
Diciamolo subito: da quando è cambiato l’inquilino della Casa Bianca valutare le notizie che riguardano gli Stati Uniti è diventato tremendamente difficile, e il concetto non cambia anche parlando della transizione energetica. Per questo è difficile esprimere un giudizio compiuto su un recente report realizzato da Ember, il think tank globale sull’energia.
O meglio, di fronte ad un’analisi come quella di Ember, dalla quale apprendiamo che gli Stati Uniti hanno toccato un nuovo minimo storico per la quota di combustibili fossili nel mix elettrico – con l’energia solare ed eolica che hanno invece raggiunto il loro massimo storico di utilizzo -, in tempi “normali” parleremmo di una notizia estremamente positiva. Ma pensando al motto drill, baby drill dell’attuale presidente, non è invece da escludere che qualcuno a Washington l’abbia presa male…
Sia come sia, nello studio si spiega che a marzo 2025 i combustibili fossili hanno rappresentato meno del 50% (49,2%) dell’elettricità generata negli Stati Uniti, e si tratta della prima volta che avviene da quando si è iniziato ad effettuare questo tipo di rilevazione. Inoltre, questo risultato migliora il precedente minimo storico mensile nell’impiego di combustibili fossili, pari al 51% e registrato nell’aprile 2024.

“Questo cambiamento – si legge nel report di Ember – ha fatto sì che le fonti pulite abbiano generato oltre la metà (50,8%) dell’elettricità statunitense per il primo mese dall’inizio della rilevazione. Il record è stato trainato in gran parte dall’aumento dell’energia eolica e solare, che hanno raggiunto il record del 24,4% dell’elettricità statunitense a marzo 2025”.
In particolare, nel marzo 2025, negli Stati Uniti l’energia solare impiegata nel mix elettrico è aumentata del 37%, per un ammontare di 8,3 TWh, rispetto al risultato relativo allo stesso mese dell’anno precedente. Quella del fotovoltaico è una crescita notevole e, come evidenziato nel report, persino sorprendente.
Meno sorprendente, ma comunque rilevante, l’aumento del 12% che è stato registrato dall’energia eolica, per un ammontare di 5,7 TWh. Insieme, eolico e solare hanno quindi raggiunto il loro massimo storico, generando 83 TWh di elettricità negli Stati Uniti, l’11% in più rispetto al precedente record di 75 TWh stabilito nell’aprile 2024. A titolo di confronto, la produzione da fonti fossili è invece diminuita del 2,5% (-4,3 TWh) rispetto a marzo 2024.
Per Nicolas Fulghum, analista dati senior di Ember, “ciò dimostra chiaramente il ruolo crescente dell’eolico e del solare nel sistema energetico statunitense. È un primo segnale che gli Stati Uniti si stanno avvicinando a un punto di svolta in cui l’energia pulita prende il sopravvento sulla generazione fossile e in cui l’importanza del carbone e del gas inizia inevitabilmente a svanire”.
Ed ancora, nella visione di Fulghum “l’eolico e il solare stanno soppiantando i combustibili fossili. La realtà sul campo non è quella di un ritorno ai combustibili fossili negli Stati Uniti, ma è la continua crescita dell’energia solare ed eolica a essere il motore dominante della crescita della produzione di elettricità negli Stati Uniti”.
Nel report di Ember gli ultimi dati vengono anche inquadrati in un contesto storico. Da qui la spiegazione che il sorpasso delle rinnovabili è il risultato di un declino duraturo della produzione di energia da fonti fossili nel settore energetico statunitense, con l’eolico e il solare in crescita sostanziale nell’ultimo decennio.
“Dieci anni fa, a marzo 2015 – si legge –, la produzione di energia da fonti fossili forniva ancora il 65% dell’elettricità prodotta negli Stati Uniti, mentre la produzione di energia eolica e solare si attestava soltanto sul 5,7%. Da allora, la quota di energia eolica e solare è più che quadruplicata”.
In ottica green, sono molto confortanti anche le previsioni del rapporto. Infatti, nel 2025 l’energia solare rappresenterà oltre la metà della nuova capacità di generazione installata negli Stati Uniti, con oltre un terzo dei nuovi pannelli solari installati in Texas. Quest’ultimo, se vogliamo, è un dato emblematico, essendo questo Stato americano il più storicamente noto per la sua produzione petrolifera.
E anche il dato specifico della crescita del fotovoltaico viene inquadrato storicamente: “La crescita del solare è stata straordinaria. Dieci anni fa, a marzo 2015, l’energia solare rappresentava soltanto l’1% della produzione di elettricità negli Stati Uniti. A marzo 2025, questa percentuale era salita al 9,2%”.
Infine, va ricordato che soltanto poche settimane fa Ember aveva pubblicato un altro rapporto, dal titolo “US Electricity 2025”, che analizzava i cambiamenti e le tendenze più recenti del settore elettrico statunitense. Ebbene, da quell’analisi emergeva che il solare è stata la fonte di elettricità più rapida e in maggiore crescita negli Stati Uniti nel 2024.
Inoltre, l’energia eolica e quella generata dagli impianti solari l’anno scorso hanno raggiunto insieme un record del 17% nel mix della generazione elettrica statunitense, ottenendo fra l’altro un risultato che ha un alto valore simbolico: il sorpasso sul carbone, fermo invece al 15% nel mix della generazione elettrica.
