Nella rivoluzione elettrica c’è un’Italia virtuosa

Dal presidente di Elettricità Futura l'appello ad andare avanti sulla strada intrapresa che vede il nostro paese fra i leader globali della transizione energetica
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Il Festival dell’Energia ha ospitato quest’anno a Milano l’assemblea di Elettricità Futura, un importante appuntamento di incontro e dibattito per l’intero settore elettrico nazionale. Di grande interesse l’intervento del presidente Simone Mori: “Le proiezioni dei target al 2030 sono un fatto compiuto e condiviso, sappiamo dove vogliamo andare e conosciamo bene i benefici che la rivoluzione delle fonti rinnovabili e la digitalizzazione, insieme all’elettrificazione dei consumi, genereranno. La transizione energetica – ha dichiarato – è fatta da cittadini, lavoratori, studenti e da una cultura tecnica che deve emergere in una società sempre più interconnessa”.

Elettricità Futura è la principale associazione del mondo elettrico italiano, annovera centinaia di aziende operanti nel settore e le rappresenta in seno al sistema Confindustria.

Per questo assume ancor più importanza l’appello del presidente Mori durante la sua relazione. “Va consolidata l’integrazione della filiera energetica e coinvolta la società nel suo complesso, attraverso politiche industriali, dell’educazione e del lavoro, centrali nella rivoluzione energetica. Ora è necessario lavorare tutti insieme sugli strumenti, riformare il mercato, introdurre un processo autorizzativo e regolatorio armonico e snello che valorizzi i territori”. Nel suo discorso Mori ha poi sottolineato come la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica devono diventare gli elementi principali che consentiranno all’industria italiana di giocare un ruolo primario nello scenario economico europeo e mondiale.

Cogliere al meglio i benefici della decarbonizzazione

L’energia elettrica è inoltre un abilitatore di innovazione in quanto permette l’integrazione delle nuove tecnologie digitali nei più vari settori di consumo con risultati sempre più concreti. Infatti, decarbonizzazione e transizione energetica non sono più concetti da annunciare o da spiegare, ma sfide che generano opportunità di crescita, investimenti, occupazione e innovazione (53.000 sono gli occupati nel settore elettrico e 11,3 miliardi gli euro investiti cumulati nel 2018 nel settore rinnovabile). “L’obiettivo di Elettricità Futura oggi è continuare a cogliere al meglio i benefici della decarbonizzazione, coinvolgendo sia le tante imprese grandi, medie, piccole del sistema Italia sia i consumatori che saranno sempre più consapevoli, informati ed attivi”.

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La visione d’insieme di Elettricità Futura è caratterizzata dall’ottimismo, anche sulla base di quanto è stato fatto. Mori ha rimarcato come l’Italia sia già un leader europeo e globale in fatto di decarbonizzazione e digitalizzazione, con la nostra industria elettrica che è la più virtuosa dell’intero continente. In particolare, sono già stati raggiunti i target 2020 con la convinzione che questo accadrà anche per quelli 2030.

Ed ancora, le imprese italiane sono fra le più efficienti del mondo e usano meno energia per unità di Pil, mentre l’elevato livello di digitalizzazione delle nostre reti ci pone ai primi posti in Europa per la possibilità di integrare le fonti rinnovabili all’interno del mercato e rendere il consumatore attivo. Inoltre le nostre imprese sono leader nella produzione di elettricità da fonti rinnovabili e grazie a loro l’obiettivo nazionale definito dell’UE, con il 17% di energia rinnovabile nel consumo energetico nazionale, è stato raggiunto con ben 5 anni di anticipo (nel 2015).

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Dal Piano Energia e Clima opportunità per la transizione energetica

In questo contesto per il presidente di Elettricità Futura il recente Piano nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030 rappresenta una straordinaria occasione di crescita per il Paese. “L’incremento delle rinnovabili e la parallela elettrificazione dei consumi genereranno benefici in termini di riduzione delle emissioni, dell’efficienza energetica e della dipendenza dall’estero, nonché un incremento degli investimenti e dell’occupazione”.

Aspetti quest’ultimi, accompagnati da numeri importanti. Per quanto riguarda l’occupazione, la fase realizzativa del Piano porterà in media ad un incremento di circa 30.000 occupati temporanei annui (diretti e indiretti) e oltre 15.000 occupati permanenti.

Un boost altrettanto importante è previsto per gli investimenti, considerato che la realizzazione degli obiettivi del Piano le imprese del nostro sistema prevedono di investire circa 4,6 miliardi di euro all’anno fino al 2030 in generazione, reti e accumuli, ad esempio quasi triplicando il solare e raddoppiando la generazione eolica. E così gli investimenti cumulati previsti al 2030, considerando anche quelli “inerziali”, ammontano in totale a circa 80 miliardi.

Last but non least, i benefici in bolletta. Secondo le stime di Elettricità Futura, il costo complessivo dell’energia al 2030 sarà inferiore di circa 1,5 miliardi rispetto ai dati 2017, con la completa liberalizzazione del mercato elettrico e il ricorso a tecnologie innovative e digitali per la gestione dei consumi che consentiranno al cliente finale di gestire in maniera attiva e consapevole i propri consumi energetici.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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