Mobilità più veloce, smart, green per le città del futuro

Per città sempre più sovrappopolate serve un ecosistema di mobilità e di trasporti che abbini il meglio dell’innovazione tecnologica e digitale
mobilità green e smart

Lo smog assedia le città e tra i principali colpevoli c’è l’ecosistema dei trasporti. Per invertire la rotta occorre puntare sull’innovazione della mobilità, puntando su infrastrutture fisiche e digitali in grado di favorire lo sviluppo di sistemi di trasporto più ecologici, connessi e automatizzati. Lo sostiene Navigant Research, che prevede un giro d’affari notevole prodotto da questa rivoluzione “hi-tech”: si parla di oltre 240 miliardi di dollari.

Trasporto smart, un mercato da 240 miliardi

Le entrate complessive per le tecnologie di mobilità urbana globale sono stimate in forte crescita da Navigant: in un suo report prevede possano raggiungere a livello globale i 240,9 miliardi nel 2027.

D’altronde, è fondamentale contare su trasporti non inquinanti ed efficienti: se si conta che nel 2050 ci saranno 9,8 miliardi sulla Terra e che due terzi vivrà in città, ci si rende conto di quanto sia importante contare su un sistema di trasporto non inquinante ed efficace.

Così prenderanno piede tecnologie quali veicoli elettrici, veicoli a guida autonoma, sistemi di trasporto e di parcheggio smart, oltre a tutto quello che sovrintende la logistica dell’ultimo miglio, le innovazioni di trasporto di massa saranno all’ordine del giorno. Secondo Ryan Citron, analista senior di ricerca con Navigant Research, “per supportare la visione di un sistema di trasporto più pulito, più connesso e automatizzato, le città devono prepararsi per il futuro investendo in infrastrutture fisiche come la ricarica elettrica e l’infrastruttura digitale attraverso piattaforme di dati e reti 5G”.

La mobilità e i suoi trend: dai treni-missile alle auto a guida autonoma

Secondo il report, le tecnologie attualmente disponibili come il controllo adattativo del traffico e i sistemi di smart parking si sono dimostrate efficaci nel ridurre la congestione del traffico, anche se entrambi rimangono sottoutilizzati dalle città.

Nel report “Urban Mobility Innovations” vengono così analizza i più recenti sviluppi e i principali trend in tema di Urban Mobility Innovationse di tecnologie specifiche. Trovano spazio sistemi d’avanguardia come i treni super-rapidi hyperloops e taxi ma soprattutto appare chiara la convinzione che il futuro del trasporto urbano debba essere un ecosistema multimodale in cui il trasporto pubblico sia integrato a sistemi di guida autonoma.

Proprio quest’ultima è la grande attesa nel prossimo futuro della mobilità: i dati e soprattutto le previsioni si sprecano. Reportlinker segnala che il mercato globale dedicato è atteso a una crescita monstre, pari a 173,15 miliardi entro il 2030. Nel comparto delle connected car, molto più vicine quanto a prospettiva, secondo Allied Market Research il loro mercato globale entro il 2020 varrà 141 miliardi, ma si parla di 21 milioni di autonomous car vendute entro il 2035.

Se le previsioni sembrano a volte fantascienza, allora il più concreto accordo tra Daimler e Bosch è sicuramente più efficace come metro di paragone. I due colossi tedeschi s’impegnano a promuovere insieme lo sviluppo di taxi robot a guida completamente automatizzata e senza conducente. Quando? Entro l’inizio del prossimo decennio.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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