Per pompe di calore e serramenti un andamento divergente nel 2023

Il Rapporto sulle detrazioni fiscali di ENEA mostra una contrazione del mercato nazionale dei sistemi split, più accentuata nei volumi rispetto al valore. Continua invece la crescita dei serramenti, soprattutto nel settore residenziale
Serramenti e pompe di calore sono oggetto di detrazioni fiscali

Come accaduto per la precedente edizione del Rapporto sulle detrazioni fiscali, realizzato annualmente da ENEA, dedichiamo un approfondimento a due comparti che giocano un ruolo chiave nell’efficientamento energetico degli immobili, quello delle pompe di calore e dei serramenti, sospinti entrambi negli ultimi anni dall’applicazione degli incentivi fiscali per il loro acquisto.

Gli effetti del taglio agli incentivi

Per comprendere le dinamiche di mercato relative al 2023, il periodo di cui si occupa l’ultima edizione del rapporto, è decisiva la premessa, ovvero che “ad effetto delle limitazioni introdotte nel corso del 2023 alle opzioni alternative all’utilizzo diretto della detrazione (cessione del credito e contributo in forma di sconto), il mercato del settore edilizio ha subito una generale contrazione”.

Contrazione del mercato che non ha risparmiato il settore della climatizzazione nella parte dei sistemi cosiddetti “domestici”, che appunto comprende le pompe di calore destinate al settore residenziale (contraddistinte da una potenza fino a 17 kW). Non è invece stato così per il mercato dei serramenti, il cui valore totale nel 2023 risulta ancora in ascesa rispetto all’anno precedente.

I numeri delle pompe di calore

Cominciamo dunque dall’andamento delle pompe di calore in ambito residenziale, ricordando che per questa soluzione tecnologica di climatizzazione degli ambienti l’Italia ha un ruolo di leadership nell’Unione Europea. A fine 2023, dai dati Assoclima-Anima, il mercato nazionale dei sistemi split (mono+multi) con condensazione ad aria ha registrato la vendita di circa 1.810.000 unità, mentre il fatturato è stato di un miliardo e 277 milioni di euro.

Rispetto all’anno precedente si è quindi registrato un decremento complessivo, a panel costante, del 6,4% delle unità vendute e dello 0,9% del fatturato. Dalla scomposizione del dato complessivo emerge che ad essere stati colpiti dal decremento delle vendite sono stati soprattutto i sistemi monosplit, che in volume tradizionalmente rappresentano il 75% circa di tutti i sistemi split.

Flessione dei sistemi monosplit

Nel dettaglio, le vendite dei sistemi monosplit hanno registrato nel 2023 una variazione percentuale negativa sia per quanto riguarda i volumi, con una diminuzione del 7,8%, che per il valore, anche se in questo caso con una flessione percentuale molto più contenuta, pari al 2,5%.

Una tendenza negativa che si attenua considerevolmente se si guarda all’andamento dei sistemi multisplit. Infatti, con circa 426.700 unità vendute nel 2023, hanno registrato un decremento in volume molto più contenuto dei monosplit (circa -1,6%), e addirittura un incremento in valore (+0,9%), tanto che valutando complessivamente i due numeri si può parlare di una sostanziale tenuta del segmento dei sistemi multisplit.

I numeri del mercato dei serramenti

Per quanto attiene l’andamento del mercato dei serramenti, da un recente rapporto UNICMI emerge che nel 2023 ha avuto un valore totale di circa 7,7 miliardi di euro, di cui 5,1 miliardi di euro sono derivati dal settore residenziale (4,4 miliardi di euro da serramenti nel rinnovo e 0,7 miliardi di euro da serramenti nel nuovo), e 2,6 miliardi di euro dal settore non residenziale (1,8 miliardi di euro da serramenti e 0,7 miliardi di euro da facciate continue).

Numeri da cui risulta un incremento rispetto al valore totalizzato dal mercato di serramenti e facciate nel 2022. In particolare, nel 2023 risultano essere state vendute complessivamente 11 milioni di unità finestra, 8,2 milioni delle quali nel settore residenziale. Quest’ultimo ha a sua volta registrato 7,1 milioni di unità finestra vendute per la sostituzione di precedenti serramenti e 1,1 milioni di unità nel nuovo.

Serramenti in PVC e alluminio

Nel Rapporto sulle detrazioni fiscali si precisa come “la quota più rilevante del mercato incentivato risulta rappresentata dai serramenti in PVC, per la preferenza ormai accordata dagli utenti a questo tipo di serramenti, nel caso di interventi di rinnovo degli immobili, dato il loro buon rapporto qualità prezzo”. Serramenti in PVC che potrebbero però andare incontro ad una contrazione nei prossimi anni, a seguito della conclusione del Superbonus al 110%.

Invece, rispondendo alle richieste di un’utenza medio-alta e rivolgendosi a contesti diversi dal recupero edilizio, “i serramenti in alluminio risultano tendenzialmente meno soggetti ad una possibile riduzione della loro quota di mercato in valore (che risulta stabile negli anni) e meno esposti alla rimodulazione delle detrazioni fiscali per il 2025”.

Quote di mercato in valore e volume

Tornando ai numeri del 2023, unendo settore residenziale e non residenziale, la quota di mercato in valore dei serramenti in PVC ha registrato un incremento del 2% rispetto al 2022, raggiungendo il 45% del totale. Risulta confermata la quota di mercato in valore dei serramenti in alluminio (35%), mentre si riduce ancora di un 2%, la quota di mercato in valore dei serramenti in legno, attestatasi al 20% nel 2023.

Ragionando invece in termini di quote di mercato in volume, nel 2023 quella dei serramenti in PVC ha raggiunto il 52%, ancora in incremento (di circa il 6%) rispetto all’anno precedente. Risulta confermata la quota di mercato in volume registrata negli ultimi due anni dai serramenti in alluminio, pari al 31,3%, mentre ha subito una contrazione (di circa il 5%), la quota di mercato in volume dei serramenti in legno, attestatasi al 16,4% nel 2023.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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