In Italia come in Europa consumi energetici ed emissioni in calo

L’ultima Analisi trimestrale ENEA conferma la tendenza in atto nel 2023, con un minor ricorso ai combustibili fossili a vantaggio delle fonti rinnovabili che beneficiano anche della ripresa dell’idroelettrico
Rapporto Enea evidenzia calo dei consumi energetici e delle emissioni

Da quando è iniziato il terzo decennio del secolo le analisi relative all’andamento dei mercati energetici hanno assunto un’importanza ancora maggiore a causa, ahinoi, di sconvolgimenti dalla portata planetaria, prima la pandemia e poi l’invasione russa dell’Ucraina. Importanza crescente che, guardando all’Italia, riveste anche l’Analisi trimestrale del sistema energetico compiuta da ENEA.

I numeri relativi all’Europa

Nel rapporto ENEA incentrato sul terzo trimestre dell’anno c’è innanzitutto da segnalare il punto sulla situazione dell’Eurozona, dove i consumi energetici hanno registrato una flessione del 4%, mentre la diminuzione delle emissioni di CO2 è risultata ben più marcata, -9%. “La fase di debolezza delle economie dell’area euro – si legge nell’Analisi – è continuata anche nel terzo trimestre dell’anno, con una flessione del PIL dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. A frenare la crescita dell’economia è stata ancora la flessione dell’attività manifatturiera”.

Da qui la stima, come detto, di un calo del 4% dei consumi di energia dell’area euro nel terzo trimestre, che diventa il 5% se invece si prendono in considerazione i primi nove mesi dell’anno.

A determinarlo:

  • la forte contrazione dei consumi di carbone (-35% nel III trimestre, -25% nei primi nove mesi),
  • il nuovo calo della domanda di gas naturale (-5% nel III trimestre, -10% nei nove mesi),
  • la seconda variazione negativa consecutiva dei consumi di petrolio (-3% nel III trimestre, il che porta in territorio marginalmente negativo il dato dei primi nove mesi).

In Italia calo dei consumi più attenuato

E veniamo alla situazione italiana, che nel terzo trimestre dell’anno si è evoluta in una direzione analoga a quella dell’intera Eurozona, seppur in modo più attenuato. Infatti, i consumi energetici sono sì diminuiti, ma con una flessione di appena lo 0,3%, mentre la contrazione delle emissioni di CO2 è stata invece sul livello di quella continentale, (-8%).

consumi finali energia - rapporto Enea

Se poi si guarda alle stime preliminari per l’intero 2023, indicano un calo dei consumi energetici di circa il 3% mentre per le emissioni climalteranti viene confermata la flessione dell’8%. Quest’ultima è determinata soprattutto dal minore utilizzo di fonti fossili e al significativo aumento delle rinnovabili nella generazione energetica.

In linea con l’andamento del PIL

“I dati evidenziano che nel terzo trimestre l’andamento dei consumi è di nuovo in linea con l’andamento del PIL – ha spiegato Francesco Gracceva, che coordina l’Analisi trimestrale ENEA –, oltre che della produzione industriale e del clima. È infatti tornato ad annullarsi il disaccoppiamento fra la dinamica della domanda di energia e quella dei suoi principali driver che si era registrato nell’ultimo anno e mezzo”.

emissioni CO2 analisi trimestrale enea 3-23

Lo stesso Gracceva ha aggiunto che “sul fronte delle emissioni, anche nel terzo trimestre 2023 il calo è stato determinato per la gran parte dai settori ETS, ovvero l’industria energivora e soprattutto la generazione elettrica (-15% rispetto a un anno prima). Invece, per quanto riguarda i settori non-ETS si stima una flessione inferiore al 2%”.

Direzioni opposte per fossili e rinnovabili

Tornando alle principali indicazioni contenute nell’Analisi trimestrale, e osservando più nel dettaglio l’andamento delle varie fonti energetiche, nel terzo trimestre dell’anno la marginale flessione dei consumi di energia è la risultante del calo delle fonti fossili per circa 1,5 Mtep (-40% l’utilizzo del carbone) e dell’aumento delle rinnovabili (+20%) per un valore di poco inferiore, grazie soprattutto alla ripresa dell’idroelettrico.

Nell’insieme dei primi nove mesi 2023, il primo driver del calo complessivo dei consumi energetici, per circa 4,5 Mtep risulta essere ancora il ridotto utilizzo del gas (-5,5 Mtep), seguito da carbone (-1,3 Mtep) e petrolio (-0,6 Mtep), mentre aumenti significativi nella soddisfazione della domanda energetica hanno registrato le rinnovabili elettriche (+1,9 Mtep, +10%) nonché l’import netto di elettricità (+1 Mtep).

Rapporto ENEA: calo maggiore nell’industriale e civile

Ragionando in termini di settori, il marginale calo della domanda energetica nel terzo trimestre è dovuto prevalentemente al calo dei consumi elettrici nel comparto industriale e civile, una tendenza che risulta essere a sua volta coerente con l’andamento sostanzialmente stagnante della produzione industriale e del PIL italiano.

Infine, nell’Analisi trimestrale ENEA viene segnalato “il drastico calo dei costi sostenuti da Terna per i servizi approvvigionati sul Mercato dei Servizi per il Dispacciamento, scesi stabilmente al di sotto di 1 €/MWh, a fronte di una media 2016-2021 di 8 €/MWh, grazie a una serie di azioni introdotte da Terna a partire dal 2022”.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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