Recovery Fund: gli investimenti per agricoltura e economia circolare

La fetta maggiore dei fondi europei sarà destinata agli interventi per una "rivoluzione verde" che comprende quattro grandi capitoli di spesa
#Next Generation Italia: il piano italiano per il Recovery Fund

Nel primo articolo dedicato a #Next Generation Italia, il recente piano del governo che illustra il futuro impiego degli ingenti fondi del Recovery Fund, abbiamo sottolineato come la parte del leone spetti proprio agli investimenti green. In particolare, dei 196 miliardi di euro provenienti dall’Unione europea e spettanti al nostro Paese fra prestiti e sussidi, ben 74,3 verranno destinati al maxi capitolo di spesa definito come “Rivoluzione verde e transizione ecologica“.

Recovery Fund: gli investimenti per agricoltura e economia circolare

Impresa verde ed economia circolare

Una cifra enorme che è stata a sua volta fatta in quattro con la parte più piccola, ma pur sempre 6,3 miliardi di euro, destinata alla componente denominata “Impresa verde ed economia circolare”. Una componente che nella visione del governo ha come obiettivi prioritari la promozione della sostenibilità ambientale nella filiera dell’agricoltura, il sostegno a progetti innovativi di decarbonizzazione tramite processi di economia circolare, nonché la definizione di un piano nazionale per l’economia circolare.

Su quest’ultimo punto il documento dell’esecutivo sottolinea come l’Italia è in linea con gli obiettivi europei del 2020 in termini di riutilizzo e riciclo di materiali. In particolare, nel 2017 il tasso di utilizzo circolare dei materiali era al 17,7%, al di sopra della media europea, mentre nel 2018 il tasso di riciclo si è attestato al 49,8%.

Recepimento degli obiettivi europei

In quest’ambito, un’ulteriore spinta legislativa proviene dal recente recepimento del pacchetto comunitario sull’economia circolare, nel quale sono presenti target per i rifiuti urbani (riciclo del 55% entro il 2025, del 65% entro il 2035), i rifiuti da imballaggi (70% di riciclo entro il 2030) e per l’uso delle discariche con una soglia massima del 10% dei rifiuti urbani con smaltimento in discarica entro il 2035 (al 2018 l’uso delle discariche ha invece interessato il 22% dei rifiuti urbani prodotti).

Una serie di obiettivi per il cui raggiungimento, come indica #Next Generation Italia, “servirà un rafforzamento del quadro regolamentare attraverso mirati interventi di riforma”, ma non soltanto quello. Il piano del governo, infatti, prevede anche due distinte linee d’azione.

Recovery Fund per un’agricoltura sostenibile

La prima direttrice è denominata “Agricoltura sostenibile” e prevede iniziative per la competitività, la riqualificazione energetica e la capacità logistica del comparto agricolo italiano. Si tratta di interventi che mirano all’efficientamento energetico e all’isolamento termico/coibentazione degli immobili adibiti a uso produttivo nel settore agricolo e zootecnico, quest’ultimo responsabile di circa il 50% delle emissioni di gas clima-alteranti.

Inoltre, è previsto un piano operativo per la logistica del comparto agricolo “che si sostanzia in contributi alle aziende per abbassare l’impatto ambientale del sistema dei trasporti, migliorare la capacità di stoccaggio delle materie prime agricole, la capacità logistica dei mercati all’ingrosso e far esprimere il potenziale in termini di export delle piccole e medie imprese agroalimentari italiane”.

Interventi sulla filiera del riciclo

La seconda linea d’azione del Recovery Fund, denominata “Economia circolare e gestione dei rifiuti” è invece focalizzata su tre interventi principali. Il più ambizioso è il primo, con la riduzione del gap impiantistico della filiera del riciclo, “che costituisce una principale criticità in molte regioni del Paese, tramite l’ammodernamento degli impianti esistenti e la realizzazione di nuovi impianti per il trattamento meccanico biologico (TMB) dei rifiuti”.

Un altro intervento è quello rivolto a sostenere le iniziative per ricavare prodotti chimici e carburanti “circolari” da rifiuti plastici e urbani. Infine, fra i propositi del governo c’è anche “il sostegno a progetti innovativi di decarbonizzazione”.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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