
La Commissione europea ha pubblicato lo State of the Energy Union Report 2024 (letteralmente Report sullo Stato dell’Unione dell’energia 2024) che descrive i progressi dell’Unione Europea in politica energetica, le azioni intraprese e le sfide da affrontare.
La prima parte del report evidenzia come l’elevata ambizione in materia di energia e clima nell’ambito del Green Deal europeo abbia costituito la base per la strategia dell’UE di risposta alle crisi e per il piano REPowerEU. Delinea inoltre le misure volte a rafforzare la competitività dell’industria europea. La seconda parte analizza lo stato di avanzamento dell’attuazione dell’Unione dell’energia in tutte e cinque le sue dimensioni:
Ma come procede effettivamente la transizione energetica dell’Unione Europea?
Negli ultimi anni la UE è riuscita, attraverso una politica mirata – ad affrontare la problematica della sicurezza dell’approvvigionamento energetico, a riconquistare il controllo sul mercato e sui prezzi dell’energia e ad accelerare la transizione verso la neutralità climatica:

Come sottolineato nel nono report, l’unione Europea ma ottenuto grandi risultati ma c’è ancora molto da fare. Ad esempio gli sforzi in materia di efficienza energetica dovranno essere intensificati affinché l’UE raggiunga l’obiettivo di riduzione del consumo finale di energia dell’11,7 % entro il 2030.
Sono necessari ulteriori sforzi soprattutto per rendere il riscaldamento sostenibile e per aumentare il tasso di ristrutturazione degli edifici.

“L’UE è ben attrezzata per affrontare i profondi cambiamenti e le sfide che ci attendono e rispettare i suoi impegni nei confronti del pianeta e dei suoi cittadini – ha sottolineato Kadri Simson, commissario per l’Energia -. La nostra Unione dell’energia è più forte e più verde che mai”.
Il rapporto State of the Energy Union 2024 ha sottolineato che molti Stati devono ancora presentare i piani nazionali aggiornati per l’energia e il clima (PNEC): ad oggi sono solamente dieci paesi, tra cui l’Italia, che hanno consegnato il testo definitivo. Questi piani sono fondamentali per garantire il conseguimento collettivo degli obiettivi in materia di energia e clima per il 2030.
In futuro dovranno essere affrontate nuove sfide quali:
Sono necessarie una risposta politica chiara, un maggiore coordinamento, un’integrazione del mercato e un’azione comune.
I produttori dell’UE devono far fronte a una crescente concorrenza nel settore delle tecnologie a zero emissioni sui mercati mondiali e nazionali. Il rapporto State of the Energy Union 2024 ricorda l’importanza della normativa sull’industria a zero emissioni e quella sulle materie prime critiche, insieme alla riforma dell’assetto del mercato dell’energia elettrica.
Sono di fondamentale importanza le alleanze industriale per rafforzare la base produttiva dell’UE, come l’alleanza europea per le batterie, l’alleanza europea per l’idrogeno pulito, l’alleanza per l’industria solare fotovoltaica…
Anche il Fondo per l’innovazione svolge un ruolo cruciale. La Banca europea dell’idrogeno, finanziata dal Fondo per l’innovazione ETS dell’UE, è operativa e ha condotto con successo un primo ciclo di aste dell’UE che ha assegnato quasi 720 milioni di euro a 7 progetti nel settore dell’idrogeno rinnovabile in Europa.
