Rinnovabili, serve un’accelerazione lunga sette anni per mantenere gli impegni

Un report di IRENA evidenzia come con il ritmo di crescita attuale non sarà possibile raggiungere l’obiettivo fissato nell’ultima COP28, ovvero triplicare l’incidenza dell’energia rinnovabile entro il 2030
crescita sostenuta per le rinnovabili per centrare obiettivi COP28

L’ultima COP28 ha inevitabilmente suscitato fin troppo facili ironie, relative al fatto che ad organizzarla ed ospitarla c’erano quelli Emirati Arabi di cui tutto si può dire, ma non certo che sono estranei ai combustibili fossili… Eppure, questa “singolare” situazione non deve farci dimenticare che da quel consesso è uscito un impegno importante, ovvero triplicare le energie rinnovabili entro la fine di questo decennio.

Ebbene, secondo un recente report pubblicato dall’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), fra il dire e il fare, se non il mare, c’è ancora di mezzo parecchia strada da percorrere per raggiungere un obiettivo così altamente sfidante per la comunità internazionale.

Ritmo di crescita necessario

Nonostante quella attuale sia già una crescita record per le energie rinnovabili, occorre incrementarla notevolmente nei restanti 7 anni per raggiungere il target stabilito nella COP28. Infatti, per mantenere la rotta, a livello globale la capacità delle energie rinnovabili dovrà essere incrementata a un tasso minimo del 16,4% annuo fino al 2030.

“L’aumento senza precedenti del 14% della capacità di energia rinnovabile nel corso del 2023 – si legge nel report IRENA – ha stabilito un tasso di crescita annuale composto del 10% (2017-2023). In combinazione con le aggiunte in costante diminuzione di capacità non rinnovabile nel corso degli anni, la tendenza vede l’energia rinnovabile sulla buona strada per superare i combustibili fossili nella capacità di potenza installata globale”.

Rinnovabili: installare fino a 11,2 TW nel 2030

Tuttavia, come detto, il tasso di incremento del 14% registrato l’anno scorso non è sufficiente. In particolare, l’obiettivo di triplicazione delle fonti rinnovabili equivale ad installare 11,2 Terawatt (TW) entro il 2030, il che a sua volta permetterà di rispettare lo scenario IRENA che prevede il contenimento in un grado e mezzo dell’innalzamento globale delle temperature.

Report IRENA: le traiettorie per lo sviluppo delle rinnovabili

Ma, permanendo il ritmo di crescita registrato nel 2023, la capacità rinnovabile installata alla fine del decennio non raggiungerà i 10 TW, mancando quindi l’obiettivo del 13,5%. Ancor peggio, poi, se nel mondo la crescita dovesse proseguire con il tasso medio del 10% maturato nel periodo 2017-2023. Allora nel 2030 l’installato da rinnovabili sarà soltanto di 7,5 TW, mancando l’obiettivo di quasi un terzo.

Intensificare gli sforzi

“L’energia rinnovabile sta superando sempre di più i combustibili fossili – ha dichiarato il direttore generale IRENA, Francesco La Camera –, ma non è il momento di essere compiaciuti. Le energie rinnovabili devono crescere a velocità e scala maggiori. Il nostro nuovo rapporto fa luce sulla direzione del viaggio”.

La Camera ha spiegato che “se continuiamo con l’attuale tasso di crescita, non faremo altro che fallire nel raggiungere l’obiettivo di triplicare le energie rinnovabili concordato nel Consenso degli Emirati Arabi Uniti alla COP28, mettendo di conseguenza a rischio gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”.

Riequilibrio geografico dell’utilizzo delle rinnovabili

Nel report di IRENA viene sottolineato come il raggiungimento dell’obiettivo di triplicazione passa anche da un riequilibrio geografico dello sviluppo energetico. Infatti, in termini di generazione di energia, gli ultimi dati disponibili per il 2022 confermano ancora una volta la disparità regionale nell’impiego delle energie rinnovabili.

L’Asia mantiene la sua posizione di leader nella generazione di energia rinnovabile globale con 3.749 Terawattora (TWh), seguita per la prima volta dal Nord America (1.493 TWh). Il balzo più impressionante si è però verificato in Sud America, dove la generazione di energia rinnovabile è aumentata di quasi il 12% a 940 TWh, grazie a una ripresa idroelettrica e a un ruolo maggiore dell’energia solare.

Il problema dell’Africa

Con una modesta crescita del 3,5%, l’Africa ha invece aumentato la sua produzione di energia rinnovabile fino a 205 TWh nel 2022. Un risultato modesto “nonostante l’enorme potenziale del continente e l’immenso bisogno di una crescita rapida e sostenibile”. Proprio per questo, riconoscendo l’urgente necessità di supporto e finanziamenti, IRENA sta portando avanti l’iniziativa “Accelerated Partnership for Renewables in Africa” (APRA).

Per il presidente della COP28, Sultan Al Jaber, occorre “aumentare la collaborazione tra governi, settore privato, organizzazioni multilaterali e società civile. I governi devono stabilire obiettivi espliciti per l’energia rinnovabile, esaminare azioni come l’accelerazione dei permessi e l’espansione delle connessioni alla rete, nonché implementare politiche intelligenti che da un lato spingano le industrie a investire e dall’altro incentivino il settore privato”.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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