Efficientare il patrimonio edilizio

L'efficienza energetica trova nel patrimonio edilizio italiano un enorme potenziale. L'evoluzione tecnologica oggi permette di avere le giuste tecnologie e i sistemi che consentono di farle interagire
obiettivo efficientare il patrimonio edilizio

L’efficienza energetica è il principale strumento per affrontare le sfide rappresentate dalla scarsità delle risorse energetiche – che caratterizza soprattutto l’Italia – e dalla necessità di limitare i cambiamenti climatici che sono ormai un tema globale. Ne è convinta Assistal, l’Associazione Nazionale Costruttori di Impianti, dei Servizi di Efficienza Energetica – ESCo e Facility Management (aderente a Confindustria), come capiamo dalle parole del suo presidente, Angelo Carlini.

L’efficienza energetica permette di raggiungere tre obiettivi: decarbonizzazione, sicurezza, contenimento della spesa energetica

Efficienza energetica: agire sugli edifici

Angelo Carlini, presidente di AssistalIl primo e più efficace modo di fare efficienza energetica riguarda gli edifici che abitiamo e viviamo. “L’Italia ha un importantissimo potenziale residuo di risparmio energetico” afferma il presidente “soprattutto nel settore civile – residenziale e terziario –, perché possiede un enorme patrimonio edilizio che è fortemente energivoro e obsoleto”.

Ma perché efficientare il patrimonio edilizio è tanto importante? Perché “permette di cogliere contemporaneamente i tre obiettivi di competitività di cui abbiamo bisogno: la decarbonizzazione, la sicurezza, il contenimento della spesa energetica di famiglie e imprese”.

Una vera e propria strategia “sia in termini di autonomia economica, finanziaria e politica – il presidente sottolinea a tale proposito la differenza dell’Italia rispetto ad altri paesi detentori di fonti di energia (energie fossili) – sia per lo sviluppo di investimenti per la competitività nel mercato ambientale”. Quest’ultimo, oltretutto, rappresenta anche un mezzo per contrastare la fase di crisi economica dalla quale ancora non siamo usciti.

Gli edifici intelligenti

Uno dei più efficaci strumenti per ottimizzare l’uso dell’energia all’interno degli edifici è l’integrazione tra le tecnologie.

“Per questa ragione negli anni è aumentato l’interesse per tutti i sistemi di controllo e di automazione degli edifici” continua Carlini. “La stessa Europa ne ha fatto un elemento importante per il raggiungimento degli obiettivi di efficienza, introducendo per la prima volta un indicatore di predisposizione degli edifici all’intelligenza”.

Ne parla espressamente la nuova direttiva sull’efficienza energetica – Direttiva UE 2018/844 che l’Italia dovrà recepire entro il prossimo marzo – la quale prevede l’istituzione a livello europeo di un nuovo sistema comune per la valutazione della predisposizione degli edifici all’intelligenza. Lo scopo è “misurare le capacità dell’edificio stesso o dell’unità abitativa di adattare il proprio funzionamento alle esigenze dell’occupante e della rete, così da migliorare la prestazione energetica dell’edificio-impianto”.

Il futuro è proprio questo, spiega Carlini, “la visione di un edificio human-centric ovvero al cui interno vi sia un’integrazione e un’interoperabilità intelligenti tra i sistemi e nella quale la tecnologia sia a servizio del benessere della persona”.

Universo integrazione

Le possibilità di integrazione per efficientare il patrimonio edilizio sono numerosissime e possono spaziare in un universo molto vasto, dall’accostamento di due semplici impianti a sistemi decisamente più complessi.

“In termini di integrazione nell’ambito residenziale consideriamo, per esempio, le caldaie a condensazione con pompe di calore, il fotovoltaico e il solare termico. Il solo abbinamento tra una caldaia e il solare termico, per produzione sia di acqua calda sanitaria sia di energia termica” spiega il presidente di Assistal “è in grado di ridurre il fabbisogno energetico complessivo anche di oltre il 50%. E ancora, l’integrazione di una caldaia a condensazione con pompa di calore e il fotovoltaico può portare a risparmi ancora più elevati”.

La competenza delle aziende per efficientare il patrimonio edilizio

L’evoluzione delle tecnologie e della loro capacità di interoperare hanno avuto un altro effetto di sviluppo per il paese: hanno spinto le imprese italiane ad acquisire nuove competenze.

Il percorso però non è completo, spiega Carlini. “Le nostre aziende stanno per uscire da un livello di crisi notevole, che ancora oggi non è completamente superato. Tutto sta negli investimenti: per fare innovazione bisogna investire, per investire bisogna avere somme a disposizione o, altrimenti, avere norme che consentano alle imprese di poter investire su un credito futuro. Le nostre aziende sono sulla strada giusta, bisogna cercare di aiutarle o, quanto meno, non ostacolarle”.

Ci troviamo in un mercato in continua evoluzione del quale è necessario capire e cogliere le opportunità che propone. “Serve una maggiore visibilità e un approccio a più ampio respiro, che tenga conto delle reali esigenze di questo paese”. Un paese, conclude Carlini “che non ha più possibilità di attendere; deve partire e deve farlo nel modo in cui gli italiani lo sanno fare: con il giusto piglio”.

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Raffaella Quadri

Giornalista freelance, lavora da anni nel campo della comunicazione, in particolare nei settori tecnico industriali – tra cui l'elettrico e il comparto delle tecnologie –, esperienza che le ha permesso di sviluppare un approccio multisettoriale.
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