Verso il via libera alla creazione di comunità energetiche

Approvato dalle Commissioni della Camera un importante emendamento al Decreto Milleproroghe. Adesso è atteso il sì definitivo del parlamento
Produzione e autoconsumo da rinnovabili con comunità energetiche

Si chiama Decreto Milleproroghe, ma in questo caso contiene una vera e propria novità, ancor più importante perché aggiunge un tassello mancante nel mondo italiano della green economy. Infatti, nel provvedimento di legge all’esame del Parlamento in queste settimane è stato inserito (e già approvato dalle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio) un emendamento che di fatto dà il via libera alla creazione di comunità energetiche fra privati con la finalità dell’autoconsumo ma anche dell’immagazzinamento e della cessione di energia alla rete.

Nel dettaglio, la proposta di modifica contenuta nel Milleproroghe permette un salto di qualità ai comuni consumatori di energia elettrica che potranno associarsi per divenire dei soggetti prosumer (produttori e consumatori) che agiscono in collettività. L’emendamento prevede però un’importante limitazione: l’associazione non deve finire col costituire l’attività commerciale o professionale principale.

Condomini, aziende e imprenditori fra i possibili beneficiari

Pensando subito alle applicazioni concrete, quella che cattura di più l’attenzione riguarda le abitazioni comuni. Gli appartenenti a un condominio avranno infatti l’opportunità di associarsi (creare di fatto delle comunità energetiche condominiali) attraverso un contratto per diventare autoconsumatori di energia rinnovabile prodotta dai loro impianti, in primis, vista la loro enorme diffusione, da pannelli fotovoltaici posti sul tetto dell’edificio.

Ma una volta approvato definitivamente alla Camera e al Senato, l’emendamento darà il via libera anche alle aziende e agli imprenditori di una determinata area che vogliono alimentare la loro attività con un impianto energetico unico, eliminando le barriere che, per esempio, fin qui hanno impedito di scambiare energia pulita in un singolo distretto produttivo.

Potenza complessiva non superiore ai 200 kW

I contratti tra consumatori dovranno fare riferimento a impianti alimentati da fonti rinnovabili con una potenza complessiva non superiore a 200 kW. Ed ancora, i partecipanti condivideranno l’energia prodotta utilizzando la rete di distribuzione esistente. Energia che, come detto, potrà essere consumata subito, immessa in rete oppure venire immagazzinata in accumulatori che ne rendono possibile il successivo utilizzo.

L’emendamento “green” al Milleproroghe porta la firma del senatore Gianni Girotto dei Cinque Stelle, ma in realtà rappresenta un punto di sintesi di altri emendamenti di contenuto analogo portati avanti anche dai gruppi parlamentari di Lega e Italia Viva. In questo modo, fra l’altro, vengono recepite alcune norme introdotte dalla nuova direttiva comunitaria sulle rinnovabili, ovvero le misure specifiche per consentire alle famiglie, alle comunità e alle imprese di trasformarsi, appunto, in produttori di energia pulita.

La soddisfazione di Legambiente per la nascita delle comunità energetiche

Va ricordato che a proporre provvedimenti in grado di valorizzare lo scambio di energia fra consumatori privati erano stati, l’anno scorso, Legambiente e Italia Solare.

“Si apre una nuova epoca per l’energia in Italia – ha dichiarato Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente -. Finalmente sarà possibile produrre e scambiare l’energia pulita nei condomini e tra imprese, tra edifici pubblici e attività commerciali. In questo modo si apre la strada per progetti locali di impianti solari in autoproduzione ma anche per scambiare localmente l’energia in eccesso, con riduzione di sprechi e vantaggi tanto ambientali quanto economici per imprese, famiglie e comunità”.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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