility e automobilisti tra il 2030 e il 2040.
I mezzi elettrici con ricarica bidirezionale, infatti, possono diventare vere e proprie “batterie su ruote”. Assorbendo l’elettricità nei momenti di surplus di offerta e restituendola quando la domanda è maggiore, scambiano energia con la rete proprio come i sistemi di accumulo. Tuttavia, questo grande potenziale rischia di rimanere inespresso se non si definiscono standard comunitari per l’interoperabilità. Al fine di garantire il dialogo diretto tra tutti i veicoli elettrici circolanti e tutte le colonnine di ricarica installate in Europa.
La ricerca, realizzata per T&E da Fraunhofer ISI e ISE, sostiene che puntando in modo strutturato sulla ricarica bidirezionale il costo totale annuo del sistema elettrico Ue potrebbe scendere del 5% nel 2030. Scendendo di oltre 9 miliardi di euro per arrivare a 22 miliardi di risparmi annui nel 2040, ovvero l’8%. Il dato italiano indica in particolare 3,6 miliardi.

Oltre ai 100 miliardi di tagli nel decennio, i veicoli diventerebbero quarto “fornitore” di elettricità in Europa. Immagazzinando l’energia rinnovabile in eccesso, che altrimenti andrebbe persa, la flotta europea contribuirebbe fino al 9% del fabbisogno energetico annuale al 2024. In Italia si parla addirittura del 18%, che renderebbe i veicoli secondo fornitore nazionale di elettricità.
La riduzione dei costi del sistema elettrico è dovuta al fatto che i veicoli elettrici contribuiscono all’integrazione delle fonti rinnovabili nelle reti. I mezzi collegati a casa o al lavoro ridurranno infatti il fabbisogno di altri sistemi di accumulo fino al 92% al 2040. In Italia potrebbero arrivare a rappresentare la quasi totalità della capacità necessaria per stoccare la produzione rinnovabile in eccesso. Con il V2G, la rete europea integrarebbe fino al 40% in più di capacità solare fotovoltaica. Il 47% a livello italiano.
“I veicoli elettrici contribuiscono alla decarbonizzazione dei trasporti su strada, ma il loro potenziale va ben oltre. La ricarica bidirezionale offrirà una enorme e capillare rete di sistemi di accumulo, riducendo la necessità di costruirne di nuovi per stoccare l’energia eolica e solare in eccesso”, commenta Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia.
Consentendo ai veicoli di prelevare l’elettricità quando è a buon mercato o direttamente dai pannelli solari domestici, la ricarica bidirezionale può far risparmiare ai conducenti fino al 52% sulla bolletta annuale. Tradotto, una riduzione di 780 euro all’anno, variabile a seconda di fattori quali localizzazione geografica, presenza o meno di pannelli solari e dimensioni della batteria dell’auto. Un’ottima prospettiva, considerando che le stazioni di ricarica domestiche bidirezionali costano circa 100 euro in più delle wallbox tradizionali.
Secondo vantaggio concreto del V2G, la vita delle batterie. Contrariamente alle preoccupazioni comunemente diffuse, secondo gli analisti la durata della batteria si potrebbe allungare fino al 9% rispetto alle pratiche di ricarica standard dei veicoli elettrici. Questo perché l’auto viene mantenuta in uno stato di carica ottimale.

L’Europa può cogliere i benefici della tecnologia V2G quasi gratuitamente, poiché i costi aggiuntivi dell’adeguamento infrastrutturale alla ricarica bidirezionale sarebbero compensati dalla riduzione delle bollette elettriche nel giro di pochi mesi. Tuttavia, poiché i diversi produttori di automobili si concentrano attualmente sia su sistemi bidirezionali a corrente alternata sia su soluzioni a corrente continua, la mancanza di interoperabilità frena l’adozione del V2G. Il quale può decollare solo garantendo a tutti i veicoli elettrici la possibilità di agganciarsi a tutte le colonnine di ricarica.
“I legislatori hanno l’opportunità di sbloccare il potenziale di questa tecnologia definendo degli standard Ue per la ricarica bidirezionale. Una vittoria per i consumatori e l’ambiente, facilitando il progresso verso gli obiettivi dell’UE in materia di clima ed energia”, conclude Boraschi.
