Sfida alle ondate di calore: come rendere le reti elettriche più resilienti

Le recenti ondate di caldo torrido in Europa ripropongono il problema della tenuta allo stress dei sistemi di distribuzione energetica. Da Eurelectric un’analisi della situazione con vari suggerimenti ai decisori politici
La resilienza climatica delle reti elettriche non è più rimandabile

È meglio chiudere subito la stalla o farlo solo dopo che i buoi sono già scappati? Parafrasando un vecchio detto popolare, anche al tempo della transizione energetica può scaturirne un avvertimento importante, che coincide poi con il messaggio principale di un position paper realizzato da Eurelectric: o si rafforza adesso la resilienza delle reti ai cambiamenti climatici, o si sarà comunque costretti a farlo negli anni a venire, alle prese con una crescente sequenza di eventi meteo estremi e con i conseguenti disastri ambientali, sociali ed economici. “Gli eventi meteorologici estremi – è la premessa del documento – stanno mettendo a dura prova la rete elettrica europea. Le ondate di calore di giugno in Europa hanno mostrato gli effetti di che cosa significhi vivere in un continente che si sta riscaldando più velocemente. Ma non sono soltanto le persone a sentire il caldo: anche le reti elettriche europee sono sempre più sotto pressione”.

Casi di studio e consigli ai governi

Proprio per questo, a fronte di eventi meteorologici estremi sempre più frequenti causati dai cambiamenti climatici, il settore energetico europeo si trova di fronte ad un bivio. Nel suo position paper Eurelectric analizza come i gestori dei sistemi di distribuzione (indicati con l’acronimo DSO che sta per Distribution System Operators) possano rafforzare la resilienza climatica. Al riguardo, nel documento vengono illustrati i risultati di vari casi di studio e formulate sei raccomandazioni politiche per preparare le reti europee alle situazioni climatiche future.

Strategie per la resilienza climatica delle reti elettriche

Fra i casi di studio, c’è quello raccontato da Nicholas Tarrant, ceo di ESB Networks, una società che si concentra sul miglioramento della resilienza della rete elettrica per abitazioni e aziende in tutta l’Irlanda: “La tempesta Éowyn del gennaio 2025 ha visto raffiche di vento record fino a 184 km/h causare danni senza precedenti, diffusi ed estesi alle infrastrutture elettriche, con un totale di 768.000 clienti che hanno perso la fornitura. Questa è stata di gran lunga la peggiore tempesta mai sperimentata da ESB Networks, sia in termini di clienti che hanno perso la fornitura sia per l’entità dei danni alla rete”.

In Italia il caso di E-Distribuzione

In realtà gli eventi meteo estremi stanno già convincendo importanti DSO a trovare delle soluzioni per implementare l’affidabilità delle reti. C’è l’esempio dell’italiana E-Distribuzione che dopo l’ondata di calore del luglio 2023, con gravi blackout nella provincia di Catania, ha condotto un’analisi approfondita per evolvere i modelli di resilienza delle reti di distribuzione. Ciò ha portato al lancio di investimenti mirati, tra cui la sostituzione di segmenti vulnerabili della rete interrata di media tensione con cavi senza giunti e resistenti al calore. Un approccio che funge ora da modello per altri progetti del settore.

In particolare, il documento di Eurelectric evidenzia che i DSO si stanno muovendo lungo tre direttive per trovarsi pronti al verificarsi di eventi meteo estremi:

  • mappatura dell’esposizione e dei rischi associati al cambiamento climatico per le reti;
  • rafforzare la resilienza della rete di linee, cavi e sottostazioni;
  • preparazione di misure di risposta efficaci per ripristinare la rete in caso di danni.

Come aumentare la resilienza climatica delle reti elettriche

Sul versante politico, in vista del piano di adattamento climatico della Commissione europea previsto per la seconda metà del 2026, Eurelectric ha elaborato sei raccomandazioni volte a garantire che le prossime normative supportino realmente la resilienza della rete e consentano una transizione energetica a prova di cambiamenti climatici:

  1. incentivare e riconoscere le misure di adattamento climatico nei quadri normativi nazionali;
  2. il prossimo piano di adattamento climatico dovrebbe porre l’accento sulle misure di resilienza climatica per le infrastrutture critiche;
  3. i Piani nazionali per l’energia e il clima (PNEC) dovrebbero essere modificati per introdurre esplicitamente una dimensione di resilienza fisica della rete;
  4. i criteri ambientali della NZIA per le procedure di appalto pubblico dovrebbero includere un aspetto relativo all’adattamento climatico;
  5. le autorità nazionali di regolamentazione (NRA) dovrebbero essere esplicitamente responsabili dell’adattamento climatico delle infrastrutture elettriche;
  6. gli investimenti nella resilienza dovrebbero essere parte integrante dei piani di sviluppo della rete di distribuzione (DNDP).

Nelle sue conclusioni, il position paper di Eurelectric sottolinea come “il cambiamento climatico sta già mettendo a dura prova le reti elettriche europee e continuerà a farlo. Integrare la resilienza nella pianificazione, progettazione e regolamentazione delle reti non è facoltativo. È essenziale per un futuro elettrico sicuro, accessibile e de carbonizzato”.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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