In questo sciagurato 2020 sarebbe davvero troppo avere una notizia che sia solo ed esclusivamente una buona notizia… E così anche l’auspicata proroga del Superbonus al 110%, che grazie ad un emendamento è stata inserita all’ultimo momento nella legge di Bilancio in via di approvazione parlamentare, pur essendo ovviamente meglio del nulla presenta purtroppo degli elementi di criticità.
L’emendamento, ispirato dalla maggioranza e infine “concesso” dal governo, prevede una proroga breve del Superbonus, la cui scadenza viene sì posticipata di un anno, da fine 2021 al termine del 2022, però a beneficio di coloro che al 30 giugno 2022 non soltanto avranno già avviato i lavori di ristrutturazione, ma dovranno averli effettuati per almeno il 60%. E su quest’ultimo punto è prevedibile che si aggiungerà altra carta alla montagna di documenti già necessaria per accedere all’agevolazione fiscale.
Abbiamo parlato di un confronto politico fra maggioranza ed esecutivo perché il principale partito che lo sostiene, i Cinque Stelle, ha insistito a lungo per la proroga del Superbonus a tutto il 2023 incontrando però la ferma opposizione del titolare dell’Economia, Roberto Gualtieri. Il ministro, infatti, ricordando che già nella sua prima versione il Superbonus poteva arrivare a costare fino a 7 miliardi di euro per lo Stato, ha preteso cautela sull’estensione ottenendo, appunto, questa proroga in versione breve.
Una dinamica indirettamente confermata dalle parole del rappresentante dei Cinque Stelle, Vito Crimi: “La proroga del superbonus al 110% fino a tutto il 2022 è un risultato importante per tutto il Paese. Allo stesso tempo, per il Movimento questo rappresenta un primo passo. Dobbiamo già guardare avanti, alla prossima battaglia per gli italiani: il prolungamento del superbonus per tutto il 2023”.
Sulla stessa linea il suo collega di partito, Riccardo Fraccaro, che è anche Sottosegretario alla Presidenza del consiglio ed in questa veste uno degli esponenti di governo che più si è speso per il varo dell’agevolazione fiscale. “La proroga del Superbonus 110% al 2022 – ha scritto su Facebook – è un risultato importante, il primo passo per la stabilizzazione di una norma condivisa da tutti. Ringrazio il parlamento, come M5S continueremo a lavorare per dare una prospettiva sempre più solida a questa misura”.
Restando in tema di detrazioni fiscali per gli interventi sugli immobili, c’è da segnalare il via libera ad un altro emendamento alla Legge di Bilancio, quello che prevede l’innalzamento a 16 mila euro del tetto massimo di spesa per il cosiddetto bonus mobili. Si tratta della detrazione al 50%, che può essere ottenuta soltanto nell’ambito di una ristrutturazione edilizia, relativa alle spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, ad esempio frigorifero, lavatrice, lavapiatti.
Infine, segnaliamo l’introduzione di quello che è stato battezzato come il bonus idrico. Si tratta di un’agevolazione, finanziata con un “Fondo per il risparmio dell’acqua” da 20 milioni, che prevede il recupero fino a 1.000 euro per gli interventi di sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto, nonché degli apparecchi di rubinetteria sanitaria, soffioni doccia e colonne doccia esistenti, con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, il tutto su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari.