La mobilità elettrica nella Pubblica Amministrazione

Dalla mobilità sostenibile di Milano a quella di un piccolo gruppo di paesi nel bergamasco: le buone pratiche della Pubblica Amministrazione a That’s Mobility 2019

Le strade per giungere al medesimo risultato, ovvero la diffusione della mobilità elettrica sul territorio, possono essere diversissime, specie in un Paese dai 7.914 comuni quale l’Italia. Ce lo ha ricordato uno dei convegni più interessanti svoltosi durante l’ultima edizione di That’s Mobility dal titolo eloquente: “La mobilità elettrica nella Pubblica Amministrazione”.

La Pubblica Amministrazione dia il buon esempio

Mobilità sostenibile nella Pubblica amministrazione - linee guida LombardiaL’introduzione è stata affidata all’architetto Annalisa Galante – docente del Politecnico di Milano – che ha sottolineato come “ormai nel nostro Paese si viaggi al ritmo di mille macchine elettriche immatricolate ogni mese, una cosa impensabile anche soltanto un anno fa. Cifre destinate a crescere continuamente fino ad arrivare al quinquennio 2025/2030 nel quale il numero di veicoli ad emissione zero passerà dagli attuali 22mila a qualche milione. Un contesto nel quale la Pubblica Amministrazione svolgerà un ruolo importante, anche per dare il buon esempio ai cittadini in tema di mobilità sostenibile“.

Come per altri aspetti dello sviluppo nazionale, la Lombardia è una regione chiave anche per la diffusione del mezzo elettrico. “Già nel 2015 – ha ricordato Annalisa Galante – una delibera della Giunta Regionale ha stabilito che le flotte aziendali e della Pubblica Amministrazione dovrebbero evolversi facendo così da apristrada alla diffusione dei veicoli elettrici. In particolare il DGR pone l’enfasi sui servizi di trasporto pubblico locale, su quelli di car-sharing e su altri servizi in mobilità assicurati dagli enti locali, come le navette per le scuole e per i disabili, il servizio notturno di pulizia delle strade, gli spostamenti dei turisti”.

Dalle parole dell’architetto Valentino Serino, che lavora nell’Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio del comune di Milano (Amat), si è avuta conferma di come fra le grandi città italiane la metropoli lombarda sia quella più avanti nel lungo cammino che porta alla mobilità senza emissioni. “Il nostro Piano Urbano – ha detto – si basa su quattro pilastri: Mobilità sostenibile, Qualità ambientale, Innovazione ed efficienza economia, Equità, sicurezza ed inclusione sociale. Già adesso, l’offerta di trasporto pubblico a Milano, fra metro, tram, filobus e autobus, è elettrica al 70% con più di 26mila corse al giorno”.

Dalla mobilità sostenibile di Milano a quella di un piccolo gruppo di paesi nel bergamasco: la mobilità elettrica nella Pubblica Amministrazione

A partire dal 2030 solo autobus elettrici sulle strade di Milano

Ma non è certo il caso di cullarsi sugli allori, tanto è vero che il Comune ha varato un mega piano “sostenibile” da due miliardi di euro. “Soldi – ha spiegato Serino – che serviranno soprattutto a rendere interamente elettrica la nostra flotta di autobus a partire dal 2030 con la ristrutturazione di tutti i depositi”.

Un altro capitolo importante è quello dell’evoluzione delle infrastrutture di ricarica. “Siamo ben consci che la diffusione dell’auto elettrica va di pari passo con quella dei punti di ricarica. Per questo il nostro obiettivo immediato è quello di fornire all’utenza un’offerta di ricarica estesa su tutto il territorio comunale. Entro il 2020 – ha sottolineato Serino – per Milano vogliamo 800 punti di ricarica ogni centomila abitanti. E stimando un rapporto di 1:10 fra pubblico e privato, questo significa 80 punti pubblici che, considerata la popolazione cittadina di 1,3 milioni di abitanti, equivale ad un obiettivo di 1.040 punti di ricarica pubblici entro la fine dell’anno prossimo”.

L’esperienza innovativa dei comuni bergamaschi

Convegno mobilità elettrica nella Pubblica Amministrazione a That's Mobility 2019Con l’architetto Silvio Cerea, responsabile dell’ufficio tecnico di Villa di Serio, si è compiuto un suggestivo viaggio nelle difficoltà, ma anche e soprattutto delle soddisfazioni, cui può andare incontro un ristretto gruppo di piccoli comuni che decide di intraprendere il cammino dell’innovazione. “Tutto è cominciato nel 2011 – ha raccontato – quando tre comuni, Villa di Serio, Nembro e Pradalunga, hanno deciso di partecipare ad un bando per i finanziamenti PAES (Piano d’azione per l’energia sostenibile) indetto da Cariplo. L’anno dopo è stato sottoscritto un protocollo d’intesa con il Politecnico di Milano per una strategia condivisa inerente lo sviluppo della mobilità elettrica. Nasce così il nostro progetto, denominato Green Line, con altri 4 comuni della Val Seriana coinvolti, per un totale di 66mila abitanti”.

È iniziato così un cammino importante ma difficile in un settore, quello della mobilità sostenibile, le cui regolamentazioni erano ancora in corso di definizione. “Negli anni successivi abbiamo definito le regole per la localizzazione e l’installazione delle colonnine oltre che effettuare un’indagine di mercato per individuare le ditte interessate ad eseguire il lavoro. Nel frattempo il gruppo dei centri abitati coinvolti si è ulteriormente allargato arrivando nel 2016 a 19 comuni con 150mila abitanti complessivi. In quel periodo la Regione Lombardia ha pubblicato un bando per raccogliere proposte in tema di mobilità sostenibile da sottoporre al Ministero delle Infrastrutture. Noi abbiamo deciso di partecipare con un progetto che prevedeva l’installazione di 31 colonnine sul territorio (30 Normal Power ed una High Power) e nel novembre 2016 siamo stati informati che il Ministero ci aveva concesso un finanziamento di oltre mezzo milione di euro”.

“Con Enel X e Ress Solar il progetto è raddoppiato a costo zero”

Tutto risolto, dunque? Nemmeno per idea, perché quel finanziamento non è mai stato erogato per via di successivi intoppi burocratici… “Noi però non ci siamo rassegnati – ha proseguito l’architetto Cerea – e abbiamo deciso di procedere comunque chiedendo direttamente alle aziende una manifestazione d’interesse per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica. Hanno partecipato due società, Enel X e Ress Solar, che a giugno 2018, di comune accordo, hanno comunicato la loro disponibilità per realizzare a costo zero, con una concessione di 8 anni, un pacchetto di ben 61 colonnine (di cui due High Power) distribuite nei 19 comuni. Lavori d’installazione delle colonnine che sono regolarmente iniziati all’inizio di quest’anno ed oggi sono praticamente completati”.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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