A volte una foto può valere più di mille parole. Come accaduto per quella istantanea di una via del centro di Milano oggetto nei giorni scorsi di un grande rifacimento della segnaletica stradale per creare od ampliare spazi percorribili dalle biciclette e dai pedoni. Tutto, naturalmente, per scongiurare il rischio, esaurito il lockdown per il coronavirus, di un boom del ricorso all’auto privata a causa delle enormi limitazioni al trasporto pubblico dovute al distanziamento sociale.
La questione si pone per Milano così come per tutti gli altri centri con elevata densità di popolazione lungo lo Stivale, tanto che il governo sta mettendo a punto una serie di provvedimenti, inseriti nel cosiddetto Decreto Rilancio che dovrebbe essere licenziato nei prossimi giorni, racchiusi in un Articolo dal titolo eloquente: “Misure per incentivare la mobilità sostenibile“.
La filosofia dell’intervento legislativo è molto semplice: limitare il più possibile il ricorso alle quattro ruote incentivando il più possibile l’utilizzo delle due ruote in versione non inquinante. Da qui la previsione di un significativo incentivo economico all’acquisto di mezzi green per la mobilità sostenibile, accompagnata da modifiche ad hoc del Codice della Strada per renderne più sicuro il loro utilizzo.
In particolare, il Decreto Rilancio prevede che “ai residenti maggiorenni nelle Città metropolitane ovvero nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti è riconosciuto un “buono mobilità”, pari al 70 per cento della spesa sostenuta e comunque non superiore a euro 500, a partire dalla data di entrata in vigore della disposizione e fino al 31 dicembre 2020, per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, quali segway, hoverboard, monopattini e monowheel ovvero per l’utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture”.
Va ricordato che il concetto di buono mobilità richiama un provvedimento che era già stato emanato in tempi antecedenti alla pandemia, il decreto legge n. 111 del 2019, che ha appunto istituito il «Programma sperimentale buono mobilità» con l’obiettivo di contribuire alla riduzione delle emissioni inquinanti, climalteranti e acustiche, dei volumi di traffico privato, della congestione veicolare e dell’occupazione dello spazio pubblico.
Nella versione adesso prevista nella bozza del Decreto Rilancio, il buono mobilità può essere richiesto per una sola volta ed esclusivamente per una delle destinazioni d’uso previste. Al riguardo, si prevede uno stanziamento complessivo di 120 milioni di euro per l’anno in corso. Non è invece ancora chiaro il metodo di erogazione: il cittadino potrebbe pagare il prezzo intero del mezzo o del servizio di mobilità condivisa e poi chiedere il rimborso allo Stato, oppure il recupero economico potrebbe riguardare il negoziante che dovrebbe quindi vendere il bene ad un costo già scontato.
Novità in arrivo, come detto, anche per il Codice della Strada. In particolare, il Decreto Rilancio prevede l’introduzione della “Casa avanzata”, ovvero una linea di arresto dedicata alle biciclette posta in posizione avanzata rispetto alla linea di arresto per tutti gli altri veicoli per garantire maggior sicurezza alla circolazione su due ruote.
Ed ancora, fa il suo esordio la “Bike line“. Quest’ultima è una corsia dedicata che viene descritta come “la parte longitudinale della carreggiata, posta a destra, delimitata mediante una striscia bianca discontinua, valicabile e ad uso promiscuo, idonea a permettere la circolazione dei velocipedi nello stesso senso di marcia degli altri veicoli e contraddistinta dal simbolo del velocipede”.