Con la ricarica bidirezionale l’auto elettrica diventa molto più conveniente

Uno studio di Eurelectric e EY mostra i vantaggi funzionali ed economici, al momento poco sfruttati e poco conosciuti, legati all’adozione della tecnologia di ricarica “vehicle to grid” per le batterie dei veicoli
recente studio realizzato da Eurelectric e EY racconta i vantaggi della ricarica bidirezionale

C’è un lato ancora “nascosto” dell’auto elettrica che è opportuno mettere in luce al più presto. Infatti, un conto è dire che un mezzo privo di motore termico è vantaggioso perché la corrente costa meno dei combustibili fossili e perché non inquina, altra cosa aggiungere un altro elemento favorevole che al momento, appunto, è poco conosciuto: adottando per la batteria una modalità di ricaricaintelligente” i vantaggi economici si dilatano.

Dell’argomento si occupa un recente studio realizzato da Eurelectric e EY. Prima di illustrarne i principali contenuti, è però opportuno spiegare che in virtù di un funzionamento “intelligente” le batterie dei veicoli elettrici possono immagazzinare l’elettricità in eccesso per poi – grazie alla tecnologia di ricarica bidirezionale denominata “vehicle to grid” (V2G) –, rivenderla alla rete quando la domanda di elettricità è particolarmente alta.  

Ricarica bidirezionale: risparmi fra 450 e 2.900 euro

Lo studio di Eurelectric e EY quantifica i vantaggi economici di cui possono beneficiare i proprietari di veicoli elettrici abilitati alla ricarica intelligente e bidirezionale. E non si tratta di vantaggi di poco conto, considerando che in Europa il possessore di un mezzo elettrico (EV) potrebbe risparmiare tra i 450 e i 2.900 euro all’anno.

La differenza tra un ecosistema di ricarica bidirezionale e uno unidirezionale

Nel report di Eurelectric e EY vengono evidenziate, come detto, le grandi opportunità legate alla disponibilità sul territorio della modalità di ricarica vehicle to grid. “La flessibilità offerta dal V2G contribuisce a bilanciare il sistema elettrico, riducendo congestioni nella rete e integrando le fonti rinnovabili variabili”.

Mancanza di incentivi economici

Grandi opportunità che però al momento sono ben lungi dall’essere colte appieno. Uno dei problemi è rappresentato dalla mancanza di incentivi economici chiari per far sì che i consumatori adottino una modalità di ricarica bidirezionale. “Sbloccare questo potenziale richiede indicazioni di prezzo chiare, un accesso agevolato ai mercati della flessibilità e dati interoperabili in tutto l’ecosistema della mobilità elettrica”.

Nonostante le difficoltà attuali, le stime sullo sviluppo del V2G nell’Unione Europea sono comunque incoraggianti, anche perché nei prossimi cinque anni la domanda di flessibilità energetica raddoppierà nel continente man mano che più fonti rinnovabili entreranno nel sistema elettrificando i diversi settori dell’economia.

Stime incoraggianti per il 2030

In particolare, lo studio stima che entro il 2030 le batterie dei veicoli elettrici potrebbero fornire circa 114 TWh di capacità di stoccaggio, una quantità sufficiente ad alimentare ben 30 milioni di abitazioni ogni anno, pari a circa il 4% della domanda elettrica annua prevista in Europa alla fine del corrente decennio.

“Le auto elettriche sono divertenti da guidare – afferma Kristian Ruby, segretario generale di Eurelectric –. Il nostro studio dimostra che possono aiutare i conducenti di veicoli elettrici a guadagnare denaro mentre stabilizzano il sistema elettrico, ma i consumatori hanno bisogno di più scelta nel mercato e di incentivi chiari per agire”.

Stallo nelle vendite di mezzi elettrici

La diffusione della modalità di ricarica bidirezionale resta inevitabilmente legata al complessivo sviluppo della mobilità elettrica. Al riguardo, nel report di Eurelectric e EY si sottolinea come “le vendite di veicoli elettrici hanno superato la fase degli early adopters e devono ora convincere i consumatori di massa. Tuttavia, l’alto costo iniziale rappresenta ancora il principale ostacolo all’adozione. Ciò ha causato un leggero calo delle vendite nel 2024, anche se si prevede un nuovo incremento nel 2025”.

Vendita delle auto elettriche e ibride plugin

E proprio perché i prezzi dei mezzi con propulsione elettrica restano alti, offrendo una modalità di ricarica flessibile “i consumatori potrebbero beneficiare di costi operativi molto più bassi, riducendo così il costo totale di un veicolo elettrico (total ownership cost) rispetto a quello di un’auto convenzionale”.

Il nodo delle infrastrutture di ricarica

Il report indica anche che la disponibilità di infrastrutture di ricarica rappresenta un’altra fonte di preoccupazione per il consumatore. “I punti di ricarica pubblici sono aumentati del 30% nel 2024, superando le 820.000 unità, ma il loro sviluppo deve ulteriormente accelerare per raggiungere l’obiettivo della Commissione di 3,5 milioni entro il 2030. Questo significa installare 8.600 punti di ricarica ogni settimana”.

Ed ancora, il manager di Ey, Serge Colle, spiega come per far sì che “i consumatori possano svolgere un ruolo attivo nella flessibilità, l’intero ecosistema della mobilità elettrica deve aiutarli a considerare i veicoli elettrici come qualcosa di più di un semplice mezzo di trasporto. Soluzioni di ricarica intelligente facili da usare, con chiari vantaggi economici, sono fondamentali per coinvolgere i consumatori e incentivarne l’adozione”.

Gli operatori dei sistemi di distribuzione

Infine, per quanto riguarda la rete elettrica, nello studio ci si sofferma sul ruolo degli operatori dei sistemi di distribuzione (DSO) “che potrebbero beneficiare di un risparmio annuo stimato di 4 miliardi di euro, poiché una maggiore flessibilità ridurrebbe in parte la necessità di costruire nuova infrastruttura”.

Ma tutto ciò potrà avvenire soltanto se gli operatori dei sistemi di distribuzione “potranno utilizzare il monitoraggio digitale in tempo reale e accedere a dati interoperabili senza costi, come peraltro viene previsto dal regolamento europeo sui dati dei veicoli, che però resta ancora in attesa di implementazione”.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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