L’occasione è stata la recente COP 27 svoltasi in Egitto, ovvero la Conferenza annuale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, purtroppo già archiviata come un sostanziale insuccesso nella lotta all’innalzamento globale delle temperature, ma dove si sono comunque verificati eventi degni di nota. Il consesso di Sharm El-Sheikh, infatti, ha rappresentato l’ambiente ideale per la presentazione di documenti importanti, come il Factbook ZEV realizzato da BloombergNEF (BNEF) in collaborazione con Accelerating to Zero Coalition.
L’acronimo ZEV sta per Zero-Emission Vehicles, ed il report di BNEF fa dunque il punto sull’evoluzione del mercato dei veicoli a emissione zero nel 2022, oltre che descrivere la situazione generale del comparto dei trasporti con approfondimenti sulla traiettoria assunta l’anno scorso delle relative emissioni climalteranti.
Un primo importante riscontro contenuto nello Factbook ZEV è strettamente legato all’andamento commerciale. Il report indica che l’espansione del trasporto su strada con emissioni zero è proseguita a ritmo accelerato nel 2022, con le vendite di veicoli elettrici per passeggeri che oltrepasseranno i 10 milioni di unità – valore ovviamente stimato in base ai dati reali del primo semestre -, il che significa un significativo progresso rispetto ai 6,6 milioni registrati nel 2021.
Guardando all’impatto del comparto di veicoli a zero emissioni sul mercato complessivo, nella prima metà del 2022 oltre il 13% delle vendite di auto nuove a livello globale è stata relativa a mezzi dotati di propulsione elettrica, anche qui segnando un notevole incremento nel paragone con l’8,7% segnato per tutto il 2021.
Nella stessa direzione si è mossa – e non poteva essere altrimenti – anche la capacità di produzione globale delle batterie agli ioni di litio, ovvero il “motore” degli ZEV, che è aumentata del 38% rispetto all’anno scorso. Altro dato importante, quello riguardante la spesa complessiva per il trasporto su strada a zero emissioni che nel 2022 dovrebbe superare i 450 miliardi di dollari.
L’espansione dei veicoli elettrici sta comprensibilmente facendo assumere una traiettoria inversa alle stesse rilevazioni di mercato, ma relative all’andamento dei mezzi tradizionali alimentati con combustibili fossili. E così, per quanto riguarda la percentuale di venduto sul totale, la quota delle auto dotate di motore termico scende progressivamente dal 95,7% del 2020 al 91,3% dell’anno scorso, fino all’86,8% registrato nel primo semestre del 2022.
Parallelamente, l’adozione di veicoli a emissioni zero incide sul consumo di petrolio e sulle emissioni di anidride carbonica. Si prevede che i veicoli elettrici di tutti i tipi, tra cui automobili, autobus, motociclette, scooter, furgoni e camion, avranno evitato quasi 1,7 milioni di barili di consumo di petrolio al giorno nel 2022, rispetto all’ammontare di 1,5 milioni di barili al giorno “tagliati” nel 2021.
Ed ancora, la vendita in espansione di veicoli non inquinanti e climalteranti sta attualmente eliminando 152 milioni di tonnellate di emissioni CO2 all’anno, con il report BNEF che sottolinea che in quest’ambito il contributo maggiore arriva dalla grande flotta di veicoli elettrici a due e tre ruote circolanti in Asia, soprattutto sulle strade della Cina.
Tuttavia, insieme alle luci il Factbook ZEV presenta anche delle zone d’ombra. Infatti, il documento invita a moderare l’ottimismo poiché nel 2022 l’adozione di nuovi impegni nei confronti dell’espansione del mercato dei veicoli a zero emissioni non procede con la velocità precedente, e questo sia parte delle case automobilistiche che dei governi.
In particolare, gli obiettivi nazionali, relativi alle vendite ZEV e all’eliminazione graduale dei motori a combustione interna (ICE) entro il 2035, coprono adesso quasi il 41% del mercato globale dei veicoli passeggeri, un dato che è però sostanzialmente lo stesso di un anno fa. Dunque, per capirsi, in ben oltre la metà del pianeta c’è ancora l’intenzione di continuare a vendere auto alimentate da combustibili fossili al di là del 2035.
A confermare questa situazione di impasse, peraltro, c’è anche la specifica rilevazione relativa alle intenzioni delle case automobilistiche. Quelle che hanno già dichiarato l’obiettivo di eliminazione graduale della produzione di veicoli ICE entro il 2035 rappresentano appena il 23% del mercato, però con un leggero aumento rispetto al 19% di un anno fa. Quota che invece sale fino al 30% allargando l’orizzonte temporale e includendo gli obiettivi dichiarati dalle case automobilistiche fino al 2040.
“Mentre molti degli indicatori in questo rapporto puntano nella giusta direzione – osserva Aleksandra O’Donovan, autrice principale del rapporto BNEF -, la maggior parte dei Paesi ha ancora molta strada da fare prima di poter essere sicuri di essere sulla buona strada per un settore dei trasporti a zero emissioni nette entro la metà del secolo”.
